Mi sento come se sprofondassi in un vuoto indescrivibile; come in una pozzanghera di fango, apparsa improvvisamente, parecchio densa ma mi tira giù velocemente, mi tiene stretta.
E fatico a respirare, perché qualcosa mi blocca la gola e lo stomaco.
E fatico a dormire, perché continuo ad immaginare questa pozza e mani amiche che inutilmente tengono stretta la mia.
E immagino di non voler nemmeno aprirla, la bocca, per chiedere aiuto. Tanto mi state guardando mentre sprofondo; ma non sapete come fare per tirarmi fuori.
E immagino di guardare in alto, oltre la pozza; lo vedo che c'è il cielo, grigio o azzurro; la vedo quella persona sconsolata che, ormai, non ci capisce più un cazzo, come me.
Spero solo che non si butti per provare a salvarmi. |