La grande storia d'amore di Steve e Bucky, dai tempi della guerra

di Spensieratezza
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L’omosessualità esisteva anche allora, ma era vissuta in maniera diversa.

Non si diceva che si era gay, non lo si sapeva e chi lo sapeva, non lo diceva.

Essere uomini voleva dire una cosa diversa da oggi.

Negli anni 40 gli uomini non pensavano a incipriarsi il naso, a farsi le sopracciglia o a farsi le foto.

Non esisteva che un uomo si lamentava della troppa fatica e chi trattava male le donne, veniva pestato o guardato come un appestato.
Noi uomini, non avevamo grilli per la testa. Era il tempo della guerra e anche quello dell’onore, della lealtà per il nostro paese.
E l’amicizia..dio. L’amicizia era vista sacra come valore assoluto.
Tradire un’amicizia era come amputarsi un braccio.
 
Combattere in guerra, con i propri compagni, ti univa. Sapere che c’era qualcuno che lottava con te, soffrire insieme, sapere che stai combattendo per un qualcosa, ti univa.
 

In tutto questo, l’amicizia era vista al pari passo dell’amore. A quei tempi era difficile sentir parlare di omosessualità, chi lo era, si nascondeva.
Era difficile capire che ti eri preso una cotta per una persona del tuo stesso sesso.

Veniva considerato normale, amare tanto una persona del tuo stesso sesso, che poi normale lo è, solo che era normale per gli standard dell’essere semplici amici.
 

Non c’erano le informazioni, le conoscenze che c’erano oggi, ma tutto era più puro e sentito.
Nonostante gli orrori della guerra.
 
Carestia, povertà, niente lusso, eppure con poco eravamo felici.

Se devi lottare per mangiare e sopravvivere, non hai tempo per deprimerti.

Sapere che stai lottando per un qualcosa, da uno scopo alla tua vita.
 
A volte lo scopo erano le persone.
Io avevo trovato la mia.

Bucky. Il mio migliore amico. 




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