Ringrazio
anche solo chi legge.
Tanaka
Mare è un mio Ooc.
TANAKA
MARE
La
luce aranciata del tramonto illuminava la sabbia vermiglia del deserto,
il vento bollente sferzava il viso di Reborn e Tsuyoshi. I piedi di
quest'ultimo, coperti da dei sandali di legno, affondavano ad ogni suo
passo.
"Perciò
sei davvero diventato l'hitman informatore dei Vongola"
disse all'altro.
Reborn
annuì, tenendo il cappello calato sugli occhi socchiusi, con
le
gambe affondate fin sopra le caviglie nella sabbia rossa.
"Vivo
lì fin da quando avevo quattro anni, è tempo di
guadagnarmi il
vitto e l'alloggio che mi hanno offerto" disse.
Tsuyoshi
si deterse la fronte sudata con il dorso della mano, i capelli
legati in una coda ondeggiavano dietro la sua testa e gli arrossavano
il collo,
appoggiò la mano sull'elsa della spada.
"D'accordo.
Ti hanno detto che tipo di merce il boss vuole che
recuperiamo?" domandò.
Reborn
inarcò un sopracciglio abbassando il capo per guardarlo,
tirò
indietro il cappello scoprendo le sopracciglia a ricciolo e
sogghignò.
"Sono
io che porto le informazioni a loro, non viceversa. Pensavo che
i dettagli della missione tu li sapessi sempre, tra l'altro".
"Io
le so" disse Tsuyoshi. Girò su se stesso ed inizi a
camminare
all'indietro, ridacchiando.
Reborn
sospirò scuotendo il capo, prese a seguirlo camminando sulle
punte
dei piedi, senza lasciare impronte sulla sabbia, che frusciava appena
sotto di
lui.
<
Come sempre, non è minimamente affidabile > si disse.
Sorrise
guardando il giovane camminare all'indietro, infilò le mani
nelle
tasche della giacca.
"E
lo dirai anche a me?".
"Te
lo chiedevo proprio per vedere se dovevo dirtelo. Uh, sai che
sembriamo due ladri mercenari?" scherzò Tsuyoshi.
Udì delle urla in
lontananza e dei versi di dromedari.
Reborn
si voltò verso Tsuyoshi, assottigliando gli occhi neri.
"Non
andremo a vedere" disse.
"Too
late" disse Tsuyoshi. Si mise a correre in quella direzione,
piegando in avanti, chiuse gli occhi e accentuò il sorriso
che gli prendeva
metà del viso.
Reborn
lo osservò, alzò gli occhi al cielo aranciato e
sospirò.
<
Ovviamente. Mi chiedo perché il Boss gli affidi delle
missioni, visto
che non fa altro che deviare e girovagare > pensò.
Corse
dietro al più giovane, tenendo la mano nella giacca, stretta
alla
pistola.
Tsuyoshi
udì degli urli farsi sempre più vicini,
balzò e si nascose dietro
una duna. Osservò un uomo, privo di capelli, strattonare
urlando un cammello.
Altri cammelli erano legati intorno a un palo di legno conficcato nella
sabbia.
Tsuyoshi
strisciò fino a una tenda, fece il giro ed entrò
da dietro.
Scattò, estraendo la spada e decapitò gli uomini
che stavano davanti l'entrata.
Si guardò intorno e ridacchiò, guardando delle
casse.
<
Ho seguito le tracce giuste. Qui ci sono le armi che avevano rubato
> pensò.
"Avete
sfidato colui che può fare l'impossibile. Nessun deserto
sarà
paragonabile all'inferno dove precipiterete per aver derubato un santo"
disse. Strinse le labbra vedendo che c'era un drappo a coprire un
oggetto alto
due volte lui.
<
Umh, questo non è nostro. Potrei lasciare perdere...
> rifletté.
Con
la mano libera afferrò il drappo e lo tirò.
"Potrei,
ma non sarebbe divertente" sussurrò con voce trillante.
Sgranò
gli occhi vedendo una teca colma d'acqua davanti a lui, dove nuotava
un tritone.
"Yo!
Tu non sei di queste parti, vero?" gli chiese. Il drappo
della tenda venne scostato e Tsuyoshi si voltò, guardando
Reborn entrare.
