23 -
Partenza
Un
furente Gajeel camminava avanti e indietro, mentre sua moglie tentava
di calmarlo.
“Su, caro… non c’è bisogno di
agitarsi così”
“C’è bisogno invece!”, si rivolse
poi ad Ametyst, la quale sembrava piuttosto annoiata e seccata. “Tu! Tu
devi smetterla di buttarti in operazioni suicide. Lo hai fatto per
seguire quel fiammifero ambulante, non è vero?”.
L’adolescente si ritrovò ad
arrossire. Perché mai tutti doveva mettere in mezzo quella storia?
“Io ho agito così perché era la
cosa giusta”
“Perfetto, perché non potrai più
fare una cosa del genere per il resto della tua esistenza, Ametyst
Redfox!”
“Cosa?! Andiamo, ma sei serio? Non
puoi farlo!”
“Posso eccome, invece!”.
Akua guardava con curiosità suo
padre e sua sorella litigare, mentre Levy le accarezzava la chioma
turchese.
“Gli passerà?”
“Spero di sì”, sospirò sua madre.
Nel mentre, Lucy attendeva
impazientemente l’arrivo di Natsu. Se quest’ultimo si fosse trovato nei
guai lo avrebbe già capito. Forse era stata una decisione avventata.
Accidenti! Ma perché non aveva
nessuna sicurezza?
“Coraggio, Lucy”, la tranquillizzò
Erza. “Sono sicura che Natsu tornerà di qui a poco, avrà sicuramente
trovato un modo per convincerlo… spero”
“Quello “spero” non mi piace per
niente!”.
Mentre le due parlavano, Arya si
avvicinò cautamente, tenendo lo sguardo basso come un cane bastonato.
“Mamma, posso...”.
Erza però, per tutta risposta, le
lanciò un’occhiataccia che la costrinse a scappare e a nascondersi
dietro Gerard, insieme a Luna.
“Te l’avevo detto io di lasciar
perdere”, sbuffò quest’ultima.
“Che sia chiaro. Con me non si
scherza”, proferì Titania severamente. “Sapete bene cosa significa
farmi arrabbiare!”.
Le due gemelle tremarono ancora,
stringendosi al padre, il quale non avrebbe però loro dato un
aiuto.
“Io non vi difendo. Anche perché se
lo faccio, dovrò anche io fronteggiare l'ira di vostra madre”, affermò
con naturalezza.
Lucy stava per lasciarsi andare
allo sconforto, quando finalmente le sue preghiere vennero esaudite.
Calò un silenzio abissale.
Natsu era effettivamente lì, e
insieme a lui c’era proprio August. Perché era lui il responsabile
della loro infelicità, era lui che aveva fatto del male ai ragazzi, era
per colpa sua se genitori e figli erano stati separati.
Per questa serie di motivi, adesso,
Fairy Tail fissava l’indesiderato ospite con indignazione. Tutti
ovviamente tranne Fiamma, la quale era semplicemente curiosa.
“Lui… qui?”, domandò la bionda.
“Sono riuscito a convincerlo
abbastanza facilmente”, spiegò il Dragon Slayer.
August sbuffò a braccia conserte,
capendo di trovarsi non poco a disagio.
“Si, va bene… cosa volete da me?”
“Oh, ci sono tante cose che
vorremmo da te”, Gajeel sembrava pronto a scattare, ma fortunatamente
Levy lo frenò.
Fu Gildarts, in quanto master e suo
rivale più rispettato, a parlare.
“Immagino che Natsu ti abbia già
spiegato la situazione”
“Sì, me l’ha spiegata. Ma non vedo
come io possa essere utile”
“Tu sei bravo con gli incantesimi e
le pozioni, non è vero?”, domandò Lucy.
Lui schioccò la lingua.
“Sì, diciamo che me ne intendo
abbastanza. Perché?”
“Allora forse puoi creare una sorta
di… incantesimo di localizzazione? Almeno così sapremo dove sono Mavis
e Zeref. Sempre che siano vivi...”, Lucy diede una gomitata a Natsu.
Il giovane aveva uno sguardo
piuttosto circospetto. Per lui non era facile credere al fatto
che la sua famiglia potesse essere viva. Non intendeva vivere di
illusioni. Ma una parte di lui voleva provare a crederci.
“Beh… senza un oggetto o qualcosa
che apparteneva a uno dei due sarà difficile. Ma vedo cosa riesco a
fare”
“D’accordo”, asserì Gildarts.
“Natsu e Gajeel verranno con te e si assicureranno che tu non faccia
cose strane”.
