Galeotta
fu la vasca (o forse i tuoi occhi)
Bilbo fissa intensamente
il pavimento intarsiato della
stanza da bagno di Thorin, stringendo al petto l'asciugamano che Dori
gli ha
ordinato di portare al Re sotto la Montagna.
Quando ha accettato di
seguire tredici nani e uno stregone
in quella che prometteva già in partenza di essere una
missione suicida non ha
pensato a quell'eventualità.
Oh, sì... ha immaginato di
finire smembrato, tagliuzzato,
arrostito e poi mangiato da Smaug ma di certo non ha ipotizzato di
innamorarsi
del capo della compagnia... nè di ritrovarsi nella stessa stanza in cui
lui sta
immerso in una vasca enorme, i capelli raccolti in una coda e l'aria più
sensuale dell'intero dannato
universo.
A voler ben dire, la prima
volta che ha visto il Re sotto la
Montagna in piedi sulla soglia di Casa Baggins ne è rimasto
colpito: i capelli
lunghi e scuri, gli occhi profondi e il portamento fiero..
sì, profondamente
colpito; finché l'altro non ha cominciato a parlare.... in
quel momento avrebbe
voluto poterlo colpire lui, forte e possibilmente dove fa
più male.
Ripercorre mentalmente la
loro avventura, cercando di capire
quando esattamente Thorin abbia smesso di essere un indisponente nano
testardo
qualsiasi per diventare il SUO indisponente nano testardo.
Non ci riesce,
perciò si arrende... non che sia importante il
quando, in effetti.
Meglio cercare di capire
come togliersi da quella situazione
imbarazzante e assolutamente sconveniente.
-Ti...- Bilbo si
schiarisce la voce, pregando che questa
volta non gli esca fuori uno squittio- Ti ho portato questi...-
Ancora non lo sta
guardando... non sul serio almeno: ha
sbirciato di sottecchi un paio di volte, arrossendo furiosamente, ma
quello non
conta.
Thorin si fa scappare un
accenno di sorriso e Bilbo, che non
sta affatto sbirciando, nossignore, si sente morire.
-Avvicinati,
Scassinatore.- il nano fa un gesto pigro nella
sua direzione per invitarlo ad andare avanti.
Bilbo rabbrividisce. La
voce bollente di Thorin riesce a
scavarsi la strada dalle sue orecchie alla sua pancia in una maniera
che lo
sorprende sempre.
Muove un passo verso la
grande vasca e la sua parte Baggins
gli sussurra quanto sia sconveniente quella situazione... ma Thorin gli
sta
sorridendo e lui riesce solo a pensare che forse ci starebbe anche lui,
nella
vasca, se Thorin si facesse appena più indietro.
Si ferma accanto al bordo,
attento a non scivolare sul
pavimento bagnato... impresa non facile considerando che lo hobbit
tiene gli
occhi puntati ostinatamente al soffitto.
Thorin lo fissa da sotto,
con aria pensierosa.
Bilbo si schiarisce la
voce, imbarazzato e leggermente
irritato dal silenzio dell'altro.
-Hai bisogno di qualcosa?-
chiede allora, spostando gli
occhi sul muro di fronte a se.
-Scusami, stavo
pensando...-
Thorin lascia la frase in
sospeso e Bilbo non può fare a
meno di abbassare gli occhi sul suo viso... grave errore, considerando
che
quella mossa lo costringe a guardare Thorin negli occhi.
Potrebbe annegarci, in
quegli occhi...
...sta ancora cercando di
prendere una boccata di ossigeno
quando il nano lo strattona dalla manica, facendolo scivolare in avanti.
Totalmente sorpreso lo
Hobbit non può fare altro che serrare
gli occhi e prepararsi all'impatto.
-Thorin! Per l'amor del
cielo, mi bagnerò i vestiti!- Bilbo
sente l'acqua inzuppargli il retro dei pantaloni, e si agita furioso
cercando
di sfuggire alla braccia che lo tengono giù.
-Ti ho preso,
scassinatore...- sussurra Thorin.
Bilbo sente le guance
colorarsi e smette di lottare
lasciando che le labbra dell'altro si avvicinino alle sue per portarsi
via il
briciolo di rispettabilità che gli resta, ma lo Hobbit si
accorge di non avere
niente da obiettare in proposito.
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