L'amore degli Oscuri Signori

di Laura28
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Storybrooke

Tutto ciò che contava per Uncino, in quel momento, era avere la sua Emma.
Aveva temuto di averla persa per sempre, e invece eccola lì, tra le sue braccia, che rispondeva ai suoi baci e alle sue carezze ardenti.
Un momento … Emma non era mai stata aperta a quel tipo di “approccio”, che ci fosse ancora l’Oscurità di mezzo? Non avrebbe permesso che il coccodrillo rovinasse la loro prima volta insieme, così decise di parlarle e capire.
“Aspetta, aspetta, aspetta.” Le disse contro le sue labbra.
“Sei sicura, Emma?”
“Ma certo che sono sicura!” Gli rispose senza smettere di stringerlo e baciarlo.
Uncino riuscì a staccarsi un po’, nonostante andasse contro ogni cellula del suo corpo.
“Emma, ascoltami: visto quanto è successo poco fa …”
“Dimentica quello che è successo poco fa!” Lo interruppe. “Non ero io, non ragionavo, ma ora sì! Ora sono io, al 100%!” Provò a tirarlo di nuovo a sé, ma Uncino non sembrava convinto e oppose resistenza.
“Swan, ti prego: non voglio rischiare di rovinare un momento così prezioso per colpa del maledetto coccodrillo. E se quando tutto questo sarà finito per te sarà un brutto ricordo o peggio, un RIMPIANTO per colpa dell’Oscurità?!”
“Non lo sarà!” Piagnucolò lei sempre provando a baciarlo.
“Emma, sai che non vorrei altro che stare con te, ma non posso non pensare che non è così che vorrai ricordare la nostra prima volta …”
“Allora tranquillo, questa non è la prima volta …”
Gelo.
Killian Jones si sentì gelare in tutto il corpo.
Maledizione! Emma si morse mentalmente la lingua per aver parlato troppo.
Tremotino ridacchiò. Questo per averci tagliati fuori. E dicevi di non essere insignificante? Vediamo ora come te la cavi, “Signora Oscura”.
“Tremotino, maledetto …” sussurrò Emma.
“Che cosa intendi?” chiese in tono glaciale Uncino, alzandosi ai piedi del letto.
“Niente, è solo …”
“NON dirmi che non è niente, Emma. Voglio la verità.”
Emma sospirò. Forse dicendogli parte della verità lui si sarebbe fidato di nuovo di lei.
Esatto, non possiamo dirgli tutta la storia, giusto? Ci odierebbe per sempre … ‘Se l’amore vuoi conservare, il tuo segreto non rivelare!’ canticchiò Tremotino.
“Sto aspettando.”
Uncino sembrava un’altra persona, freddo, asettico.
“Beh, diciamo che a Camelot non sono successe solo cose brutte …”
Uncino fece un’amara risata.
“Non ci volevo credere, speravo ci fosse un qualsiasi altro tipo di spiegazione, ci contavo con ogni fibra del mio essere. E invece no. Invece la donna che amavo è davvero stata presa dal mostro.”
“Killian, no …”
“NO, EMMA! COME HAI POTUTO?!”
La casa tremò come in balìa di un terremoto. Emma si sentì gelare il sangue nelle vene: no, non poteva scoprirlo in questo modo!
“RISPONDIMI!”
Un’altra scossa.
Ci sarà da divertirsi se scopre anche questo!
‘Sta’ zitto’ pensò Emma.
Doveva intervenire. Ma come? Le venne in mente un’idea, rischiosa, certo, ma doveva provare.
“Uncino, ascoltami …” Provò ad avvicinarsi per accarezzargli il viso, ma lui si scansò bruscamente. Quel gesto la ferì profondamente, ma era nulla confrontato al resto: Killian non riusciva più a guardarla negli occhi, fissava un punto indefinito oltre la sua testa con la mandibola serrata e uno sguardo colmo di rabbia. Emanava ondate di disprezzo che colpivano Emma come delle sciabolate.
“Allora? Mi stavi spiegando come hai potuto privare proprio me di un ricordo così prezioso, dopo tutto quello che abbiamo passato. Dopo tutto quello che ho fatto per te. Dopo tutte le volte che ti ho sostenuta. Dopo tutto …” La sua voce si spense e chiuse gli occhi, abbassando il capo.
Emma non sapeva cosa dire. Tutto quel potere, inutile. “Hai ragione … Io …” ma Uncino la interruppe:
“Non mi serve che tu mi dia ragione, mi serve che tu mi dia un motivo.” Disse a denti stretti guardandola finalmente in volto. Uncino si sentiva strano, la rabbia che gli montava dentro era come se fosse amplificata da una cassa di risonanza, ma non ne capiva il motivo. Aveva ben altro su cui concentrarsi.
Emma non poté più sostenere quello sguardo privo di amore, così abbassò gli occhi senza emettere fiato. 
Il pirata sentì la rabbia crescere a dismisura. “Bene. Ho ascoltato a sufficienza. Sono stato uno stupido a credere che la Signora Oscura avesse dei sentimenti. La mia Emma non lo avrebbe mai fatto. Quella donna è morta.”
No …
Emma si sentì morire dentro.
Uncino raccolse la giacca di pelle e fece per andarsene.
Tick tock, biondina, ultima chance!
Con un gesto della mano la Signora Oscura lo addormentò. Killian si accasciò al suolo.
Con le lacrime agli occhi, Emma evocò un acchiappasogni.
“Non posso permettere che questa rabbia ti faccia scoprire cos’è successo a Camelot. Risolverò tutto, fidati di me … Per te sarà come esserci appena lasciati sulla tua nave.” Disse prelevandogli i ricordi.
Poi, in una nube di fumo grigio, teletrasportò Uncino e la Jolly Roger al largo.




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