Il Dragon Slayer di ferro a quel
punto ghignò.
“Bene, questa cosa mi piace”.
Hikari si guardò intorno con fare
confuso. Rogue era sparito già da un po', e non aveva la più pallida
idea di dove fosse andato a finire.
“Frosch, hai visto Rogue per
caso?”, domandò all’Exceed.
“Frosch non lo sa, mi dispiace. Lui
è tanto strano per adesso”
“Più del solito, intendi dire?”,
sospirò chiudendo gli occhi. Doveva assolutamente trovare un modo per
far accettare a suo padre il fatto che lei e Rogue si amassero e che
non c’era niente da fare. Se era riuscita ad accettarlo perfino
Minerva, allora non era impossibile.
Una delle porte si aprì, e Rogue
fece la sua comparsa.
“Oh, eccoti qua!”, esclamò lei
contenta. “Non ti ho visto più, mi sono preoccupata...”.
La ragazza non si era accorta della
strana luce negli occhi del fidanzato. Una luce che di solito non gli
apparteneva, ma che comunque persisteva.
“Minerva”, mormorò. “Devo andare da
Minerva”
“Minerva? È esattamente dove l’hai
lasciata”, tentò di spiegare, ma il corvino l’aveva praticamente
scavalcata. Decise quindi di andargli dietro.
Minerva stava intanto amabilmente
parlando con Yukino e Sting di tutto ciò che in quegli anni era
successo.
“Deve essere stato terribile essere
rinchiusa in un manicomio. La cosa non ti ha segnato?”, domandò lei.
“Ci vuole una forza ferrea per
resistere. Tieni anche di conto che non ricordavo assolutamente niente,
né il mio nome, né la mia storia. Non appena la maledizione si è
spezzata, mi sono subito liberata”
“Perdonaci se non siamo venuti
subito a cercarti. Lo avremmo fatto sicuramente, il fatto è che c’è
stato un vero caos e...”
“Ero impegnato a tentare di non
uccidere Rogue”, borbottò Sting, ancora con pieni intenti omicidi verso
il suo migliore amico.
Fu proprio il soggetto della loro
discussione ad avvicinarsi poco dopo, con un’espressione piuttosto
strana in viso.
“Rogue”, chiamò Minerva. “Perché mi
guardi così?”.
Il corvino non rispose.
Semplicemente la afferrò con delicatezza e allora la baciò. La baciò
davanti a due sconvolti Yukino e Sting e davanti una ancora più
scioccata Hikari, la quale aveva sentito il cuore spezzarsi in quel
preciso istante.
Che cosa stava succedendo?
Minerva stessa rimase molto
sorpresa da tanta irruenza da parte di Rogue, a quanto pare la pozione
stava finalmente facendo effetto. Quando il mago si staccò, la guardò
negli occhi.
“Perdonami, Minerva. Ho fatto un
errore. Tu sei la donna con cui dovrei stare”.
Quelle parole arrivarono chiare e
tonde a Hikari, la quale era semplicemente sconvolta.
“R-Rogue?”, domandò. Lui allora si
voltò a guardarla, con uno sguardo piuttosto spento in realtà.
“Oh, Hikari”, disse con noncuranza.
“Mi dispiace, ma mi sono reso conto di ciò che è realmente importante”
“Ma che significa? Fino ad un
attimo fa non la pensavi così!”.
Minerva si era stretta a Rogue,
facendo spallucce.
“Dispiace anche a me, cara. Forse è
così che doveva andare”, affermò semplicemente.
La ragazza però continuava a non
capire.
“Rogue, pensavo mi amassi, hai già
cambiato idea?”, sussurrò con le lacrime agli occhi.
Sting e Yukino a loro volta non
riuscivano a capire cosa passasse per la mente del loro amico. Fu
proprio il primo a scuoterlo leggermente.
“Ehi! Ma si può sapere che ti
prende?”
“Qual è il problema, Sting? Pensavo
che non accettassi questa relazione”, intervenne Minerva.
“Infatti è così, ma un minimo di
delicatezza no, eh? Ti piace proprio spezzare il cuore alla gente”
“Rogue, io e te dobbiamo parlare!”,
insistette Hikari, sempre più furente.
“Mi spiace, ma non ho niente da
dire”.
Minerva si sorprese molto. Quel
filtro d’amore era stato davvero efficace. Hikari strinse i pugni,
allontanandosi prima di scoppiare in lacrime a causa del troppo
nervosismo.
