Helium

di Fui Hygge
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Helium;




Il vento impetuoso colpiva con sprezzo crudele tutto ciò che lo circondava, scuotendo feroce le fronde scure della foresta, sferzando senza tregua.
La pioggia, dapprima dolce e sottile, si trasformò rapidamente in dura pietra battente, aizzata dalla gelida aria che la manovrava.
Nonostante le intemperie, una coraggiosa figura solitaria si mescolava col buio della notte, accucciata e leggermente tremante.
I capelli appiccicati al volto, le fradicie vesti aderivano avide ad ogni centimetro della sua pelle, mentre gocce d’acqua lo martellavano fin sotto la cute, come a volergli scavare la carne, quasi a volergli dolere.
Se ne stava lì, immobile, in equilibrio sul bordo di un pozzo ricoperto di piante e viscido muschio.
Gli artigli delle mani screpolate e pallide stavano incastrati nelle piccole fessure tra una pietra e l’altra, le cuticole ormai nient’altro erano che piccoli grumi di sangue rappreso.

"I'm trying, but I keep falling down
I cry out, but nothing comes now
I never wanted to need someone"


Il freddo gli pungeva crudelmente le ossa, mentre il dolore affondava i suoi feroci artigli nella carne, intento a raggiungergli il cuore, per strapparglielo dal petto.
Poco importava se i brividi causategli dal gelo gli percorrevano inarrestabili la spina dorsale, scuotendogli tutto il corpo.
Si ostinava a far ritorno in quel luogo ormai da quasi tre anni, con i piedi ben saldi e gli artigli conficcati in quella che a lui dava la parvenza di speranza, che ancora non si sentiva di abbandonare.
Consapevole che, appena avesse smesso, avrebbe dovuto fare realmente i conti con quella mancanza così gravosa per il suo animo, già di per sé sgretolato.
Forse era scritto nel suo destino, perdere ciò a cui più teneva.
Ma con lei sperava fosse diverso, perché lui con lei, era diverso.
Non aveva mai voluto aver bisogno di qualcuno, ma era troppo tardi per tornare indietro.

"Yeah, I wantet to play tough
Thought I could do all just my own"


"Ti sei rammollito"
Pesava ogni tanto, quando avvertiva eccessivamente la sua mancanza.
Quando lo faceva, poi, voleva prendersi a schiaffi; sentendosi un ingrato, verso quella che si era rivelata la sua vera salvezza.
Con sorrisi spontanei e incondizionati.
Coperta con piccoli gesti conditi da sfacciato coraggio.
Armata di sguardi capaci di abbattere qualsiasi corazza.
E gli era entrata nel cuore, sancendo un contratto indissolubile con i suoi sentimenti.
I ricordi di lei che lo sollevava quando ricadeva nel circolo vizioso qual era il suo comportamento, forzato e forgiato dalla solitudine, lo facevano sentire un po' più in alto, come a contatto col cielo.
Bastava un fugace tocco di mani per farlo sciogliere come ghiaccio al sole.
Testarda, mai arresa, spinta fino a dove nessun altro mai aveva azzardato.
Fissò le nubi stazionate sopra al suo capo, mentre nella sua mente prendeva forma un disperato desiderio d'aiuto: "Aiutami a uscire da quest'inferno!"

"Your, love, lifts me up like helium
Your, love, lifts me up when I'm down down down
When I've hit the ground
You're all I need"



Era conscio che se avesse ceduto alle paure viscide e serpeggianti che affollavano la sua mente, non si sarebbe più rialzato, senza lei al suo fianco.
E questo lo faceva sentire debole.
E questo lo faceva sentire forte.
E questo lo faceva sentire felice, di aver toccato con mano quel sentimento che aveva sempre disprezzato all'apparenza e temuto nel profondo.
Si sentiva distrutto, perché di nuovo era riuscito a perdere tutto, in un dannato e fugace attimo.
Ed era grato, perché finalmente si era ritrovato, dopo secoli nell'essersi perso.

"You lift me up and I am found
You lift me up before I hit the ground"


Con gli occhi ancora rivolti al cielo plumbeo, si lasciò inciampare in quel groviglio di sensazioni che gli annodavano lo stomaco e gli stordivano la mente.
I ricordi volteggiarono verso luminosi occhi scuri e sorrisi radiosi, lasciando libero sfogo a umide e pungenti lacrime, rese meno ricattatrici dalla pioggia che gli bagnava il viso contrito.
Le immagini che gli apparirono riuscirono a placargli, anche se per poco, l’animo in subbuglio, cullandosi nel ricordo di quell’amore del quale avvertiva troppo il vuoto lasciato.
Sentendo, per un attimo, il petto più leggero.





Note dell'autrice:
Buona sera belle personcine!
Apprezzo il coraggio di chiunque sia arrivato fino alla fine di questo scempio, però, avevo voglia di sperimentare.
Perdonatemi!
La canzone che mi ha particolarmente ispirata è "Helium" di Sia.
Spero non sia eccessivamente osceno come tentativo, tanto che io per prima non ne sono affatto soddisfatta, però.. c'ho provato..
Che dire, se aveste voglia di lasciarmi un commentino, sarebbe ben gradito, critiche incluse!
Ringrazio anche chi solo legge!
Alla prossima.
Cassandra :*




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