Alla notte

di Kurrin Bright
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Questa minuscola canzone libera, composta da settenari ed endecasillabi a rima irregolare e a lunghezza variabile delle strofe, non è solo uno dei miei primi esperimenti riguardanti la poesia; è ormai da diverso tempo che la mia creatività è particolarmente incline alla lirica. “Alla notte” è un vero e proprio proemio a quella che sarà una mia serie di scritti, principalmente poesie seppur non mancherà qualche racconto in prosa, da me chiamate “Patritiæ”.
“Alla notte” racconta l’inizio di un viaggio onirico ed evocativo, che ha come fine la ricerca di un particolare individuo incarnante la purezza e la nobiltà che desidero raggiungere nei miei elaborati. E sì, ci sono tanti riferimenti a Lucrezio.


Quando cala il drappo e ognuno silenzia
rapiti dalla sabbia o dal rispettar
la quiete, compio inconsuete cose
di cui nessun comune presenzia.
Navigo per gli spazi mai creati,
che laboriosa forza tesse per me.

Arrivo poi per un giardino in fiore,
alieno alle avventure,
in cui regnano dita rosee
sopra acque virginee.
E per un sentiero di bianchi gigli
con dolce ombra di tigli
mi aspetta lui, che liriche ispira
al cui candor ogni arte mira.

Ordunque a costui ci si rivolge,
purché sia mio Memmio e Venere,
cosicché le rime siano patrizie.




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