Of Pride and Fate

di Vera_D_Winters
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- Nuovo Mondo, isola di Kaido dopo la sconfitta di Do Flamingo -

La notizia era giunta sino alle orecchie di Kaido, e non era stata affrontata con serafica calma. Do Flamingo aveva promesso all'imperatore la guerra più cruenta e totale che l'intero globo terraqueo avesse mai visto, ed invece si era fatto sconfiggere da due novellini. Poco importava che essi appartenessero alla cosiddetta “Generazione Peggiore”, restavano due mocciosi cui Joker non avrebbe nemmeno dovuto lasciare un solo osso integro. Con lui fuori gioco e la fabbrica degli Smile distrutta, Kaido si era visto rovinare i piani sotto il naso, e questo non poteva restare impunito. Ma finchè non avesse messo le mani sui due diretti responsabili, si sarebbe divertito a dare il tormento a colui che aveva già sottochiave, colui che non si era sottomesso, colui che davanti alla scelta “sottomettiti oppure muori” aveva scelto una terza opzione: combattere.
Aveva perso con onore, questo l'imperatore doveva concederglielo, ed il rosso ancora non si era lasciato spezzare, tuttavia restava un prigioniero inerme nelle mani di uno dei pirati più temibili di tutti i mari.
Non era decisamente un momento di fortuna per Eustass Capitain Kidd.
«Ehi tu, a quegli idioti della tua generazione devi dire questo: doveste scappare. Quello che abbiamo fatto fino ad ora è stato solo giocare a fare i pirati.»

….

 

Lui non aveva idea di dove fosse la sua ciurma, non aveva idea di dove fosse Basil Hawkins, e non aveva idea di dove fosse quel codardo di Apoo che non aveva mancato di inginocchiarsi non appena gli era stata promessa in cambio la salvezza. Bastardo servile, non meritava un Jolly Roger e non meritava di chiamarsi pirata.
Ma vi erano altre cose che Kidd non sapeva. Se fosse giorno o notte per esempio, se quel luogo in cui era tenuto prigioniero si trovasse vicino al mare oppure no, e quanto fosse passato da quando su quell'isola maledetta Kaido era caduto dal cielo.
Sapeva però che dopo l'ennesima sessione di tortura la schiena gli bruciava da morire per via dei profondi tagli che la solcavano, il suo braccio metallico era ridotto a pochi bulloni ossidati, ed il sapore metallico e salato che sentiva in bocca era dovuto a quel continuo gocciolare che dalla tempia destra raggiungeva le sue labbra ostinatamente serrate.
Non aveva urlato durante il pestaggio, durante l'ennesima umiliazione inflitta, ma avrebbe urlato in quel momento se solo avesse aperto bocca. Ma non per il dolore, no. Avrebbe urlato a quei due occhi che lo osservavano da oltre le sbarre, immersi nel silenzio.
X Drake era un altro membro di quella generazione odiata ed acclamata di cui ormai Kidd non si sentiva più parte, ed anche quel bastardo solitario si era messo sotto l'ala dell'imperatore immortale. Le sue motivazioni? Il rosso non le conosceva, come tutto il resto. Vi era un alone di mistero dietro quel pirata mascherato, che solitamente non amava dare nell'occhio, e che non sembrava desiderare concorrere alla ricerca del OnePiece come gli altri.
Che cosa ci faceva lì? Perchè si ostinava a fissarlo impassibile?
«Perchè non gli dici ciò che vuole sentirsi dire? Ti eviteresti molto dolore. E forse ti lascerebbe anche andare. Tu invece continui a fornirgli un valido motivo per divertirsi a giocare con te, ostinandoti a tenergli testa quando sei evidentemente in svantaggio. Possibile che tu sia così stupido da non averlo compreso? O sei solamente così tanto ancorato al tuo orgoglio da preferire davvero la morte?»
Nessuna risposta si levò dal capitano in catene, e X Drake non parlò oltre. Già aveva sprecato sufficienti parole, lui che si esprimeva sempre il minimo indispensabile.
Per un lungo attimo quindi, gli sguardi tanto diversi dei due pirati continuarono a darsi silente battaglia, fino a che il giovane non se ne andò con un rimbombo quasi inquietante dei suoi passi sulla roccia umida, mentre Kidd rimasto finalmente solo, si permise di abbassare le palpebre e lasciar fluire un solo singolo sospiro dalle sue labbra, prima di permettere al collo di piegarsi in avanti per la stanchezza, e di permettere a se stesso di soccombere alla stanchezza.
X Drake ne aveva imboccate due su due: il rosso era stupido ed orgoglioso.
Ma che fosse dannato, sarebbe uscito da quel luogo sulle sue gambe.
Il trono di re dei pirati lo attendeva ancora, e aveva inciso sopra il suo nome.

