[Possibili spoiler relativi ai capitoli 248-9 del manga]
Autrice: Mari
Lace
Titolo: The
smile I wish for
Traccia: -La
storia è raccontata in prima persona
Personaggio: Satoshi
Isshiki
Parole: 396
«Dev’essere
bello,
essere un genio»
«Lui,
sbagliare? Impossibile. È pur sempre un Isshiki»
Sento questi ed altri commenti
simili, ma non mi fermo, non
reagisco, proseguo in silenzio.
Nulla di nuovo. Sento bisbigliare le
stesse frasi da sempre,
nei miei ricordi.
Ho imparato a farmele scivolare
addosso, a non dar loro
peso.
Rispondere non servirebbe a nulla:
per gli altri rimarrò
sempre questo, un discendente della prestigiosa casata Isshiki,
un genio. Una persona nata in condizioni estremamente
fortunate.
Quando vengono a conoscenza della mia
storia non mi
capiscono: perché mai l’erede di una famiglia che
venera la cucina tradizionale
le volta le spalle e crea piatti talmente innovativi da essere
considerati
qualcosa d’altro, che con
la cucina
giapponese ha ben poco a che fare?
Perché proprio lui salta
le lezioni e passa le giornate nei
campi?
Si sentono tutti in dovere di
giudicarmi. Pecora nera, mi
chiamano.
Va bene così.
Sono realmente un genio? Forse
sì: mi basta un minimo sforzo
per padroneggiare tecniche che alla maggior parte dei cuochi richiedono
mesi di
pratica.
È davvero una fortuna?
Il mio “genio”
non è mai stato apprezzato dalla mia
famiglia. Non importava quanti progressi facessi, quanto rapidamente
imparassi:
c’era sempre qualcos’altro.
I miei parenti non erano mai
soddisfatti, e non lo ero
neanch’io.
Tutto ciò che imparavo non
aveva senso, non per me.
Potevo farlo senza problemi, ma non
capivo perché dovessi.
Cucinare non mi interessava.
Essere un genio
crea aspettative, e ho vissuto a lungo al mero scopo di soddisfare
queste
aspettative.
Finché non ho visto lei.
Una ragazzina impacciata che cercava
di migliorare la sua
tecnica.
Non era brava allora, non quanto me.
Ma aveva qualcosa che
mi mancava, qualcosa di cui fino a quel momento avevo ignorato
l’esistenza.
Aveva determinazione,
cucinava non perché era suo dovere ma perché le piaceva farlo.
Fu la prima volta che pensai che
cucinare poteva essere
divertente.
Accontentare i miei incontentabili
familiari passò in
secondo piano.
Quel giorno trovai uno scopo.
Avrei appreso le più varie
tecniche culinarie, adoperandole
tutte – dalla più tradizionale alla più
innovativa – per creare i miei propri
piatti.
Solo due cose importavano: che mi
divertissi nel farli e che
piacessero a chi ne favoriva.
Volevo condividere le gioie della
cucina con le persone
importanti per me.
Lo voglio tutt’ora.
Io non sono un genio, né
l’erede di una casata prestigiosa.
Io sono Satoshi Isshiki, e il motivo
per cui cucino è il
volto felice della bambina nei miei ricordi.
Sono un
cuoco grazie
al tuo sorriso, Kinokuni Nene.
Lo scopo dei miei piatti è
ricreare quel sorriso.
Angolino Autrice
Ciao a tutti! Non ho mai scritto su Food Wars! prima, ma quando ho
letto il bando del concorso Un
personaggio in cerca d'autore (e fandom permessi) Isshiki
mi è venuto subito in mente.
Grazie per aver letto, fatemi sapere che ne pensate ^_^
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