Vita da Pet

di Ellery
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3. Pulizia quotidiana


* Cowt-8, indetto da Lande di Fandom
* Week 5
* Prompt: gatti
* Parole: 414


Simeone adorava leccarsi.

Era così piacevole passare ripetutamente la lingua ruvida sul sedere, grattandolo per bene. In fondo, era un ottimo esercizio quotidiano di pulizia. Passava poi alla coda, alle zampe ed alla pancia, ma… il sedere rimaneva il suo punto preferito. Era soddisfacente, come sensazione. Inoltre, riusciva anche ad allontanare i residui delle pupù giornaliere. Non è mai conveniente andare in giro con dei bitorzolini di cacca attaccati tra le cosce. Senza dubbio, la sua proprietaria si sarebbe indispettita se glieli avesse visti.

L’unica cosa sgradevole, in effetti, era il rischio costante di ingurgitare pelo: finiva sempre per cacciarselo in bocca e sputarlo diventava una vera e propria impresa. L’unico modo per liberarsene era ingoiarlo, mandare tutto giù nella pancia e poi vomitarlo. Una pratica un po’ fastidiosa, ma decisamente liberatoria. Stava molto meglio, dopo aver rimesso: lo stomaco si alleggeriva ed anche il senso di nausea si quietava. Inoltre, era una cosa così virile! Le gatte adoravano i “rigurgitatori” seriali di palle di pelo. Si diceva che Mimì, la persiana bianca dell’ultimo piano, avesse scelto proprio così il suo fidanzato: tramite una gara di sputo di pelo.

Simeone non doveva fare altro che allenarsi quotidianamente! L’anno prossimo, avrebbe sicuramente vinto e la bella Mimì non avrebbe avuto occhi che per lui. Tutti i felini del quartiere lo avrebbero invidiato; si sarebbe guadagnato rispetto e venerazione.

Simeone, il neo eletto campione di vomito di pelo.

La proprietaria non era mai contenta, però, quando succedeva. Forse si preoccupava soltanto per lui oppure per il fantastico tappeto persiano che aveva in camera. Beh, insomma… non era certo colpa sua se quello scendiletto era una sputacchiera perfetta! Morbida, profumata ed assolutamente elegante.

Ah, che bella vita!

Piegò una zampa, voltandosi nuovamente verso il didietro. Leccò a fondo, per cancellare le ultime tracce di sporcizia e poi…

«Simeone! Sono a casa!»

Eccola! La sua umana era tornata. Oh, splendido. Si era ricordata di comprargli le bustine al salmone e tonnetto? Che fosse pesce dell’Atlantico, però! Quello del Pacifico gli era davvero indigesto.

Tese l’orecchio, riconoscendo il familiare suono del sacchetto di carta. Perfetto, la sua cena era arrivata.

Corse verso la porta, balzando sul tavolino accanto all’ingresso:
«Maooo, maooo…» miagolò, mentre la donna si chinava a sfiorargli il muso con la punta del naso.

«Hai fatto il bravo, oggi?»

Simeone le leccò le labbra, le guance, il mento… gli umani si sentivano così gratificati dai baci!

Come era bello renderli felici con una semplice passata di linguetta. 




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