Pirouette

di Atenah
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Pirouette

Odette osservò Felicie passare dalla terza, alla seconda, per finire in quarta posizione l'ultimo esercizio dell'allenamento. "Allora? Sto migliorando?" le chiese, Odette annuì sorridendole: "Va bene. Basta per oggi.".
La ragazzina dai capelli rossi le posò un bacio sulla guancia, prima di dirigersi verso la loro camera.
Il balletto dello Schiaccianoci e la certezza di poter rimanere all'Opéra, non avevano fatto altro che aumentare l'entusiasmo e la voglia di imparare di Felicie.
Odette sospirò, quando nell'alzarsi, la sua gamba sinistra la rammentò di usare il suo bastone. Quanto avrebbe voluto poter ballare. Ma ormai quella parte della sua vita era chiusa, si disse e si diresse verso la porta. Ma poi si rigirò verso la sala da danza. Magari avrebbe potuto provare. Solo per un attimo. Solo per far finta di essere ancora la prima ballerina dell'Opéra di Parigi.
Sapeva di non poter stare sulle punte, la sua condizione fisica non lo permetteva. Così si limitò a girare lentamente su sé stessa muovendo le braccia, come per ricordarsi passi di balletti ormai lontani, ma ancora vividi nella sua mente.
Si ricordò delle sue prime scarpette e punta. Dell'emozione che provò nell'indossarle per la prima volta per Il Lago dei Cigni nel balletto a quattro. Della sua vecchia insegnante severa ma bravissima che le diceva che sarebbe diventata una ballerina tra le più brave. Del suo primo Pas de deux con Merante nel balletto del Sheherade. Del loro primo bacio. Dello Schiaccianoci di dieci anni fa. Delle fiamme. Del fumo che la strozzava. Del panico. Del male.
Odette si accasciò per terra, calde lacrime iniziarono a scorrere. Non voleva ricordarsi. Non del momento che le aveva preso tutto.
"Balli." sentii una voce che conosceva a memoria. Ignorò le mani che Merante le porgeva per aiutarla e si alzò.
"Io non so ballare." disse con amarezza. "Non saprei come altro chiamare quello che stavi facendo." le rispose Merante, guardandola negli occhi.
Profondi singhiozzi le salirono da petto, mentre le lacrime ripresero a scorrere. Lui la tirò a sè, le accarezzò i capelli.
Iniziarono a mouversi lentamente per la stanza, fino ad abbozzare i passi di un Pas de deux. "Sapevi ballare, lo saprai sempre fare." le disse Merante.
Le lacrime di Odette si trasformarono in un sorriso, mentre lui la faceva piroettare.
Era una ballerina, lo sarebbe sempre stata.






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