“Hikari, aspettami!”, gridò Yukino
andandole dietro. Sting, dal canto suo, non riusciva a staccare gli
occhi da Rogue. Quel suo modo di fare era in troppo innaturale,
probabilmente doveva esserci qualcosa sotto, avrebbe scoperto cosa.
A Natsu e Gajeel era stato affidato
l’ingrato compito di controllare che August non facesse strani scherzi.
Quest’ultimo avrebbe preferito non avere la scorta mentre lavorava, ma
doveva accettare la cosa.
I due Dragon Slayer si guardarono
intorno, notando le numerose boccette contenenti liquidi colorati,
polveri brillanti ed erbe che non avevano mai visto.
“Non sapevo ti piacesse così tanto
creare pozioni”, commentò il rosato.
“In qualche modo la mia creatività
dovrò anche sfogarla”
“Quando non lanci maledizioni”,
borbottò Gajeel.
Natsu gli fece segno di tacere,
avvicinandosi poi al nipote, curioso.
“Che cosa stai facendo?”, chiese.
August alzò gli occhi al cielo.
“L'incantesimo di localizzazione”,
spiegò. “Ho cercato a lungo, e in un mio vecchio scrigno ho trovato
questo”, mostrò un pezzo di stoffa nero. “Un pezzo del vestito di
Zeref. Non chiedermi perché l’ho conservato, volevo solo qualche
ricordo, anche se esimio, della mia famiglia”
“Oh, capisco. E ora che succede?”
“Succede che davanti a noi c’è una
mappa”, spiegò mostrando la cartina che aveva davanti, poggiata sul
tavolo. “Di questo mondo ovviamente. Dove questo pezzo di stoffa cadrà,
loro saranno. O almeno spero che sia così”.
Anche Gajeel adesso sembrava
piuttosto incuriosito da quella faccenda, quel mago ci sapeva fare.
August gettò della polvere
azzurrina sulla stoffa. Quest’ultima si sollevò in aria, ricadendo poi
su un punto preciso della mappa. I tre allora si chinarono, curiosi.
“Ma non è molto lontano da qui! O
sbaglio?”, domandò il Dragon Slayer di fuoco.
“Come facciamo a sapere se è
affidabile o no?”, sbuffò Gajeel.
“Andando direttamente lì. Devo
ricordarvi che è una vostra idea?”, fece August seccato.
Natsu però sembrava deciso ad
andare fino in fondo.
“Non ti preoccupare, andrà bene!”,
lo rassicurò, lasciandolo abbastanza perplesso. Adesso, da nemici erano
diventati un’allegra famiglia felice?
Non era così che funzionava. O
almeno, non per lui.
Dopodiché i tre tornarono al
locale, dove gli altri, impazienti li aspettavano.
“Oh, Natsu. Eccoti qui”, sospirò
Lucy sollevata. “Allora, avete scoperto qualcosa?”
“Abbiamo scoperto che, a quanto
pare, Zeref e Mavis potrebbero essere più vicini di quanto sembra”,
spiegò poggiando la mappa sul tavolo.
Curiosa, Fiamma osservò il punto
segnato da una grossa X rossa. Come non poter riconoscere lo stesso
luogo in cui era praticamente cresciuta?
“Ma io lo conosco!”, esordì. “Qui
si trova l’orfanotrofio”
“Fantastico”, August alzò gli occhi
al cielo, ironico. Possibile che quella bambina fosse stata a due passi
dalla sua famiglia senza che nessuno ne sapesse nulla?
“Già, comunque sia, sarà necessario
lasciare Magnolia. Io, Lucy, Happy e August andremo a cercarli”.
A quel punto Neel scattò in piedi.
“Voglio venire anche io”
“E anche io!”, aggiunse Fiamma.
“Dopo quello che avete fatto… VE LO
POTETE SCORDARE!”, esclamò Natsu.
Sua figlia però sbuffò.
“Questo non è giusto. In quanto
Salvatrice, è una cosa che riguarda anche me”
“E in quanto fratello della
Salvatrice, riguarda anche me! E riguarda anche la nostra famiglia nel
particolare, quindi io e Fiamma veniamo”, affermò a braccia conserte.
L’Exceed allora decise di andare in
loro aiuto.
“Sapete, forse sarebbe meglio
portarli con noi. Chissà cosa potrebbero combinare altrimenti...”
“E va bene, d’accordo”, sbuffò.
“Va bene d’accordo?!”, esclamò
August. “Cos’è diventata? Una gita di famiglia?!”
“Ehi, in questo caso il leader sono
io e si fa quello che dico io!”
“Ragazzi”, intervenne Lucy. “Tutto
ciò è fantastico, ma non vi state dimenticando di un dettaglio?
