SILVER
LIGHTS
Capitolo III
"Quella simpatica
casetta (di sanguisughe) nel bosco"
La casa dei vampiri si trovava in una zona isolata, ben
nascosta dalla vegetazione di una grande foresta. Non che Amy si fosse
aspettata diversamente, nessun succhiasangue con un minimo di cervello
si sarebbe sognato di abitare in città.
Sferzate d’aria tiepida entravano con violenza
nell’abitacolo attraverso i finestrini abbassati,
scompigliando i capelli della ragazzina e asciugandoli alla male e
peggio.
- Carlisle ha salvato molte vite, per ora è
l’unico vampiro ammesso alla riserva, oltre a Bella e alla
Segretaria. – spiegò Seth, che da diversi minuti
decantava le lodi della famiglia Cullen con la nuova amica. –
Beh, la Segretaria a dire il vero ha il permesso di entrare solo in
poche zone e solo quando c’è Ness. Secondo me,
però, dovremmo permettere a tutti loro di farci
visita… magari in determinati giorni?
- Non esageriamo adesso – replicò Jake, tenendo
gli occhi incollati alla strada. – Il dottore è
utile, Bella è nostra amica da tempo e la
Segretaria fa parte di un accordo eccezionale che evita
problemi con i succhiasangue italiani. Questo non significa che la
riserva sia diventata “Vampire
Friendly”.
- Almeno Esme? – insistette il ragazzino – Esme
è una persona dolcissima e innocua!
- Sai, Seth – li interruppe la quindicenne, sorridendo al
giovane lupo accomodato sul sedile posteriore accanto a lei.
– Non ho mai visto un licantropo tanto devoto nei confronti
di un gruppo di vampiri.
- Seth valuta gli altri per come sono dentro, non si fa frenare da
leggi antiche o aspetto esteriore. – rispose Renesmee,
osservando i due ragazzi attraverso il riflesso dello specchietto
frontale. – Io personalmente lo ammiro. Nemmeno mio padre e i
miei zii hanno una mente aperta come la sua, all’inizio
ricambiavano senza problemi l’odio dei mutaforma, quasi fosse
un istinto naturale.
- Beh… tecnicamente, questo è un
istinto
naturale… - replicò Amy, perplessa.
Il ragionamento non faceva una piega, eppure le risultava difficile
seppellire la punta di pregiudizio che provava nei confronti dei
Cullen. Certo, erano diversi dai comuni succhiasangue e, in
più, facevano parte della famiglia di Jake, seppur in modo
un tantino strano e contorto, ma restavano comunque vampiri.
Il vento portò presto con sé lo scroscio
tranquillo delle acque del fiume Calawah, unito a uno sgradevole odore
che si fece man mano sempre più pungente.
Non appena Jacob arrestò l’auto nei pressi di una
grande casa rettangolare, tinta di bianco e abbellita da enormi
vetrate, il fetore era divenuto talmente insopportabile che la rossa
trattenne a stento un conato. Osservò stupita i due compagni
mutaforma, domandandosi come facessero a respirare quella roba senza
vomitare, e, un po’ titubante, scese dal veicolo stringendo
le labbra e arricciando il naso.
“Sarò
poco aperta di mente, ma questa puzza è
rivoltante… non mi piacciono le sanguisughe… e
poi il padre di Renesmee legge pure nel pensiero, che cosa
fastidiosa!”
- Ciao, ragazzi! – salutò un vampiro alto e biondo
dallo sguardo gentile, che attendeva ai piedi dei gradini che
conducevano all’ingresso dell’abitazione.
– Edward naturalmente ci ha informati dell’arrivo
della vostra nuova amica.
Una donna minuta dai capelli scuri lo affiancava, sorridendo con fare
accogliente. Come il compagno, le sue iridi erano color ambra.
Colui che doveva essere sicuramente il dottor Cullen tese la mano
pallida verso Amy che, dopo un secondo di esitazione,
ricambiò la stretta, sforzandosi di ignorare il gelo di
quelle dita quasi perfette e reprimendo l’istinto di fuggire
in bagno per lavarsi le mani con almeno un litro di sapone.
Normalmente non si sarebbe fatta problemi nel mostrarsi scortese con
delle sanguisughe ambulanti, ma i modi di quell’uomo erano
così pacati e sinceri da impedirle nel modo più
categorico qualsiasi accenno di maleducazione o disprezzo.
- Molto piacere, io sono Carlisle, il nonno di Ness.
- A-Amelia Mooney… Clan Anywayah…
- E io sono Esme, la nonna. – fece eco la bella vampira.
