The Custodians

di Ashcasak_2k2
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PROLOGO ~ AB ILLO TEMPORE ~ Tanto tempo fa

"In principio era il caos e... E beh lo è tutt'ora! Io sono Cassandra prima Guardiana della mia generazione ad aver accesso ai segreti dei Quattro e insieme a mio fratello Alexander, Maestro dei sacri poteri, sono Fiduciaria dei Quattro. Il nostro compito sarà proteggervi in questi due anni così che voi, dopo aver raggiunto l'età stabilita dal Primo Custode Sir. William De Bordeaux, possiate proteggere il mondo e la natura che ne regola le leggi. Al termine di questi due anni inizierà il vostro addestramento e finalmente potrete dire di essere UNO DEI QUATTRO! " L'anziana donna sedeva con aria compiaciuta ai piedi di un altare dorato sorretto da quattro colonne i cui capitelli terminavano ognuno con una gemma diversa; alla sua sinistra un anziano uomo dall'aria vissuta, il sorriso enigmatico e stanco e occhi vispi carichi di aspettativa che fissavano quei quattro ragazzi destinati ad essere qualcosa che, per quanto conoscessero dalla nascita, avrebbero appreso solo col tempo... 
E lui era lì per quello, per velocizzare gli eventi, poiché di tempo ne era rimasto assai poco purtroppo.
 
DUE ANNI DOPO...
 "HERIC! Heeeeeriiiic, Heric vuoi muoverti faremo tardi!" La signora Cooper sgambettava di qua e di là per la casa alla ricerca di qualcosa di non ben identificato, a passo sicuro nonostante i tacchi eccessivamente alti che calzava ai piedi. Suo figlio, quel giorno avrebbe compiuto diciotto anni e ciò significava che era giunto il momento di presentarlo agli antenati. Nonostante l'età raggiunta fosse quella stabilita dai Guardiani, lei non credeva che Heric, il suo Heric, il suo bambino scapestrato e impulsivo, fosse pronto a un passo del genere... Ma ormai non c'era più tempo per i ripensamenti e anche se ci fosse stato non sarebbe stata sua la decisione in ogni caso... 
Quel giorno Heric Cooper sarebbe diventato a tutti gli effetti uno dei quattro.

"Forza Meredith è ora di alzar... Oh! Ma sei già sveglia" L'espressione sbalordita del signor Smith nel vedere sua figlia sveglia alle sei del mattino senza il suo intervento era qualcosa di impagabile, ma ancora più stupefacente fu per lui constatare che la sedicenne, da sempre caratterizzata da un grande controllo di se stessa, avesse gli occhi circondati da pesanti occhiaie, segno che lui non era il solo quella notte ad aver sentito la tensione dell'evento. Quel giorno lei, la sua determinata e sensibile Meredith sarebbe diventata una dei quattro; avrebbe risollevato il buon nome della famiglia, sul quale, dopo l'ultima dominatrice, era calata una pesante macchia, ma che sua figlia, cristallina e fresca rugiada sarebbe stata in grado di ripulire.

05.45 - Driiiiiiiiiiiiin Driiiiiiiiin "Eccomi, dannazione sta zitta!" Aaron Evans, indipendentemente ragazzo di diciotto anni, viveva ormai da due anni a quella parte da solo in un appartamento gigantesco e ultramoderno che gli era stato lasciato in eredità dai genitori. Dalla sua famiglia aveva inoltre ereditato i capelli dorati e gli occhi glaciali, specchio della sua anima, trasparente ma temibile e per ultimo, ma non meno importante, aveva ereditato delle particolari abilità che quel giorno lo avrebbero reso uno dei quattro.

"Mamma, papà, io non credo di essere pronta, credo che in fondo parlandone con i Guardiani anche loro capirebbero che sarebbe meglio posticipare l'iniziazione... Si insomma forse dovrei prepararmi meglio... Ecco io credo che..." Parlava a macchinetta, le gote lievemente arrossate e lo sguardo basso di chi sa che sta dicendo cose che non dovrebbe neanche pensare; ma in fondo lei era così: genuina e semplice come il fiore di cui portava il nome e sapeva che i suoi genitori non l'avrebbero giudicata, che loro erano il suo porto sicuro. "Daisy Watson ti proibisco di parlare così! Non c'è nessuno più pronto di te ad oggi, sei stata scelta per le tue capacità, non per il tuo sangue e sarai una Custode perfetta... Mi sono mai sbagliata?!" Le chiese sua madre con tono deciso, ma pur sempre dolce e delicato, mentre suo padre le massaggiava dolcemente la schiena oscillando la mano su e giù. Daisy era pronta, in fondo lo sapeva anche lei e, nonostante tutte le sue paure, sapeva anche di essere forte quanto la roccia. Non avrebbe fallito.
 
 

Angolo autrice                                                                                                                                                                                                                                                      Questo è il prologo ed è un po' cortino in effetti ma ho già pronto il primo capitolo che pubblicherò a breve. Come ho già detto nell'introduzione questa è la prima volta che scrivo, anzi che pubblico, per questo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Sono ben accetti suggerimenti e critiche.

Un bacione 
Ashcasak_2k2




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