Questa
storia appartiene alla serie “Writober –
RWBY’s Alternative
Universe”
Prompt:
Vento
Personaggi:
Ruby Rose/Yang Xiao-Long
Quel
giorno dell’anno
Era
arrivato quel giorno dell’anno.
Arrivava
sempre, puntuale, non ne saltava uno. Era come un compleanno, ma non
portava gioia, né spensieratezza.
«Sei
pronta?» Yang guardò sua sorella, che tremava.
Era
una calda giornata estiva – come sempre – e non
c’era un alito
di vento. Tutto era piatto, in attesa. Sembrava che anche il tempo
stesse aspettando il momento giusto.
Ruby
cercò la mano di sua sorella, la strinse. Non
parlò, si mosse
semplicemente in avanti.
Entrarono
nel cimitero attraverso il cancello di ferro battuto, trattenendo il
respiro.
Si
strinsero forte la mano e proseguirono. La strada la sapevano a
memoria, ormai ogni anno durante quella giornata si trovavano
lì
davanti.
Nessuna
delle due era avvezza al culto dei morti, non sopportavano di avere
un posto specifico per ricordare qualcuno che non c’era
più:
entrambe sapevano che Summer era nei loro cuori, a prescindere da
tutto. Lei era con loro, lo era tutti i giorni, sempre, la sentivano
profondamente.
Ma
Taiyang ci teneva, perché lì era sepolto il corpo
fisico della
donna che aveva amato. Era diventata un’abitudine che non
avrebbero
perso, anche se non la condividevano.
Percorsero
le stradine in mezzo alle tombe, sulla ghiaia e sul ciottolato,
passarono davanti alle cripte, poi si fermarono.
La
lapide era grigia chiara, segno evidente che qualcuno era passato
recentemente a pulirla – Yang fremette, intuendo chi fosse
stato –
e la foto era bella come sempre, lucida, luminosa come era stata
Summer in vita.
«Vuoi
che ti lasci sola un momento?» domandò Yang,
delicatamente,
sottovoce. Non voleva rompere quell’atmosfera di stasi con la
sua
voce prorompente.
«No…
no, stai qui.» disse Ruby. Si inginocchiò a terra,
e Yang fece lo
stesso.
Rimasero
in silenzio per un po’, perse nello sguardo allegro della
donna
ritratta nella foto. Era così bella che sembrava impossibile
fosse
morta da quasi dieci anni.
«Ciao
mamma.» mormorò Yang, sfiorando il vetro della
foto. Nonostante non
fosse il genitore biologico, l’aveva sempre considerata sua
mamma,
a prescindere da tutto. L’aveva amata profondamente e le
mancava
ogni giorno.
«Mamma…
è difficile. È sempre difficile. Papà
fa del suo meglio, ma ci
manchi ogni giorno. Inizierò la scuola superiore, quella che
frequenta anche Yang. Saremo compagne, conoscerò i
professori a
settembre e non vedo l’ora. Sono anche molto in ansia,
perché non
so quali persone incontrerò, se mi farò degli
amici… e tu sei
stata la mia prima amica, e io…»
Yang
l’abbracciò, sentendo che anche lei stava per
iniziare a piangere.
La voce di sua sorella era rotta mentre continuava il suo discorso,
il riassunto di tutto quello che era successo in quel periodo.
Ruby
parlava, incurante delle lacrime e del singhiozzo. Finché
c’era
sua sorella, avrebbe potuto mostrarsi anche nel peggiore degli stati,
lei l’avrebbe protetta e amata.
«Sai…
Yang è bravissima. È la mia migliore amica, non
mi fa mancare
niente. Mi sgrida come avresti fatto tu, e mi fa sentire meno la tua
mancanza, perché mi ricorda sempre le cose belle che abbiamo
fatto
insieme. Mi prepara i biscotti, con la ricetta che usavi tu, e
vengono buonissimi…»
Yang
singhiozzò più forte e si asciugò il
viso con la mano libera.
«Stiamo
bene, mamma. Stiamo facendo del nostro meglio. Ci manchi, ma
continueremo ad andare avanti… anche per te.»
Si
alzarono, si abbracciarono, e un leggerissimo soffio di vento
scompigliò loro i capelli.
Proprio
come faceva Summer per salutarle.
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