La Vera Storia di Peter Pan

di LadyDP
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“Trilli! Ti devo parlare!” richiamò il folletto, nella casa nell’albero.

 

La fatina era nascosta sotto ad un cuscino, che però si illuminava. Fu facile per Peter trovarla.

 

“Trilli”

 

“Ti devo parlare”

 

 

“Te ne vuoi andare, vero?”

 

 

Il bambino non rispose.

 

“..vuoi venire con me?” le chiese.

 

 

L’altra rimase senza parole.

 

Non era possibile che glielo avesse chiesto.

 

 

Lei?

 

Nel mondo fermo?

 

Per sempre?

 

°°°

 

“Nella mia lunga vita ho conosciuto molte bambine.

 

Tanto da capire che come Alice non c’è nessuna.

 

 

Lo so che tu sei innamorata di me, Trilli, ma so anche che non sei innamorata del vero Peter.

 

Ti sembrerà un discorso da adulto..”

 

Il ragazzo si fermò di parlare.

 

“..mi sento giù cresciuto, Trilli.

 

È orribile, proprio come pensavo.

 

Ma ho pensato a mio padre, ad Alice, a quello che sento che è giusto..lo sai che non faccio mai qualcosa per convenzione, vero, Trilli?”

 

I due amici sedevano sopra la casa-albero, guardando le stelle.

 

La fatina fece sì con la testa.

 

“Ho molta paura, Trilli”

 

Quelle parole la turbavano. Peter..impaurito?

 

“..cosa ne sarà di me?”

 

 

Ebbene sì,

 

Peter stava crescendo.

 

°°°

 

Peter Pan era un bambino diverso dagli altri.

 

Già in tenera età, aveva capito che non voleva crescere.

 

E questo lo rendeva più maturo di tutti gli altri bambini.

 

Aveva capito che non c’è nulla di bello nel diventare grandi.

 

Era un viaggio lungo, faticoso, pieno di dubbi e paure, che non sarebbero finite con la maggiore età.

 

Sarebbero durati per sempre.

 

Ma Peter aveva capito quello che suo padre aveva voluto dirgli in un momento in cui lui non era stato disposto ad ascoltarlo.

 

Si viene premiati, per quel duro lavoro.

 

 

Peter era un uomo come tutti gli altri.

 

Aveva una moglie, Alice, ed una casetta come tutti!

 

Peter sapeva bene cos’era una mamma, ma non ne aveva mai avuta una.

 

Aveva capito cosa fosse appena cresciuto.

 

Aveva capito che non era solo il femminile di papà.

 

Peter sapeva bene cos’era un papà.

 

Un padre lo aveva avuto. Sopra il mare. Sotto il mare.

 

Guardando il mare se lo ricordava.

 

Peter raccontava ai bambini di un mondo fantastico, in cui lui era cresciuto ed era stato un folletto, perchè

un folletto aveva dato la sua vita per salvarlo, quando era piccolo, ma appena cresciuto, quel folletto tornò.

Una fatina che lo accompagnava ovunque rimase con lui in quel mondo fantastico, per sempre.

 

Gli aveva regalato la sua infanzia.

Un periodo meraviglioso, ed eterno, ma che, come per tutti i bambini, finì.

 

 

 

Peter non era mai stato un bambino.

 

Era più coraggioso,

più forte,

più responsabile,

più furbo,

più intelligente e più severo.

Peter aveva un cuore speciale.

 

Era nato grande. Era nato adulto.

Ma era rimasto per troppo tempo bambino.

 

Peter era un principe, e sapeva di essere un principe del mare. Ma per stare con la sua bella, divenne un uomo.

 

 

Peter era un uomo come tutti gli altri,

 

ma Peter Pan era tante, troppe cose per essere vero.

 

Ed infatti, non lo era.

 

Peter Pan non esisteva.





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