Acnologia non ti dirà nulla?”.
August pensò. Certo non poteva dire
al suo alleato che stava andando a cercare il resto della sua famiglia
insieme ai “nemici”, soprattutto vista la sua posizione un po’ precaria.
“Mi inventerò qualcosa. Allora,
quando ce ne andiamo?”
“Domani”, chiari Natsu. “Sempre che
tu non voglia cambiare idea”.
Adesso era anche finito a farsi
dare ordini. Doveva ammettere però che tutta quella situazione lo
entusiasmava non poco. Forse aveva la possibilità di ritrovare
finalmente la felicità perduta?
Fiamma osservò August. Avrebbero
avuto occasione di passare del tempo insieme, e chissà cosa ne sarebbe
venuto fuori.
Hikari era tanto corsa a casa sua e
si era rinchiusa in camera. Non voleva vedere nessuno, né parlare con
nessuno. Era allibita da quanto successo poco prima. Cos’era, uno
scherzo forse? Non riusciva a credere che Rogue dicesse sul serio.
Sapeva di non poter competere e di
non avere alcun diritto di arrabbiarsi, ma era più forte di lei.
Lo amava, non avrebbe potuto
reagire in maniera diverse.
Si asciugò le lacrime, avvertendo
poi dei passi provenire da dietro la porta. Sua madre le era ovviamente
venuta dietro per cercare di calmarla.
“Hikari, tesoro...”
“Non dire una parola, ok? Io non
sto capendo, mi sento presa in giro! Cosa è quel cambiamento repentino?
Non capisco mamma, perché è tutto così difficile?”.
Intenerita dal suo pianto, Yukino
si avvicinò e la cinse in un abbraccio.
“Amare alle volte può essere
crudele. Deve essere successo qualcosa”
“Ma cosa? Rogue è cambiato da un
momento all’altro, non mi ha neanche spiegato il perché”.
Effettivamente Hikari non aveva
tutti i torti. C’era qualcosa di fin troppo strano che non sapeva
spiegarsi.
Sting raggiunse le due poco dopo,
in compagnia di Lector e Frosch. Gli Exceed si fiondarono subito sulla
ragazza, tentando di tirarle su il morale.
“Non piangere, Hikari!, fece il
primo. “Si aggiusterà tutto!”
“Anche Frosch lo pensa!”
“Ragazzi, siete davvero
adorabili...”, commentò lei tirando su con il naso.
Yukino indietreggiò, fino a
scontrarsi con Sting.
“Caro...”
“Qualcosa non mi torna”, sussurrò.
“Rogue è fin troppo strano. E Minerva è diventata fin troppo gentile”
“Che cosa stai cercando di dire?”
“Sto cercando di dire che
probabilmente lei sta tramando qualcosa. Il fatto è che non ne sono
sicuro, ma non saprei spiegarmi in altri modi tutto ciò”.
Hikari sollevò lo sguardo in
direzione dei genitori, facendo una smorfia.
“Immagino che tu sia contento, non
è vero? Non volevi che io e Rogue stessimo insieme e così è stato!”
“Secondo te potrei mai essere
felice nel vederti soffrire?”, sbuffò Sting.
“Io, beh… non lo so! Sinceramente
per adesso non so nulla!”.
Lui allora si avvicinò,
abbracciandola e posandole un bacio sulla fronte.
“Sistemerò le cose”, le promise.
Adesso si trovava in una situazione davvero difficile. Da un lato
avrebbe preferito mettere la parola fine alla storia d’amore fra sua
figlia e Rogue, perché sarebbe stata la cosa più giusta. Ma da un lato,
il vederla soffrire in questo modo gli spezzava troppo il cuore. Di
conseguenza non poteva rimanersene con le mani in mano.
Chissà cosa avrebbe fatto Acnologia
se avesse saputo cosa August stava combinando?
Era una cosa che non doveva
assolutamente pensare. E l’unica che poteva aiutarla era anche una
delle persone che poteva sopportare di meno.
Ma Minerva poteva coprirlo, quindi
doveva assolutamente provare.
La donna era tutta intenta a fare
mille moine a Rogue – cose da voltastomaco – ma decise comunque di
avvicinarsi con molta calma.
“Amh, amh”, si schiarì la voce.
“Chiedo scusa per l’interruzione”
“August!”, sussurrò Minerva. “Il
filtro d’amore ha funzionato, sei un genio”
“Sì, okay, è fantastico”, fece
sbrigativo. “Senti, ti devo parlare. Ho bisogno che tu mi copra con
Acnologia. Non posso dirgli che devo andare a fare ricerche per conto
mio, non mi crederebbe e si insospettirebbe, e la mia posizione è già
abbastanza delicata. Quindi te lo chiedo per favore”.
