Die for you

di Verotrattro
(/viewuser.php?uid=1013762)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Tutto in Komaeda era esagerato. Era esagerato il suo sorriso, il bianco etereo della sua pelle, il modo in cui gesticolava mentre parlava usando troppa enfasi, lasciando la sua voce crescere all'improvviso per calcare qualche parola eletta come "speranza" o "talento" Era esagerato ogni suo singolo complimento o insulto, rimarcato così tanto da sembrare falso. Hinata non capiva mai se stesse mentendo o se stesse raccontando la verità. O se stesse scherzando. O se lo stesse semplicemente manipolando. Komeda era esageratamente bravo a manipolare i suoi compagni di classe, anche se non l'avrebbe mai ammesso. La sua stessa persona era così esagerata da non poter essere ignorata. Per quanto avesse tentato di sfuggirgli, gli occhi stando attenti a non essere scoperti, correvano da komaeda. Ed Hajime sapeva di non essere l'unico ad averlo fatto. Di non essere il solo ad averlo spiato, per vederlo annegare nel suo pozzo senza fondo creato da odio, disperazione e disgusto che Komaeda provava innanzitutto verso se stesso e verso coloro che riteneva essere suoi inferiori. Ma per quanto grande ed esagerata fosse la sua disperazione, il suo odio, la sua pazzia, altrettanto smisurato era il suo amore. Amore per il talento. Amore per la speranza. Amore per...Hajime? Prima che scoprisse che fosse uno studente del corso di riserva almeno. Esagerata era stata anche la sua morte, il suo piano infallible, il suo "vaffanculo finale", che avrebbe portato con lui nella tomba tutti i suoi compagni di classe se Nanami non avesse deliberatamente confessato di essere il famoso traditore. Ma ora che era tutto finito, ora che Komaeda avrebbe passato il resto della sua vita a dormire in una maledetta scatola, tutto quello che aveva fatto restava imperdonabile? Adesso che si era scoperto che erano tutti quanti loro i "cattivi", importava veramente che Komaeda lo fosse stato sin dal principio e che invece gli altri lo fossero semplicemente diventati? Alla fine non erano uguali? Credendo di fare le scelte giuste avevano ferito, ucciso, trasformato loro stessi in mostri senza compassione. Ad entrambi era stato insegnato che per ciò che si crede bisognasse fare tutto il possibile, anche morire. Anche vendersi ad un gruppo di scienziati. Lasciare che tagliuzzandoti il cervello parte a parte, ti impiantino una manciata di talento in cambio delle tue emozioni. Dei tuoi ricordi. Di te. Anche impalarsi con una lancia mentre "ti" avveleni, con un coltello ficcato nella tua mano, la stessa mano che ti sei amputato per ricucirti quella del cadavere della puttana più psicopatica di questo pianeta. Adesso la cosa non sembra più così giusta vero? O forse non lo era mai stato fin dall inizio. Ma questo non significa che forse lo erano stati anche loro due, sbagliati, sin dall'inizio? Non ho mai scritto niente su Epf, quindi mi scuso se ho sbagliato qualcosa. Ma la sezione su DR mi sembrava un po' povera quindi volevo dare il mio contributo...




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3745893