Not
me...
Quando sai che non si
può cambiare il mondo mio
Quando credi che per te l'abbia mandata Dio
Niente possa salvarti al mondo tranne lei
Proveresti a tenerla vicino a te
Sì ma non me
[La Bella e La Bestia - Achille Lauro]
- 22 Dicembre. 1997-
Se ne sta lì, davanti ai miei occhi.
Implorante
Tremante.
In silenzio.
Spiazzata, mentre pianta il suo sguardo nel mio, incapace di
credermi... sbagliando, in parte, per la prima volta.
Noi, incastonati nel tempo ed imprigionati in una velenosa
realtà.
Non è difficile, tornare a pochi anni prima ed al profumo di
camino scoppiettante, in quella stessa stanza ora polverosa, e vivo
quanto lei.
Alle urla, ai pianti.
Alle risa.
Ai piatti scagliati contro al muro, a quelle frasi fatte eppure
così vere.
La sento ancora urlare nel silenzio, a sentenziare sul fatto che non
sarò mai in grado di maturare o di avere una conversazione
civile.
Percepisco quell'ombra iraconda che ancora impregna la stanza.
Ci pensa il silenzio a distruggerci. Ad allontanarci violentemente,
scrollandoci e riempiendoci di pugni lo stomaco.
E lei si svuota. Come se già non l'avessi privata io, della
sua linfa vitale.
Mostro.
Quante volte l'aveva urlato, al limite delle lacrime e lo
sguardo carico di rancore.
Voleva salvarmi dal baratro, senza pensare al fatto che l'avrei
trascinata, impietosamente, nella merda.
Senza calcolare che l'avrei soffocata con l'odore marcio della mia
anima.
Era rimasta... ed ancora non me ne capacito.
Dillo ancora!
Odiami.
Sputami addosso tutto il
tuo dissenso.
La tua rabbia.
La tua forza.
Fallo Rey, fallo ora.
Detestami.
Impreca.
Prendimi a pugni se può servire!
Dimostrami
che sei viva, che non è tardi.
Nulla, solo silenzio e fa ancora più male.
Ed entrambi ci trasciniamo. Anzi, la affogo nelle mie incertezze.
Nei miei capricci.
Nelle mie esplosioni violente.
E non se lo merita.
Lei, che era polvere, votata ad una causa più grande di lei.
Pensava di potermi salvare come un suo paziente.
Ma non puoi amare la rabbia, Rey, la puoi solo ostacolare.
Non puoi spegnere un incedio con un bacio, lo alimenti.
Lo cresci e ti uccide.
Ci uccide.
L'aria spezzata solo dal nostro fiato mozzo e dal silenzioso scorrere
delle sue lacrime.
Posso solo chinare il capo in segno di resa e lasciarla scegliere se
oltrepassare quella porta, oltre le mie spalle curve.
Per lei, per la prima volta in vita mia.
Non puoi tenere una farfalla in cattività senza vederla
morire ogni giorno.
Non puoi dirle che l'ami ed uscire la notte alla ricerca di qualcosa
che ti uccida.
Non posso permetterle di spegnersi, di consumare la sua anima per me.
Ti avrei donato
l'universo, ma non ne sono in grado.
Sono l'egoista da cui
devi fuggire.
Sono la morte e tu lo
sai.
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