Anton
Con un gemito fece cadere il sacco della spazzatura. Si era meritato la
quinta sigaretta della giornata: tirò fuori il pacchetto
accartocciato, scuotendolo per farne uscire qualcosa, ma già
al primo colpo si accorse che era vuoto.
- Merda…-
Lo appallottolò, lanciandolo dietro di sé, poi si
diresse verso la drogheria più vicina.
Un colpetto alla caviglia ed abbassò lo sguardo.
- E tu chi saresti, bestiaccia?-
Un cucciolo di cane non più alto dei suoi calzini lo
guardava, tenendo in bocca… una pallina? Avvicinando la
testa riconobbe il suo pacchetto di sigarette.
- Ehi, guarda che il tabacco uccide! Non dovresti mangiare questa
robaccia. Vabbè, è stato un piacere ma ho un
po’ da fare ora.-
Si rimise a camminare. E il piccoletto gli caracollava dietro.
- Jam, è tuo il coso davanti alla mia porta?-
Il cane non aveva rinunciato all’inseguimento, ed adesso
aspettava paziente davanti al negozio, seguendo con lo sguardo i
movimenti di Benjamin. A tratti spazzava il marciapiede con la coda.
- Macché, è da prima che non si scolla.-
- E’ un cucciolo di foxhound, no? I cani di razza sono soldi,
approfittane!-
- Seccatura in più.-
Prese il portafoglio, pagò e, prendendo fuori la prima
sigaretta, si diresse verso l’uscita. Il cane continuava a
fissarlo.
- Fai il furbo, eh? Pensi di intenerirmi con i tuoi occhioni? Ma
guardati!-
Per tutta risposta il cane scattò sull’attenti,
scodinzolando come un forsennato.
Al diavolo!
Tornò indietro al bancone.
- Dammi qualche scatoletta, Mitch. E tu vieni con me, sacco di pulci,
ma solo per stasera.-
La scatoletta era stata solo l’antipasto. Poi il cucciolo era
passato ad una salsiccia, del prosciutto e, raffinatezza, aveva leccato
tutta la schiuma di un boccale di birra.
- Miss Ryan, mi dispiace, ma quello lì non ha ancora
imparato le buone maniere. Tu, a cuccia!-
- Lascia stare, Jam. Dammi qualcosa delle mia riserva speciale.-
Benjamin stappò la solita bottiglia di torcibudella.
Rispetto ad un anno prima almeno la ragazza beveva molto meno. Pare
avesse trovato un lavoro in polizia, o qualcosa del genere. Di sicuro
usciva ubriaca più raramente. La osservò mentre
grattava la testa del cucciolo, malinconica.
- Sei bravo ad attirare i casi disperati, Jam. Questo dovrebbe essere a
cacciare volpi per qualche lord, e invece diventerà un cane
ubriacone. Eh, pulcioso? Farai compagnia a Mary in questo postaccio?-
Ecco cosa lo aveva convinto, al negozio: il cane e la ragazza avevano
lo stesso sguardo.
Cani perduti senza collare.
- Perché non me ne libera, miss? Fa la poliziotta, no?
Sarebbe un ottimo segugio, ce l’ha nel DNA. Qui mi manda in
rovina: si è mangiato tutto il prosciutto dei toast poco fa.-
- Non lo so Jam…-
Intanto il cane stava annusando il bicchiere vuoto di Mary:
cominciò a leccare le poche gocce rimaste, ma con una
slappata più vigorosa delle altre mandò il
bicchiere in terra.
- Visto? Ha già cominciato a distruggere il locale!-
Si era sbagliato o le labbra di Mary avevano accennato ad un sorriso?
- E va bene, tanto ci troverai qui tutte le sere. Dammi una mano per il
nome. “Sacco di pulci” è pittoresco, ma
troppo lungo.-
Sovrappensiero, Benjamin iniziò a ripulire dai vetri.
- Che odore schifoso! Mi chiedo come faccia a bere questa roba, miss.
Puah, “Anton’s liquor Store”, per me
facevano diserbanti prima di convertirsi agli alcolici…-
Il cane abbaiò. In segno di approvazione?
A Jam venne un’idea: fissò il cane negli occhi e
gli chiese:
- Anton?-
Lui abbaiò di nuovo, scodinzolando.
- Siete fatti l’uno per l’altra: tutti e due con
pessimi gusti in fatto di alcol. Buon pro vi faccia…-
|