Questa
storia appartiene alla serie “Writober –
RWBY’s Alternative
Universe”
Prompt:
Viaggio
Personaggi:
Team
RWBY
Un
lungo viaggio
Quando
aveva ricevuto la lettera dei suoi genitori, Blake era stata
estremamente felice.
Avrebbe
passato le vacanze di primavera a casa, nella sua isola, lontana dal
dormitorio in cui stava tutto l’anno.
Era
contenta, avrebbe fatto una pausa rigenerante da tutto quanto,
sarebbe stata in spiaggia, avrebbe sfruttato tutti i vantaggi del
vivere isolati dalla civiltà, riposandosi e leggendo come
mai aveva
potuto fare.
Oh
sì, quanto avrebbe letto!
Sperava
che la sua stanza fosse rimasta come l’aveva lasciata, anche
se
sapeva che sua madre Kali non l’avrebbe mai permesso. Era
sicura
che avrebbe trovato il suo letto rifatto, i libri messi in un ordine
che non era stato approvato da lei, e altre cose che
l’avrebbero
fatta innervosire.
«Quindi
è qui che ti eri nascosta!»
Giusto,
pensò Blake. L’idea della tranquilla vacanza di
primavera era
andata a farsi benedire quando le sue compagne di camera lo avevano
scoperto.
Ed
ecco che l’aveva trovata Ruby. Si appoggiò alla
ringhiera della
nave di fianco a lei e le sorrise in un modo che faceva sciogliere il
cuore.
«Non
mi ero nascosta.» ribattè tranquillamente Blake,
alzando un angolo
della bocca.
«Ah
no? Sei scomparsa dalla cabina! Sai che noi compagne dovremmo stare
sempre insieme?»
«Veramente
io volevo stare da sola.»
«E
perché? Non ti diverti con noi?»
Blake
si voltò a guardarla: stava per piangere, aveva gli occhi
argentati
gonfi di lacrime. «No aspetta, non sto dicendo quello.
È che stavo
tornando a casa mia per le vacanze e pensavo di fare delle
cose…»
«Non
puoi farle con noi?» domandò sull’orlo
del pianto Ruby.
Blake
sospirò, stringendo le palpebre per scacciare il senso di
colpa. «No
ecco… ne faremo di diverse.»
Ruby
allora si aprì in un sorriso. Fece per parlare, quando
comparve Yang
e la prese per il polso, portandosela dietro la schiena.
«Ruby, ti
ricordi di quando abbiamo parlato dell’invasione della
privacy?»
«Ma
io-»
«Scusala,
noi adesso torniamo in cabina, ti lasciamo sola per un
po’!»
Yang
scompigliò i capelli di sua sorella, sorridendo allegramente.
«Veramente…
potete stare.» sussurrò la ragazza dai capelli
neri, inclinando la
testa di lato. Non lo disse a voce alta, perché magari
avrebbero
potuto sentirla, ma un po’ lo pensava.
Si
conoscevano da un semestre, eppure si era instaurata una dinamica
familiare interessante. Weiss Schnee era una specie di madre,
protettiva e severa; Yang Xiao-Long era un classico padre dalla
lingua lunga, giocoso ed estroverso; Ruby era una bambina, amante dei
biscotti e combina guai… e poi c’era lei, Blake,
che non aveva
ancora ben capito che ruolo avesse. Ogni tanto si sentiva
un’estranea, altre volte come una sorella maggiore in piena
pubertà. Sentiva di trovarsi bene e a suo agio, ma qualcosa
la
bloccava ogni volta che provava ad aprirsi un po’ di
più. Imputava
quel comportamento alla riservatezza, anche se in realtà
sospettava
che ci fosse qualcosa di più.
«Non
ti preoccupare! È giusto che tu ti goda qualche ora lontana
da noi!
Il viaggio è ancora lungo, avremo tutto il tempo di stare
insieme!»
Yang fece un sorriso che le andava da un orecchio all’altro,
e
Blake sentì il cuore fermarsi per un secondo. Aveva quel
modo di
fare così delicato e possente che la faceva sentire protetta
a
prescindere da qualsiasi cosa facesse, come se la tenesse al caldo e
al sicuro in una coperta.
Blake
allora annuì e si allontanò, sentendo le guance
avvampare di
calore.
Il
viaggio era ancora lungo, Yang aveva detto bene, e forse non le
dispiaceva neanche così tanto non farlo da sola.
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