Imparare ad amare

di AlessiaDettaAlex
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ATTENZIONE!
5° one-shot della serie "Una ragazza ne amava un'altra"
ossia Storia di una banconista di gelateria e della piccola e fastidiosa collega di cui è innamorata.
Caro lettore,
questa che leggerai è una raccolta di one-shot mancata: ciascuna dà per assodate certe sensazioni e descrizioni presenti nelle precedenti, per cui, anche se non è obbligatorio per la comprensione, è auspicabile leggere quelle che l'hanno preceduta.
Tutto naturalmente per una migliore comprensione della storia delle due protagoniste!
One-shots precedenti:
1 - Innamoramento
2 - Torna
3 - Stupida come un panda
4 - Genesi di un amore estivo

 
 
Imparare ad amare
 
Io non so amare.
Me ne rendo conto nel momento in cui lei mi nega un suo abbraccio, un sorriso o mi risponde con tono seccato. Io mi sento montare la rabbia e la frustrazione per essere stata rifiutata, perché ogni suo rifiuto è una ferita nel mio orgoglio.
Il mio amore è orgoglioso.
 
Io non so amare.
L’orgoglio è così pressante da trasformarsi presto in odio; il suo diniego mi amareggia al punto da rendermi cattiva, quasi fino a odiarla: no, non esplicitamente di odiarla, ma di volerla far mia con la forza, in una smania di possesso che arriva fino a consumarla. E in fondo è lo stesso che odiarla.
Il mio amore è egoista come l’odio.
 
Io non so amare.
Arrivo a odiare lei e a odiare lui, che la tiene stretta tra le sue braccia di uomo. Odio lui perché è uomo e perché lei è sua. E odio me stessa perché non sono come lui, non sono uomo, non sono quella che l’ha conquistata. Lui non è degno, provo a dirmi, è un bambino, non la rende felice, non la merita, ma lei continua a scegliere lui. Ingiusto!, grida il mio cuore, perché lui non la ama quanto l’amo io. È falso, è immaturo, è pieno di sé; io non la tratterei come a tratta lui, giuro a me stessa, con me sarebbe felice. Ma è vero? Con me sarebbe felice?
Il mio amore è invidioso.
 
Io non so amare.
Il mio amore è piccolo come un seme lasciato cadere in un campo, circondato dai rovi della superbia e della gelosia. Non sono tanto diversa da lui. Solo perché sono più innamorata non significa che io la ami meglio di quanto faccia lui. Il mio piccolissimo amore non sa dare senza chiedere qualcosa in cambio, non è libero: desidera la realizzazione di me stessa piuttosto che la sua. Mette se stesso prima di lei. Con lei mi rende gelosa, meschina, egocentrica. Non mi permette di lasciarla andare, proprio come fanno le ossessioni. E questo fa del male sia a me che a lei.
Il mio amore è distruttivo.
 
Io non so amare.
Lei mi sta scivolando via dalle braccia, la maschera di rabbia cade e si rivela il volto ferito del dolore. Non ci sono più io al centro dei suoi pensieri, non sono più la prima e la sola, c’è sempre lui davanti a me. “Non ti sopporto più”, mi dice, e io la guardo e la vedo distante, offuscata, prossima a sparire per sempre dalla mia vita, nello stesso modo burrascoso con cui ci è entrata. Dopo appena un anno. Se ne andrà, me ne andrò, e l’ultimo ricordo che avrò è che non l’ho saputa né amare né lasciare andare.
Il mio amore è amaro.
 
Io non so amare.
Ma in un moto di carità verso me stessa, il primo dopo tanto tempo, mi dico che forse posso imparare a farlo, prima che il tempo finisca. Posso ancora liberarmi del carico di dolore che mi ingombra il cuore e far regnare la gioia nel suo trono costruito sulle spine. Il mio amore minuscolo, insufficiente, zoppo, può ancora diventare più grande, più vero, più bello di quel che è mai stato.
Forse posso ancora tornare a guardarla con gli occhi puri di un bambino, o di Dio, che è lo stesso.
Forse, sì, posso imparare ancora ad amare.



 
Note di Alex
Era un pezzo che non aggiornavo con una nuova one-shot questa mini serie!
Dico subito che non ho nessunissima pretesa su quest'ultimo pezzo, perché nasce nel dolore e nel dolore si rotola. L'ho vista, rivista, aggiustata, ma so perfettamente che è comunque qualcosa che non tutti riusciranno a digerire bene. Una mattonata sui cog*ioni, tipo.
Ho sentito il bisogno di scriverla e l'ho fatto.
Grazie di esser passati!
Alex
 




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