La Vera Storia di Peter Pan

di LadyDP
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La Radura Incantata.

 

 

“Oh, cielo. Quante fate!” esclamò meravigliata Alice, ritrovandosi circondata.

 

“Peter?!” lo rimproverò Trilli.

 

“Lo sai che nessun bambino, tranne te, può venire qui!”

 

 

“È importante, chiama le fate attrici!”

 

Trilli era confusa, ma sentì che le sue parole nascondevano qualcosa di importante.

 

“D’accordo, farò come dici tu”

 

°°°

 

E in occasione dell’arrivo di un ospite speciale, il nostro Peter Pan, ed una gentile donzella di cui non ricordo il nome..” annunciò un folletto conduttore.

 

“ALICE!” suggerì una voce simile a quella di Trilli.

 

“..che è chiaramente Alice, vi presentiamo con grande piacere

 

!ednargessatnevidnapretepesE”

 

“Che cosa?” chiese Alice.

 

“Dicono i titoli delle proiezioni al contrario, così nessuno capisce nulla e scopri cosa succede solo guardando!” spiegò Peter.

 

“Tanto vale non metterli”

 

“In effetti..ma non sarebbe lo stesso!”

 

“Di che si tratta, di un’opera teatrale?”

 

“Una specie. Chi vuole fa una richiesta anonima alle fate registe, del tipo -Cosa succederebbe se domani decidessi di cucinare una torta?- e loro lavorano di fantasia..e qualche volta la fantasia si avvera”

 

“E la richiesta per questo era tua?”

 

“Bè..” arrossì lui, con un timido sorrisetto.

 

 

La proiezione partì.

 

C’era un bambino che giocava, volava e rideva.

 

Ad un certo punto, appariva una bambina.

 

La bambina aveva una coroncina di fiori tra i capelli.

 

Il bambino le chiese ingenuamente di sposarla, perché era molto innamorato di lei.

 

Lei accettò.

 

I due si diedero un bacio.

 

I bambini crebbero, diventando due ragazzi e non lasciandosi mai.

 

Alla fine, i due diventarono adulti, e si sposarono davvero.

 

Nella proiezione, i volti dei due sono ormai chiari.

 

Una è un’adulta Alice, e l’altro un cresciuto Peter Pan.

 

 

La proiezione era giunta al termine.

 

Alice era arrossita.

 

“Posso darti un bacio..Alice?” le chiese lui, più rosso di lei.

 

La bambina si coprì gli occhi, ma poi abbassò le mani.

 

 

Trilli non poteva credere ai propri occhi-cosa stava succedendo?..Peter stava crescendo?

 

°°°

 

La fatina aveva lasciato la spalla di Peter per la prima volta dopo molto tempo.

 

 

Se ne stava pensierosa sul ramo di un albero, col cuore a pezzi e tradito.

 

In quel momento, sentì delle risatine giungere da sotto di lei. Erano le risate di due bambini.

 

Non voleva abbassare lo sguardo, ma lo fece.

 

Peter, il suo Peter, mano nella mano con quella Alice.

 

I suoi occhi diventarono umidi e si riempirono di lacrimoni grandi come gli occhi stessi.

 

 

Il suo pianto era un normale tintinnio per chi non conosce la lingua delle fate, quindi Alice, che aveva un udito sensazionale, non vi fece caso.

 

Peter non lo sentì.

 

La Regina delle fate, invece, era proprio di zona, quando la piccola fatina bionda aveva preso a singhiozzare.

 

 

La sua luminosa figura apparve dinanzi ai suoi occhioni azzurri.

 

“Regina Clarion..avete annullato l’incantesimo di Peter, non è vero? Ora lui sta crescendo..” chiese.

 

L’altra sospirò.

 

“Non sono stata io, Trilli.

 

È stato Peter stesso..”

 

La grande fata si avvicinò ad una foglia, e la spostò con la mano. Oltre si poteva intravedere il mare.

 

“Re Tritone ha parlato con me.

Mi ha parlato di una clausola della magia che nemmeno io conoscevo.

 

Quando Peter si sarebbe innamorato per la prima volta..”

 

La fatina strinse i denti.

 

“..nemmeno un incantesimo della Regina delle fate poteva farlo rimanere bambino”

 

Trilli si alzò in piedi.

 

“E non si può annullare il loro amore?

 

Trasformarlo in odio?”

 

“Niente di tutto questo.

 

Non siamo streghe, Trilli”

 

La Regina regalò la sua spalla alla piccola suddita, per piangere.

 

“Sei così fragile, Trilli..ed un cuore così fragile non può amare quello di un eterno bambino”

 

“Terence è morto per lui, e ora lui se ne andrà!

Questo non può essere giusto..”

 

“L’amore non è giusto, Trilli”





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