– Suppongo tu non sia abituata al nostro odore, mi dispiace
molto. Se hai bisogno di qualsiasi cosa, però, non farti
problemi a chiedere.
Una stranissima sensazione colpì la quindicenne allo
stomaco, forte come un pugno: le sembrava impossibile, eppure stava
provando del senso di colpa nei confronti di una coppia di nemici
naturali.
Il dottore era cortese, buono, aperto di mente, non si leggeva una
singola scintilla di disgusto o pregiudizio nei suoi occhi dorati. Era
maledettamente umano.
Esme poi… la dolcezza con cui si era rivolta a colei che
avrebbe dovuto disprezzare, lo sguardo caloroso e
comprensivo…
Amy pensò immediatamente alle madri premurose delle
pubblicità in tv, tutte intente a giocare e coccolare i loro
bambini. Seppur nell’inconscio e senza aver qualcosa da
rimproverare a Nimel, lei aveva sempre invidiato quei bambini.
Cercò goffamente di mentire, borbottando qualcosa come “L’odore non
è così pessimo…”,
quando la porta di casa si spalancò e sette persone (sette
vampiri) contribuirono a rendere l’aria ancora più
irrespirabile. Una coppia scese i gradini per raggiungere i nuovi
arrivati, mentre gli altri, due maschi e due femmine, si limitarono a
poggiarsi sulla balconata in vetro e legno, osservando la scena.
- Ciao ragazzi! – salutò allegro Seth,
l’unico capace di mostrare allegria in una situazione simile.
Jake si lasciò abbracciare dalla giovane donna con i capelli
lunghi che era scesa insieme al compagno per salutare, mentre con
quest’ultimo il figlio di Billy Black si limitò a
scambiare un piccolo cenno.
- Amy, loro sono mamma e papà – trillò
Ness, indicando la coppia che affiancava Carlisle ed Esme. –
Mentre quelli in alto sono i miei zii: Emmett, Rose, Alice e Jasper.
- Molto piacere, Amelia – disse il vampiro identificato come
Edward, padre della piccola mezzosangue. – Non serve che tu
stringa la mano con me, se non ti va, comprendo il tuo disagio.
- Dopotutto, leggi nel pensiero – borbottò la
ragazzina con poco entusiasmo.
Bella, la madre di Renesmee nonché, secondo ciò
che le avevano raccontato in auto, ex interesse amoroso di Jacob, si
mostrò meno riluttante rispetto al marito
nell’avvicinarsi alla nuova arrivata, forse conscia che i
residui dell’odore di lupo sui vestiti avrebbero reso il suo
aroma meno rivoltante.
- Immagino che non ti piaccia affatto l’idea di qualcuno che
entra nella tua testa – sorrise. – Se vuoi, posso
proteggere i tuoi pensieri finché starai qui. Edward non lo
fa apposta, naturalmente, anzi, non sai quante volte vorrebbe prendersi
una pausa. Il mio potere speciale può fare al caso nostro.
- Se… se non è un problema, allora, ti chiederei
di usarlo.
Isabella allargò il sorriso, poi, una strana, invisibile,
energia fuoriuscì dal suo corpo snello, avvolgendo la Figlia
della Luna in una cupola protettiva.
Edward annuì, assumendo un’espressione rilassata:
- Sei isolata, adesso. E non solo dalla mia telepatia, ma da qualsiasi
attacco mentale.
- Ti ringrazio – mugolò la rossa, rivolta alla
graziosa vampira.
Una nuova folata di vento acre e pungente precedette l’arrivo
di una ragazza bassa e dallo sguardo vispo, che uscì rapida
da casa e in pochi secondi affiancò Carlisle, osservando con
curiosità la piccola lupa dalla chioma fulva.
- Scusate il ritardo, volevo assolutamente finire il mio lavoretto
prima di conoscere la nuova amica di Jake e Seth.
Amy scambiò un’occhiata confusa con i due
mutaforma, poiché nessuno le aveva parlato di un decimo
membro della famiglia Cullen.
Nonostante non fosse più in grado di leggerle nel pensiero,
a Edward bastò un’occhiata per capire la sua
perplessità: - No, non ci siamo allargati di recente. Iryn
è soltanto un’ospite.
- Una cara amica che ha chiesto il nostro aiuto per cambiare dieta
– aggiunse Carlisle, accarezzando con fare affettuoso la
chioma castana della fanciulla.
Iryn tese la mano verso Amy, che, ormai in automatico, la strinse
appena: gli occhi della vampira non erano dorati come quelli dei
Cullen, né cremisi come la maggior parte della sua specie;
presentavano invece una calda tonalità arancione.