 

Whole Cake Island, durante la battaglia del Tea Party

Ed X Drake comparve laddove nessuno se lo sarebbe immaginato, in un luogo in cui non gli era stato ordinato di fermarsi, ma che di sua iniziativa aveva raggiunto.
L'inferno era appena scoppiato e la spada del pirata aveva inflitto una ferita inaspettata al figlio più potente della ciurma di Big Mom, costringendolo ad arretrare di qualche passo e obbligando a lasciar cadere a terra il giovane principe della Germa su cui si stava accanendo.
Ma non era per lì per combattere realmente. Un messaggio doveva essere consegnato, assieme a coordinate ben precise.
X Drake possedeva i propri fini da perseguire, e non poteva permettersi di sfidare Kaido tanto apertamente, liberando uno dei suoi prigionieri. Non in quel momento almeno. Tuttavia Eustass Captain Kidd doveva essere aiutato a fuggire da quell'incubo infernale di cui era rimasto vittima.
Non perchè lo meritasse particolarmente, ma perchè il suo destino non era quello di morire in una cella putrida e maleodorante.
Un pirata doveva vedere la sua fine tra le onde, non al patibolo, come ogni uomo doveva essere privo di catene per scegliere da sé il proprio fato.
Perciò avrebbe raggiunto Mugiware no Rufy ovunque egli fosse finito, e gli avrebbe consegnato le chiavi della libertà dell'altra supernova, consapevole che il moro dal temperamento imprevedibile avrebbe accolto la missione di aiutare un altro pirata in catene, se non per spirito di appartenenza, almeno perchè a Sabody i due avevano combattuto fianco a fianco, e questo doveva pur valere qualcosa. Rufy e Trafalgar Law si erano già alleati, no? Mancava solo una terza ed ultima carta al mazzo, e colui il cui nome corrispondeva a Bandiera Rossa avrebbe aperto le porte affinchè tale carta trovasse la sua collocazione.
Tutto ciò che di lì sarebbe seguito non sarebbe più stato nelle mani del pirata mascherato, anche se con assoluta certezza poteva dire che le strade di tutti loro si sarebbe incrociate ancora un'ultima volta.
Ma prima che la ruota del destino si mettesse in moto in quel frangente, X Drake doveva compiere la sua missione. Per questo invisibile come un essere ammantato di oscurità e rapido come il fulmine si insinuò nel mondo degli specchi in cui Mugiwara si era appena gettato senza remore, per assicurarsi che il moro ne uscisse illeso e trionfante. Per assicurarsi che la “Generazione Peggiore” vedesse una nuova alba nella nascita di una rivoluzionaria alleanza, forse nemmeno così inaspettata.
Il mondo da tempo aveva bisogno di essere sovvertito, e finalmente erano giunti coloro che lo avrebbero fatto.

- Angolo Autrice -

Questa one shot è diventata un po' troppo what if in corso d'opera più che cambiare propriamente una scena, ma ammetto di essermi ridotta all'ultimo secondo a scrivere. Sono pessima.
Spero comunque l'abbiate apprezzata, e se vi va lasciate una recensione.
Non perdetevi tutte le altre fanfiction partecipanti al contest e venite a trovarci nel nostro GdR su facebook. Il OnePiece Caffè è sempre aperto e vi attende <3




 





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