Reborn
teneva la pistola in mano, mentre Leon gli camminava sulla falda del
cappello.
<
Ha finto di essere venuto qui solo per curiosità mentre
invece stava
eseguendo gli ordini >.
Sogghignò
divertito guardandosi intorno, strinse le labbra e osservò
la
teca con dentro il tritone.
<
Mi piace il suo modo di creare caos, ma sembra sempre poterti tradire
o raggirare, e questo mi piace meno >.
Distolse
lo sguardo dal prigioniero e osservò l'entrata della tenda.
"Creerebbe
molto caos rompere quella teca" disse, con tono
divertito.
"Allora
non la romperemo. Prendi le casse" disse Tsuyoshi.
Rinfonderò la spada, issò la teca sulle proprie
spalle e si diresse all'entrata
della tenda. "Tanto sono due. Dovresti riuscire a portarle fino al
villaggio dove ci aspetta Levi con l'aereo" lo rassicurò.
Reborn
sogghignò, puntò la pistola contro la teca e
sparò, mandando il
vetro in mille pezzi.
"Ops"
disse.
Ridacchiò,
rinfoderando l'arma, mentre il tritone cadeva in terra. La sua
pinna si tramutò in un paio di gambe, e il piccolo prese a
sbatterle, guardando
verso l'alto.
"L'hai
fatto di proposito!" protestò.
Reborn
sorrise, si caricò le casse in spalla e scrollò
le spalle.
"Non
è vero" mentì.
Seguì
Tsuyoshi, tenendo stretto il carico.
<
Questo è il caos che mi piace > pensò.
Lanciò
un'occhiata alle proprie spalle vedendo il ragazzino seguirli,
completamente nudo.
Tsuyoshi
si grattò la testa e piegò di lato il capo,
estraendo la spada.
"Neh, come ti chiami?" domandò. Tagliò di netto
la corda che teneva i
cammelli, vedendoli correre in varie direzioni.
Il
bambino gli saltellò di fianco, delle sferette blu notte
ondeggiavano
attorno ai suoi capelli.
"Tanaka
Mare" disse.
Reborn
sgranò gli occhi, carezzò la testolina di Leon
che sputò un
gonnellino.
"I
Mare sono la seconda Famiglia più importante del Giappone"
disse.
Leon
balzò sulla spalla del bambino e gli circondò la
vita con il
gonnellino, coprendone l'intimo.
"Uh,
un amico degli Yamamoto. Beh, ragazzino, preparati a venir
salvato" disse Tsuyoshi. Si abbassò, un proiettile
volò sopra il suo capo
e ci furono degli altri spari. Partì all'attacco,
balzò e staccò la testa al
primo avversario e la mano, armata di pistola, del secondo.
Ignorò le urla e
gli schizzi di sangue.
<
Si sono accorti di noi, staranno arrivando tutti qui. Meglio,
pagheranno le loro colpe verso il boss per mano dei Varia >
pensò.
Reborn
si mise di fronte al ragazzino, estrasse la pistola e iniziò
a
sparare, sogghignando con gli occhi socchiusi.
"Questo
è il 'caos' che piace a me" disse.
Il
piccolo Mare si rannicchiò dietro una roccia, Leon stava
appollaiato su
di esse roteando gli occhi da camaleonte. Il suono di spari e urla
risuonava
nel deserto, la sabbia rossa s'impregnava del sangue.
Tsuyoshi
si sedette sull'ultima carcassa degli avversari e ghignò,
pulendo
la spada sui vestiti. La sabbia gli era aderita al viso sudato.
"Levi
sarà felice di trovare un amico. In fondo, chi trova un
amico,
trova le casse rubate di munizioni" scherzò. < Questa
era pessima >
pensò.
Reborn
guardò verso il bambino che correva incontro a Tsuyoshi
facendo
ondeggiare le sfere azzurre attorno al suo capo, osservò i
nemici morti e
strinse le labbra.
<
Porta caos ed è invincibile, gli piace scherzare e non
ferisce mai
nessuno se non serve > pensò.
Raccolse
Leon, se lo mise sulla spalla e si calò il cappello sul viso.
<
Eppure, fidarsi di lui è come credere al serpente dell'Eden
>.
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