- Sto imparando a nutrirmi col sangue di animali –
spiegò con un sorriso a trentadue denti. – Questo
tipo di dieta mi ha sempre incuriosita e finalmente mi sono decisa a
metterla in pratica. La mia compagna pensa sia un’enorme
stronzata, testuali parole, ma pazienza, ognuna lascia libera
l’altra di compiere le proprie scelte.
- A proposito della tua compagna – si intromise Jake,
scuotendosi all’improvviso come da un lungo sonno.
– Siamo venuti qui per parlarvi di una cosa che è
accaduta poco fa…
- Un vampiro nel vostro territorio, giusto? – lo
anticipò Edward, leggendogli nella mente. – Uno o
più vampiri…
- Non si tratta sicuramente di Clary – disse subito Iryn,
scuotendo la testa. – Lei non si avventurerebbe mai nella
vostra riserva, è troppo schizzinosa, non sopporterebbe il
vostro odore. Non le interessa immischiarsi nelle faccende dei lupi e,
cosa più importante, se fosse nei paraggi lo saprei.
L’ultima volta che ci siamo sentite stava a
Portland.
- Senza contare – soggiunse la Cullen minuta dai capelli
scuri che osservava con gli altri la scena dalla balconata. –
Che avrei predetto le sue mosse. Clarice resterà a Portland
fino a domani.
- La Segretaria non è ancora arrivata? –
domandò Jacob, guardandosi attorno. – Non mi pare
di avvertire la sua presenza qui…
La ragazza veggente, che doveva per forza essere “zia
Alice”, fece un cenno negativo con il capo. – Emma
arriverà tra pochi istanti. E di certo, nemmeno lei
bazzicherebbe a caso in territorio Quileute, non è tipo da
ignorare un accordo.
- In questo caso, potremmo avere un problema…
Carlisle aprì la bocca per aggiungere qualcosa (forse per
invitare tutti dentro a discuterne davanti a una bella tazza di
tè al sangue di cervo, come pensò ironicamente
Amy), quando l’ennesima maleodorante folata
preannunciò l’entrata in scena di un altro vampiro.
“Dieci in una
giornata!” pensò la Figlia della
Luna, storcendo il naso.
“Questi saranno anche diversi, però ora
basta… se ne arrivano altri è la volta buona che
soffoco…”
Mentre valutava seriamente l’idea di trattenere il respiro
per dare un po’ di tregua alle proprie narici, Amy
osservò con diffidenza la nuova arrivata.
Era una ragazza sui vent’anni, con i capelli castani raccolti
dietro la nuca e gli occhi vermigli, dello stesso colore del sangue.
Sotto una lunga cappa scura indossava un elegante tailleur grigio
chiaro con pantaloni e, all’attaccatura
dell’anulare della mano sinistra, portava una fede in oro
bianco dall’aria costosa.
“Sì,
senza dubbio si tratta della Segretaria”
pensò la piccola Mooney, mentre Renesmee correva ad
abbracciare la giovane donna. Scambiò una rapida occhiata
con Seth, che annuì sorridendo.
- Ben arrivata, Emma, spero che il tragitto sia stato tranquillo. Il
tuo bagaglio è arrivato ieri, abbiamo già
sistemato tutto. – disse Carlisle, in tono accogliente.
- Stessa stanza, stesso arredamento – soggiunse Esme.
– La libreria si è un pochino ampliata, di certo
ti farà piacere. L’unica nota dolente, purtroppo,
resta il cibo…
- Ammetto che il vitto non è mai stato tra i miei preferiti
– replicò la Segretaria, il cui accento presentava
una leggerissima inflessione britannica. – Ma si tratta solo
di un paio di mesi, posso resistere.
- Sai che non ti giudicheremo se volessi andare a caccia in…
territori non protetti – assicurò Edward,
strappando alla ragazza un sorriso comprensivo.
- Lo so, ma sono abituata ad adattarmi alle situazioni. Casa vostra,
regole vostre.
Mentre la Segretaria scambiava qualche convenevole con i restanti
membri della famiglia, Amy fece cadere lo sguardo sul medaglione che
portava appeso al collo: aveva la forma di un triangolo rovesciato,
forgiato in oro, con due grossi rubini, uno di forma ovale,
l’altro romboidale, incastonati alle
estremità. Al centro del triangolo c’era uno
stemma diviso in quattro, con due coppie di figure identiche: un albero
e un uccello in volo.
Un ringhio spontaneo risalì lungo la gola della quindicenne,
mentre gli occhi verdi s’iniettavano di odio: la figura che
modellava la forma del ciondolo non era un triangolo, era una V.
- Volturi! – sibilò, mostrando i denti.
