Il Diario di Sofia 2

di Federica20000824
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"Me lo concedi un ballo, Sofi?" Tommi le porge la mano, e le fa il suo sorriso dolce, di incoraggiamento.

E se sbaglio?

"Sì, certo..." Si fa portare in mezzo alla sala da ballo, le scarpe sono silenziose a contatto col parquet.

"Bachata?" Lei sorride e annuisce, abbassa lo sguardo, poi sente la mano di Tommi "esattamente in mezzo alle scapole" come dicono a lezione. Le dita di Sofia si appoggiano alla spalla del ragazzo, e i loro sguardi si incontrano, seri, mentre la musica inizia, e con lei i loro passi. 

Al primo giro, Sofia si appoggia finalmente a quella mano che la sostiene e la avvicina al corpo del suo proprietario.

Il vestito a fiori si apre in una ruota. Lei è inghiottita da esso, dalla canzone, e si lascia andare completamente alla guida sicura e precisa di Tommi.

"Guardami." Il rossetto rosso che disegna le labbra che fingono così tanto e spesso, sembra distendersi, quando esse si schiudono, all'ordine ricevuto da un sorriso.

"Tieni il tempo benissimo Sofi." Non lo tiene affatto, non sta pensando a niente che non sia la sensazione di leggerezza e felicità. E poi non ci sta neanche proprio pensando, più che altro la prova.

"Grazie..." con tre passi si trovano agganciati, Sofia di spalle a Tommaso.

"Adesso ti accarezzo..." Sembra avvisarla, vuole avvisarla, deve avvisarla.

Ma alle dita leggere del ragazzo sulle sue braccia coperte, Sofia rabbrividisce, impedendosi di scattare, controllandosi e respirando.

Ce la posso fare.

Non ce la fai.

Via, via, scappa Sofi.

Magari anche a lui interessa solo farsela.

Non toccarmi Tommi, no.

Non è vero, lui è il suo migliore amico.

L'ha già fatta soffrire una volta.

Per favore, non farmi male.

É colpa tua, brutta stupida, se non ti fossi fidata non l'avrebbe fatto.

Oh, ma lui è strano.

"Ti voglio bene, Sofi, lo sai vero?" Lo sa? Se ne rende conto?

"Io ti voglio bene." 

"Suona come la negazione del mio bene nei tuoi confronti." Lei lo fissa un attimo col suo sguardo che gli fa dimenticare il resto.

"Lo è."

"Pensi che non ti voglia bene?"

"Ne sono certa." 

"Perché sarei qui allora, a ballare con te?" Lui le stringe la mano, e gioca con l'anello.

"Per pena." Risponde Sofia senza esitazioni.

"Perché ti sarei stato vicino, in tutti questi mesi?"

Dov'eri quando piangevo perché non mi chiamavi?

Quando mi tagliavo perché non mi rispondevi?

Quando vomitavo dal dolore che provavo pensando di aver perso anche te?

Dov'eri finito?

Con chi parlavi?

Perché avevi smesso di parlarmi?

Perché Tommi?

Perché? 

Perché mi avevi lasciata, se prima avevi detto che non l'avresti mai fatto?

Perché?

Come avrebbe dovuto farmi sentire?

"Per pena."

"Io ti voglio bene Sofi, davvero. Non so come o cosa fare per fartelo capire."

"Guardami Tommi." Ora i suoi occhi sono un mare di disperazione.

"Lo sto facendo dall'inizio della serata." Sta affogando.

"Chi potrebbe mai innamorarsi di me? A chi potrei mai piacere? Chi potrebbe mai sopportarmi?"

"Troverai qualcuno che ti amerà più della sua stessa vita.

Sofi, sei una cosa bella, okay? Bella. Bellissima. Perché ti butti così giù?" Chiede stanco.

"Non fare finta di non saperlo. Soffro di depressione, ecco perché mi butto giù. Nessuno riesce fottutamente a capirlo. Bene, allora lasciatemi da sola tutti quanti." Detto questo, si divincola dalla stretta di Tommaso, prende la borsa ed esce.

 

-Perchè te ne sei andata così?

-Mi irrita il tuo atteggiamento.

-Che atteggiamento?

-Non fare finta di niente. Lo sai benissimo.

-Se te lo chiedo...

-Pensaci.

Sofi

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