Tu chiamala, se vuoi, ossessione di Sophie_moore (/viewuser.php?uid=117125)
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- Questa
storia appartiene alla serie “Writober –
RWBY’s Alternative
Universe”
- Prompt:
Labbra
- Personaggi:
Velvet
Scarlatina/Coco
Adele
- Tu
chiamala se vuoi ossessione
- Velvet
aveva fatto pace con la propria sessualità già da
molti anni,
ormai. Era completamente e totalmente omosessuale, non riusciva a
provare nessun tipo d’attrazione per il sesso maschile,
mentre
invece era inverosimilmente grata per il sesso femminile.
- Aveva
delle forme molto più belle, delicate, sinuose.
Senza contare le parti del corpo che proprio le piacevano, il seno, i
fianchi, le lineette dell’addome, il sedere, le gambe, la
schiena,
le braccia, le mani, le ciglia lunghe… ma la parte che amava
di più
in assoluto erano le labbra. Più di qualsiasi altra cosa,
più di
qualsiasi parte.
- Non
ci poteva fare niente, qualora vedesse delle labbra femminili non
poteva fare a meno di incantarsi e rimanere a fissarle per un
po’,
fino a far manifesto del suo orientamento.
- Per
quel motivo aveva deciso, dopo anni di indecisione sofferta, di
diventare una fotografa e di lavorare per un’agenzia
pubblicitaria.
- In
quel modo avrebbe potuto vedere tante belle labbra, tante belle
ragazze e sarebbe anche stata pagata! E poi poteva usare la macchina
fotografica, che era la sua unica ragione di vita.
- «Velvet?
Ci sei?»
domandò
Yatsuhashi, sfiorandole
delicatamente la spalla.
- Velvet
sorrise raggiante e strinse tra le mani la sua macchina fotografica
personale. «Mi ero incantata!»
- «Lo
vedo. Guarda che dovremmo fare un servizio tra poco. Sei
pronta?»
- La
giovane annuì, dondolando con il corpo. Era così
felice di poter
fare il lavoro che amava, che svegliarsi presto al mattino e andare a
dormire tardi la sera non le dava alcun fastidio.
- Si
guardò intorno: lo studio era bianco, le persone dello staff
iniziavano ad arrivare scusandosi del leggero ritardo. A lei non
importava granché, comunque: il capo progetto era Fox
Alistair, un
giovane uomo dal temperamento silenzioso e quieto.
- Yatsuhashi
invece era l’addetto alle luci: le posizionava, le aumentava
di
intensità, le cambiava di colore.
- «Ciao!
Io sono Coco Adele, sono qui per il servizio!»
- Velvet
si voltò verso l’ingresso quando sentì
quella voce e rimase
incantata. Una ragazza dai corti capelli color del cioccolato, degli
occhiali da sole a coprirle parte del viso
e un basco nero.
- Si
diresse verso Velvet, sorridendo, e
le porse la mano.
- La
fotografa la osservò fissa. Non stava notando
nient’altro se non
la curvatura delle labbra sottili, di
un delicato rosa pesca e lucide, probabilmente dovuto al
lucidalabbra. Erano bellissime.
- «Tu
devi essere Velvet, giusto?»
- Coco
le passò una mano davanti al volto, elegantemente. Velvet
annuì
senza rispondere, alzò la macchina fotografica e le
scattò una foto
alle labbra, lasciandola
di sasso e interrompendo involontariamente qualsiasi altra azione
nello studio.
- «Sono
Velvet, sì.» rispose
poco dopo, sbucando da dietro il suo attrezzo del mestiere.
- Coco
alzò un angolo della bocca. «Molto
piacere.»
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