– È una Volturi!
Un’espressione allarmata si dipinse sui volti dei presenti,
fatta eccezione proprio per la giovane chiamata in causa, la quale si
limitò ad alzare un sopracciglio, lasciando trapelare un
filo di sorpresa.
- Una Figlia della Luna?
- Amy, stai calma, la conosciamo – cercò di
rassicurare Seth, posando con fare incerto una mano sulla spalla della
rossa. – Non ci farà del male…
- Il suo clan – sputò la ragazzina, furibonda.
– La sua famiglia ha decimato la mia razza! E tutto
perché uno dei capi è stato tanto idiota da
rischiare di finire dritto in bocca a uno di noi! Si meritava di essere
sbranato, sputato e poi bruciato, quel maledetto coglione!
Le invettive di Amy furono seguite da alcuni istanti di silenzio, poi,
la Segrataria, si sfilò la cappa con flemma, passando le
dita sulle pieghe: - Caius ha una personalità irragionevole,
impulsiva, violenta e pure parecchio ignorante. Comprendo
l’odio della ragazzina. Probabilmente darebbe di matto se
sapesse che una Figlia della Luna bazzica da queste parti. Comunque
– aggiunse, non appena i due mutaforma trasalirono.
– Dubito che Aro gli riferirà qualcosa, quando mi
leggerà nella mente per ottenere un resoconto della
situazione. Al momento, è impegnato con importanti
trattative che lo stanno entusiasmando come un bambino la mattina di
Natale. Non ha alcun interesse né voglia di creare problemi
ad altri clan.
- Ragazzi, che ne dite di portare Amy a fare un giretto qui intorno,
mentre Emma dà un’occhiata alla sua stanza per
vedere se tutto è a posto? – propose
immediatamente Carlisle, per evitare che la situazione degenerasse.
- Mi sembra una buona idea – asserì Jacob,
circondando le spalle della rossa con un braccio. – Bella,
vieni con noi?
- Voglio venire anch’io! – sorrise malizioso uno
dei quattro zii di Renesmee, quello grosso con i capelli scuri,
scendendo dalla balconata con un balzo. – Insomma, finalmente
Seth ci ha presentato una fidanzata, voglio conoscerla!
- Cos… Emmett, Amy non è la mia fidanzata!
– arrossì il ragazzino, mentre Iryn affiancava il
gruppetto saltellando in direzione del bosco.
- Suvvia, arrivi qui con una fanciulla più o meno della tua
età e di razza affine, non dirmi che non hai fatto nemmeno
un pensierino…
- Piantala, Emmett – lo ammonì Bella sorridendo,
per poi voltarsi verso la Figlia della Luna che osservava la
vegetazione attorno a sé con aria rabbuiata. – Mi
dispiace che la presenza di Emma ti abbia turbata. Lei viene qui ogni
estate per circa due mesi, per studiare Ness e rassicurare Aro sul
fatto che non sia pericolosa. Ti assicuro che i membri della sua
famiglia non sono tutti crudeli come Caius: lei stessa è
estremamente ragionevole e non è raro che gli vada contro,
anche direttamente, approfittando della propria posizione privilegiata.
Marcus, il terzo leader, l’ha adottata più di un
secolo fa, il che la rende quasi intoccabile.
- La mia Clary faceva parte dei Volturi, ma poi se n'è andata
– s’intromise Iryn, saltando su un albero vicino e
aguzzando la vista in direzione dell’orizzonte. –
Sua sorella le ha chiesto di tornare più volte, ma lei si
è rifiutata. Non ama lavorare in gruppo, è sempre
stata un… lupo solitario.
Abbozzò un sorrisetto alla propria battuta: - Mi ci sono
voluti anni prima di convincerla ad accettarmi nella sua vita. Era
uscita piuttosto scottata dalla sua precedente relazione e non voleva
nessuno tra i piedi…
Si fermarono nei pressi delle rive del fiume Calawah, dove Amy si
sedette sulla sponda con aria pensierosa.
Ness spinse a tradimento Emmett, che finse goffamente di finire in
acqua, mulinando le braccia con fare teatrale. Jake e Iryn si unirono a
loro in un gioco di schizzi e spinte.
“Che
situazione…” pensò la
quindicenne, stringendo le ginocchia al petto. “Forse non
sarò aperta di mente, ma come possono chiedermi di abituarmi
subito a tutto questo? Potevo forse trovare accettabile
l’idea di una relazione di reciproca cortesia e sopportazione
con i succhiasangue “vegetariani”… ma
una Volturi… una Volturi dagli occhi rossi… per
quanto possa essere tranquilla e ragionevole, resta
sempre…”
Seth si sedette accanto a lei, mentre Bella si limitò ad
affiancarli restando in piedi.
