Frohes neues Jahr

di _Akimi
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Frohes neues Jahr
{Austria, 2017}

Sono entrambe con il naso all'insù, quando il countdown finisce e la gente si riversa nelle strade, festeggiando il giungere dell'anno nuovo.
Monika rimane nella stessa posizione ancora per un paio di minuti: gli occhi persi verso il cielo, il respiro che si condensa e il viso cambia colore, riflettendo le tonalità dei primi fuochi che illuminano la notte.
Sono affacciate alla finestra, una piccola finestra di un altrettanto piccola casa, un appartamento disperso in un insignificante paesino nel distretto di Innsbruck-land.
Ed è in un momento, quando tutto sembra tacere, che Anneliese posa lo sguardo su di lei, osservando il rigido profilo del suo volto.
È un viso che ha ormai imparato a conoscere bene, le sfumature delle sue espressioni non la stupiscono più, anche se non si è ancora annoiata nel guardarla.
E una parte di Anneliese continua a vedere qualcosa di nuovo nell'altra, un principio di mistero che le attanaglia lo stomaco e che le fa credere, forse stoltamente, che la donna che ha ora di fianco sarà sempre capace di riserbarle qualche sorpresa.
Si ricorda facilmente degli anni in cui erano giovani, tempi diversi da questi – quando Monika non era altro che una bambina, quando i matrimoni non erano mai veri e le guerre erano all'ordine del giorno; non dimentica i giorni gloriosi come uno dei più importanti imperi del vecchio continente, ma neppure i giorni dell'occupazione, doloroso dopoguerra che anche Germania ha vissuto.
Eppure, anche dopo conflitti e tregue, silenzi e forti alleanze, Austria vede in Monika sempre un qualcosa di nuovo, che le fa rivivere i primi giorni del loro legame come se, in realtà, si fossero conosciute solo ora, allo scoccare della mezzanotte.

«Buon anno.»
Bisbiglia allora, un augurio che sfugge dalle sue labbra e che si disperde poco dopo tra le grida del popolo; Monika, però, afferra le sue parole, quasi arrossisce, per la dolcezza che la figura della più grande emana.
Si sente intimorita, forse, ma Austria è abituata anche alla sua timidezza; lo considera quasi un paradosso, una donna forte come Germania che si vergogna del proprio imbarazzo, ma Anneliese trova quel rossore così sincero e puro che, in un contesto come questo, sarebbe un sacrilegio prendersi gioco di lei.
La tentazione di schernirla non scompare, vorrebbe godere della soddisfazione di vederla nascondersi ancora di più, ma giura silenziosamente di non rovinare il momento che stanno vivendo, raro per la tranquillità e serenità che aleggia nell'aria.
Ha dell'incredibile, la notte che stanno trascorrendo assieme, anche se non vi è nulla di speciale nell'essere a casa, coperte sulle spalle per difendersi dal freddo e le dita intorpidite che, solo per qualche attimo, si intrecciano delicatamente le une con le altre.

«Frohes neues Jahr, Anneliese.»
Mormora in risposta, chinandosi verso di lei; ritornano così ai tempi in cui la loro relazione era ancora agli inizi, acerba e inaspettata; basta un semplice bacio sulla guancia e Austria ora ne è certa: Germania sarà sempre capace di stupirla.

 




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