Ti lascio andare

di Shimba97
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Non è mai semplice
Accettare di riconoscerti
Tra le mie rughe che
Assomigliano sempre di più alle tue
Non c'è più paura
Non c'è niente
Ermal Meta - Lettera a mio padre 


I tuoi occhi che mi guardano, non mi hanno mai rasserenato, da quando ne ho memoria.
Le tue iridi dure contro i miei impauriti, i miei gesti goffi ed i tuoi decisi.
L'altezza cresce, i dentini cadono, i tuoi capelli si ingrigiscono ma nonostante tutto sei rimasto lo stesso.
Imparando ad amarti ho riposto la mia vulnerabile fiducia in te, ricavandone solo amarezza.
La crescita si arresta, le idee maturano e la lucidità si equilibra.
Ti ho teso una corda, quando ero troppo lontana da te; poi una scala quando eri più vicino; ed infine la mia mano, che hai stretto forte. 
Pensavo, nonostante fossi cresciuta, che avresti avuto fiducia in me, in noi, prima o poi.
Son tornata fragile e ti ho visto lasciarti cadere in fondo, tenendomi stretta a te. 
Ti ho guardato negli occhi ed ho osservato cosa stavo perdendo, cosa volessi che rinunciassi per egoismo. 
Ho reagito, mi sono aggrappata al bordo della voragine, tenendoti ancora la mano. 
Ed ho capito. Forse lo sapevo da sempre. Non volevi essere salvato.
Ti ho guardato ancora, ed ancora, ad imprimermi la tua immagine nel cuore; poi ho lasciato la presa, vedendoti precipitare.
 Non hai detto nulla, ma i tuoi occhi verdi hanno urlato: Grazie.

Tu sei ancora qui con me, ma in realtà non ci sei mai stato veramente.
Ed adesso io ti lascio andare.

 




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