- Sei molto a disagio? – domandò il ragazzo con
aria mortificata. – Mi dispiace, forse non avrei dovuto
insistere… a volte mi dimentico che sono io a rappresentare
un’eccezione, riguardo i rapporti con i vampiri…
- No, è… tutto a posto, più o meno
– sospirò lei. – Credo di dovermi
solo… abituare…
- Non preoccuparti se non ti piace il nostro odore o se non ti stiamo
simpatici – soggiunse la madre di Ness, portando una ciocca
di capelli castani dietro l’orecchio. –
È normale da parte tua. Anzi, in realtà sei stata
molto meno scortese di molti ragazzi Quileute: non è stato
facile imparare a sopportarsi a vicenda, per loro e per i Cullen. E
dubito che il rapporto tra i branchi e il clan possa trasformarsi in
amore.
La rossa restò in silenzio per qualche istante, poi
provò a cambiare discorso: - State diventando una specie di
scuola per vampiri che vogliono diventare vegetariani? –
domandò, indicando Iryn con un cenno della testa.
– Ne state convertendo molti?
Bella si lasciò sfuggire una risatina leggera: -
L’estate scorsa abbiamo aiutato un ragazzo di Austin; Iryn
è la seconda a essersi rivolta a Carlisle per il cambio di
dieta: sta imparando piuttosto velocemente.
- La cosa che fa un po’ ridere, è che da noi,
invece, i ragazzi hanno provato a convincere Nadie a diventare
carnivora – rise Seth. – Almeno nei momenti in cui
è trasformata. Ma non c’è stato nulla
da fare, si è sempre rifiutata di cacciare e anche solo di
assaggiare una preda catturata. Durante i giorni di ronda
più intensi, quando restiamo trasformati anche per intere
giornate, è piuttosto comico vedere i branchi che si nutrono
di cervi o alci, mentre lei si limita a bacche, piante e radici. Che,
pure lei l’ha ammesso, per “Lupa
Nadie”hanno un sapore orribile. Abbiamo anche provato a
trasmetterle le nostre sensazioni, ma non c’è
stato verso, è più cocciuta di mia sorella quando
si mette in testa qualcosa. Ah, chiariamoci, non abbiamo nulla contro
la dieta vegetariana, solo pensiamo le farebbe meglio fare uno strappo
alla regola quando fa le ronde, visto che la carne dovrebbe darle
più energia.
- A proposito della trasmissione di pensieri e sensazioni –
lo interruppe Bella, sedendosi. – Siete riusciti a capire
come mai i vostri due branchi hanno ripreso a comunicare?
Il giovane Clearwater si voltò verso Amy con un sorriso: -
Lei potrebbe avere la risposta. Cosa avevi detto riguardo la presenza
di femmine in branchi diversi?
La rossa si schiarì la voce, tenendo lo sguardo fisso sulla
punta delle proprie scarpe: - Beh… immagino che la
connessione si sia riattivata quando Nadie si è unita a
Sam… ma che non funzioni sempre…
- Esatto! – esclamò Jake, immerso nel fiume fino
alla vita, senza distogliere troppo l’attenzione dal gioco.
- Ecco, quando Leah e Nadie sono vicine e in forma lupesca, scatta un
meccanismo particolare che permette di connettere i pensieri di tutti i
lupi appartenenti ai loro branchi. Naturalmente, questo non accade
quando una delle due si trova in forma umana, oppure la distanza che le
separa è troppo grande.
- Quale sarebbe il raggio d’azione? –
domandò Seth, sempre più entusiasta. –
Quanto possono allontanarsi prima che la connessione si interrompa?
Amy ci pensò su: - Da quanto mi è stato
detto… circa una cinquantina di chilometri… ma
dipende anche dal legame emotivo tra le due femmine, dalla forza della
loro mente… ci sono diverse variabili.
- Dovremmo dire subito questa cosa agli altri! –
esclamò il sedicenne, voltandosi di scatto non appena
avvertì un fruscio alle proprie spalle.
Amy lo imitò: a pochi metri da loro, Alice, la Cullen minuta
simile a un folletto, osservava il gruppo con aria preoccupata.
- Che c’è, Alice? – si
allarmò Bella, alzandosi in piedi e raggiungendo la cognata
in un battito di ciglia. – Hai visto qualcosa?
- Riguarda i vampiri intrusi? – fece eco Jake, uscendo
dall’acqua.
La ragazza annuì, puntando gli occhi color ambra sui
presenti per squadrare i loro volti, uno a uno.
