Odio
la guerra.
Mi
insegue dalla notte in cui ha distrutto il tempio in cui sono
cresciuta, insieme ad ogni persona che considerassi famiglia.
Ricordo
bene le fiamme, la paura attanagliante che ho provato.
Ricordo
il dolore e la frustrazione nel non poter evitare nessuna morte, se non
la mia.
Da
allora mi ha seguita come una maledizione, una maledizione che pende
anche sui miei amici.
Ma
la vera maledizione è in me: Izanami, la dea della morte,
sempre pronta a sopraffarmi. La sento, di notte, sola con me stessa:
reclama sangue, sempre.
So
di poterla dominare. Dalla battaglia di Ueda sono diventata
più forte, ho scelto di diventarlo; non voglio
più essere solo quella da proteggere.
Ora
che la guerra è alle porte voglio aiutare anch'io. Lo dico
chiaramente.
Non
mi rispondono, non direttamente; Sasuke mi chiede di sfamare Rin, la
sua lontra, e me la porge.
Mi
piace l'animaletto, mi guarda in modo adorabile.
Sorrido,
ma non per la tenerezza di Rin.
Accetto,
lo prendo e lascio la stanza.
Ho
sorriso perché non importa quanti progressi io faccia,
Sasuke e gli altri vogliono ancora, e in fondo so che vorranno sempre,
proteggermi.
Non
è un sorriso amaro il mio: voglio aiutarli e
troverò il modo di farlo. Sorrido perché la
preoccupazione gentile di Sasuke mi ha scaldato il cuore.
In
fondo non è così male, sentirsi protetta.
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