Lei allora sorrise.
“Dopo la grande mano che mi hai
dato, è ovvio che ti copro volentieri”.
August sospirò. Alla fine a quanto
pare il suo essere “gentile e caritatevole” aveva portato qualcosa di
buono.
Adesso doveva solo prepararsi
psicologicamente al fatto che avrebbe dovuto passare del tempo con quei
quattro individui che aveva sempre creduto di odiare…
La partenza era fissata per il
giorno dopo. Neel e Fiamma, paradossalmente, conoscevano il mondo fuori
da Magnolia, mentre Lucy e Natsu non conoscevano assolutamente niente,
quindi sarebbero stati i loro figli a guidarli.
“Mi raccomando, fate attenzione”,
si raccomandò Mira. “E tornate presto”
“Andrà tutto bene”, la rassicurò
Lucy. “Insomma, abbiamo pur sempre la magia, in caso dovesse andare
male!”
“Mi sento tutto un fuoco!”, esultò
Neel, che tendeva ad eccitarsi per un nonnulla.
Ametyst si avvicinò a lui, con le
guance totalmente arrossate.
“Mi raccomando, non fare cose
stupide”
“Quando mai io ho fatto cose
stupide?”
“Tipo sempre. Questa è una missione
importante, lo sai vero?”.
Igneel sorrise, afferrandole
dolcemente una mano.
“Assolutamente sì. Conta su di me!”.
Quel lieve contatto bastò a farla
fremere. Ametyst sentì il cuore iniziare a battere forte
Poi sorrise.
“Conto su di te”.
Anche Rayn si stava avvicinando a
Fiamma, stretta nell’abbraccio soffocante di Yuki, la quale si era
fatta subito indietro non appena aveva visto il fratello.
“Riguardati, ok?”. La piccola
rosata annuì.
“Sta tranquillo, Rayn”
“Tranquillo con quello lì che ti
gira intorno non posso esserlo”, disse circospetto, poggiandole una
mano sulla testa. “Ma so che comunque non ti accadrà niente”.
Fiamma lo vide chinarsi su di sé e
poggiarle un bacio su una guancia, un gesto molto dolce che bastò per
mandarla letteralmente in brodo di giuggiole.
Tutta quella dolcezza palpabile
stava facendo venire la nausea ad August, il quale non vedeva
semplicemente l’ora di andar via di lì.
Gildarts gli si avvicinò, dandogli
una pacca su una spalla.
“A quanto pare alla fine anche i
vecchi nemici possono diventare alleati”
“Io non sono ancora un vostro
alleato”, chiarì.
“Giusto. Ma magari lo diventerai
presto. E nel frattempo...”.
A quel punto, il master fece una
cosa che non si era aspettato. Gli afferrò un braccio e mise al suo
polso qualcosa: sembrava un bracciale in ebano, impossibile da togliere.
“Ehi! Che cos’è questa cosa?”
“Bracciale anti-magia”, spiegò Cana
a braccia conserte. “Così possiamo stare sicuri che non proverai a fare
nulla di strano”
“Non ci posso credere! State
davvero facendo una cosa del genere?”, si lamentò provando inutilmente
a togliere il bracciale. Alla fine però aveva davvero poco di cui
lamentarsi, era ovvio che non si fidassero di lui. Ma il fatto di
essere privato della magia lo seccava alquanto.
Natsu allora gli circondò le spalle
con un braccio.
“Su, scommetto che questa sarà una
buona occasione per noi per legare!”.
August gli lanciò un’occhiataccia.
“Toglimi immediatamente le mani di
dosso, perché, anche se non ho più la magia, ho comunque la forza
fisica”
“D’accordo, va bene, che
caratterino. Allora andiamo, siete pronti ragazzi?”
“Sì!”, esultò Fiamma contenta.
Nessuno di loro aveva idea di cosa
quel viaggio avrebbe portato. Magari non avrebbero risolto niente,
magari avrebbero aiutato uno di loro a ritrovare la felicità perduta.
Fiamma non ne aveva idea, ma sicuramente non vedeva l’ora di scoprirlo.
NDA
Abbiamo appurato che il filtro ha funzionato. Sting però ha capito che
qualcosa non quadra.
August invece andrà a fare una bella gita di famiglia, potrebbe
accadere di tutto in questo contesto. Come pensate che andrà? ^^
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