- Ho visto alcuni membri di un piccolo clan all’interno di
una grotta nascosta, ai confini del territorio Quileute. Purtroppo non
sono riuscita a individuarne la posizione… e oltre a loro,
c’è qualcun altro che sta per giungere da queste
parti…
- Chi?
- Non lo so… - sospirò affranta la vampira.
– Ho visto solo i suoi abiti neri e il ciondolo che porta al
collo: sembrava… una specie di fiala… il suo
volto era protetto da una strana nebbia, reso sbiadito…
credo abbia i capelli rossi e gli occhi cremisi… ed era
piuttosto alta… ma la nebbia che l’avvolgeva
era… era…
Il suo viso etereo si serrò in una smorfia di orrore, mentre
reprimeva a stento un brivido.
- Zia Alice, cosa c’era di tanto brutto in quella nebbia?
– domandò Ness, afferrandole una mano.
La brunetta serrò forte le labbra tra loro, poi
sospirò: - Facce… c’erano delle
facce…
- Ah eccoli, sono tornati!
Jake parcheggiò l’auto grigia nei pressi di una
piccola casa in legno dipinta di rosso, dove attendevano Sam, Jared,
Paul, Nadie e un uomo dai capelli lunghi adagiato su una sedia a
rotelle.
- Ehi, piccoletta, com’è andata con le sansguis-
ehm, i Cullen? – sghignazzò il terzo in comando
del branco Uley, correggendosi immediatamente non appena
incrociò lo sguardo di Ness.
Amy incrociò le braccia, dando una piccola alzata di spalle.
Gettò una rapida occhiata alla propria destra, per
controllare l’espressione di Seth, poi abbozzò un
sorrisetto forzato: - Sono stati… gentili. Hanno cercato di
mettermi a mio agio… di certo non sono come gli altri
vampiri…
- Stava andando tutto discretamente finché non è
arrivata la Segretaria – commentò Jacob, mentre
l’uomo in sedia a rotelle cominciava a spingersi verso di
loro. – L’odio che corre tra Figli della Luna e
Volturi è difficile da ignorare.
- Direi non a torto – disse lo strano signore di mezza
età, osservando il volto di Amy con un’espressione
incuriosita.
La quindicenne pensò immediatamente alla foto mostratale
dalla signora Turner e alla voce udita al telefono: - Lei è
Billy?
- Sono io – rispose quello, stringendole la mano. –
Puoi darmi del Tu.
- Le sono… cioè, ti sono veramente
grata per avermi dato l’opportunità di conoscere
il vostro branco…
- Tempo qualche giorno e fuggirai a gambe levate – rise
Jared, strappando un piccolo ghigno ai presenti.
Billy Black alzò lo sguardo verso il cielo con aria quasi
assorta: - A dire il vero, ragazza mia, credo che questa
sarà una grande opportunità per tutti: so che il
vecchio Diwali, nonno della tua matrigna, e la stessa Nimel hanno a
lungo studiato i meccanismi che regolano la natura dei Figli della
Luna, e che alcuni di questi meccanismi sono condivisi anche dalla
nostra razza. L’isolamento è un’arma a
doppio taglio: si resta al sicuro ma si limita anche la
possibilità di apprendere. Ci sono misteri a cui non siamo
ancora riusciti a trovare soluzioni concrete, interpretandoli solo
attraverso teorie…
- Beh… le mie conoscenze non sono infallibili –
mormorò la rossa. – Però… se
posso esservi utile…
- Certo che poi esserci utile! – disse allegro Seth, che
pareva aver superato in fretta la delusione riguardo il non proprio
roseo incontro a casa Cullen. – Spiega a Sam il motivo per
cui i branchi riescono nuovamente a connettersi col pensiero!
Amy esitò, fissando un po’ intimidita
l’imponente Alfa. Aveva sempre avuto problemi a esporre un
argomento di fronte a più persone, non a caso, detestava le
interrogazioni scolastiche quasi quanto i membri della famiglia Volturi.
- La presenza di almeno una femmina in due o più
branchi diversi rende possibile la comunicazione –
ripeté. – A patto che le femmine siano
trasformate. Più si allontaneranno l’una
dall’altra, più la connessione si
indebolirà, fino a sparire. Almeno… con i Figli
della Luna funziona così…
- Bene, ecco un mistero svelato – commentò
soddisfatto Sam. – Qualcuno a dire il vero aveva
già avuto dei sospetti, ma, essendo Leah e Nadie le prime
femmine mutaforma della storia Quileute, non potevamo basarci su
certezze assolute.
Jared scompigliò affettuosamente i lunghi capelli della
compagna di branco: - Allora servi a qualcosa, eh, Quattrocchi? Non sei
solo un’inutile zavorra Mangiabacche mandata
dall’Inferno per tormentarmi…
- Non metterei la mano sul fuoco riguardo l’ultima
affermazione, Jerry – replicò l’altra
sarcastica, gettando occhiate apprensive verso il bosco.
– I mocciosi non sono ancora tornati…
- Sono certo che stiano bene – provò a
rassicurarla Billy. – Ci fossero stati problemi, qualcuno
avrebbe lanciato l’allarme.
La ragazza si morse il labbro dubbiosa, riducendo a due sottili fessure
gli occhi scuri e obliqui dietro le spesse lenti tonde: -
Sam… sarei più tranquilla se potessi
controllare…
Il leader del branco Uley annuì con fare comprensivo,
così la giovane mutaforma si tolse gli occhiali, affidandoli
a Jared, strizzando le palpebre non appena si voltò in
direzione della quindicenne dai capelli rossi: - È stato un
piacere, Amy, spero tornerai presto.
- La cosa è reciproca – sorrise la ragazzina,
osservando la bella Quileute rimuovere rapidamente la canotta verde e
sbottonare i pantaloncini mentre correva in direzione della fitta boscaglia.
La trasformazione fu rapida ed elegante: un’imponente lupa
dal pelo color marrone scuro, simile al cioccolato fondente,
sparì tra la vegetazione con un paio di lunghissimi balzi.
Billy abbozzò un sorriso: - Credo che i giovani del branco
abbiano trovato una seconda madre. Raramente ho visto un istinto di
protezione forte come quello di Nadie.
- Io credo che spesso esageri – borbottò Paul.
– Voglio dire, saranno dei mocciosi ma sono comunque dei
guerrieri mutaforma, nati per combattere avversari come i vampiri. Non
sono dei cuccioli di labrador che bevono ancora il latte e si reggono a
malapena sulle zampe…
Sam assunse un’espressione intenerita: - Penso che qualche
anno fa avrei condiviso la tua opinione… ma da quando sono
diventato padre, posso dire di capire il suo punto di vista.
- Questo significa che tra meno di otto mesi mi trasformerò
in una specie di chioccia rompipalle e apprensiva? –
inorridì il giovane Lahote, beccandosi un pugno sul braccio
da parte di Jacob.
- Nah, secondo me resterai il solito idiota. Ma te lo meriteresti per
aver messo incinta la mia sorellina.
Prima che l’altro avesse il tempo di replicare qualcosa,
Jared si frappose tra i due, giocherellando con le stanghette degli
occhiali di Nadie: - Avete scoperto qualcosa dai Cullen, riguardo il
vampiro che abbiamo fiutato nel nostro territorio?
- Oh, sì! – esclamò Seth. –
Come previsto, non si tratta di una loro conoscenza, ma Alice ha avuto
una visione che potrebbe fornirci una pista: ha visto un piccolo clan
rintanato in una grotta segreta al limitare dei nostri confini,
inoltre, c’è un individuo solitario, una femmina,
in avvicinamento. Non l’ha vista in faccia, ma ci ha
descritto una persona alta, con i capelli rossi, vestita di nero e con
una specie di fiala appesa al collo.
- Suppongo non si sappia nulla riguardo l’ubicazione della
grotta… - rifletté Sam. – Beh,
vorrà dire che scandaglieremo i confini da cima a fondo.
Direi di cominciare subito, ci aspetta un lavoro piuttosto lungo.
Amy… temo che dobbiamo salutarci, per oggi, ma speriamo tu
abbia voglia di farci visita presto.
- Ho tutti i pomeriggi liberi da lunedì a venerdì
– rispose la rossa. – Liv e Juls studiano, quindi
la mia alternativa è uscire o fare i compiti per le
vacanze…
- I compiti puoi portarli anche qui – sorrise Seth.
– Perché non vieni anche domani?
Cioè… può venire anche domani, Billy?
Il capo della riserva annuì con fare benevolo: -
Può venire ogni volta che vuole.
- Allora… a domani – balbettò la
ragazzina, contenendo a fatica l’entusiasmo.
Salutò i mutaforma facendosi abbracciare a turno da ognuno
di loro: Sam le diede la sensazione di essersi appena stretta a una
montagna, mentre con Jared le parve di serrare le braccia minute
attorno al tronco di un albero alto e affusolato.
Paul, dopo averla stretta a sé, le posò anche un
rapido bacio sulla guancia, salutandola con un: - Ti aspettiamo domani,
piccoletta.
Le gote della ragazzina divennero bollenti, esattamente
com’era accaduto qualche ora prima in spiaggia,
così cercò di mascherare l’imbarazzo
stringendosi a Jake, il quale promise di tornare entro due
ore per riportarla a casa.
Infine, scambiò un lungo abbraccio con Seth, permettendogli
di affondare il viso nella sua chioma vermiglia e scompigliata. La
superava in altezza di quasi venti centimetri, dandole modo di poggiare
comodamente il volto contro la sua spalla robusta.
- Mi dispiace per com’è andata dai
Cullen… - sussurrò Amy, serrando forte le dita
sulla stoffa della sua lunga canotta. - Non volevo spegnere il tuo
entusiasmo…
- È tutto a posto. Magari la prossima volta andrà
meglio. E in ogni caso, non preoccuparti, non sei obbligata a trovare
simpatici tutti i miei amici…
La situazione aveva un che di dolce e strano allo stesso tempo: Amy
conosceva quei ragazzi da neanche un giorno, eppure percepiva un legame
piuttosto forte che la univa a loro, quasi fossero tutti suoi amici di
vecchia data, separati da lei per qualche anno e, finalmente,
ritrovati.
- Ehm, ehm, a qualcuno serve una stanza?
La voce di Jared portò i due giovani licantropi a separarsi,
non prima però di essersi scambiati a vicenda due baci ai
lati del volto. Con un paio di falcate, Seth raggiunse rapidamente i
compagni, che accelerarono gradualmente l’andatura,
spogliandosi e trasformandosi nel giro di una manciata di secondi.
Ness osservò divertita la reazione lievemente imbarazzata di
Amy alla vista dei fondoschiena dei cinque ragazzi, poi
inforcò gli occhiali di Nadie che le aveva affidato Jared e,
con le braccia tese in avanti, barcollò verso la casa dei
Black, domandando: - Come ti è sembrato il tuo primo
pomeriggio con i cugini mutaforma?
La rossa si strinse nelle braccia, scavando due graziose fossette nelle
guance pallide: - Sai… forse ti sembrerà strano,
ma mi sono sentita fin da subito… in famiglia.
Non… non avevo mai provato una sensazione del genere con
persone estranee…
- Io, a dire il vero lo trovo comprensibile – sorrise Billy,
invitandola con un cenno a seguirlo. – Intanto che aspettiamo
Jake, ti andrebbe di entrare da noi a bere qualcosa?
***
Angolo
dell’Autrice: Lo so, questi due capitoli sono
stati lunghi e pesanti, ammetto che detesto i cosiddetti
“capitoli di passaggio”, in cui vengono presentati
i vari personaggi (che qui tra l’altro sono numerosissimi).
Spero davvero di non avervi annoiati.
Probabilmente, chi ha letto “Milady”
avrà drizzato le orecchie quando è apparsa
Emma e quando è stata nominata Clary. E forse anche
più avanti, quando Alice ha parlato della sua
visione… e sì, sono entrati in scena i Cullen.
Iryn è un personaggio della mia amica Marina94.
Ringrazio Horse_
per aver inserito la storia tra le Preferite, Magaskawee
per averla messa tra le Seguite e bellaswan_edwardcullen
per avermi lasciato un commento lo scorso capitolo (primo commento
ricevuto in questa storia). Ve l’ho già detto in
privato ma lo ripeto, mi avete dato una gioia, visto che pensavo che la
storia non piacesse a nessuno.
Grazie anche a chiunque si sia fermato a leggere arrivando fino in
fondo.
PICCOLO AVVISO: Nella mia storia, come ho opportunamente inserito nella
sezione “Tipo di coppia”, esplorerò
diversi tipi di relazioni e orientamenti sessuali, come faccio in quasi
ogni mio racconto. Pertanto, a chiunque si senta infastidito/a da
questo fatto, consiglio di smettere di leggere.
Nella saga ci sono state presentate soltanto coppie etero (a meno che
la memoria non mi inganni), spero quindi che i lettori non ci trovino
nulla di male se, oltre a quelle, ne inserirò qualcuna di
tipo diverso, di cui sì, faranno parte anche un paio di
personaggi già esistenti.
E, ancora, sì, la questione della connessione tra branchi
grazie alle femmine è una mia invenzione, spero la
apprezziate perché mi servirà più
avanti.
Ah e, ehm… dal prossimo capitolo si entrerà nel
vivo dell’azione e quindi nessun personaggio sarà
più al sicuro. Spero non mi odierete troppo (sì,
mi odierete, ma pazienza).
Fatemi sapere cosa ne pensate, se vi va, alla prossima!
Tinkerbell92
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