QUADRIFOGLIO
PORTAFORTUNA
“E
non dimenticate che domani iniziano le interrogazioni di matematica.
Quindi gradirei che foste tutti presenti e preparati.”
“Sì,
professor Horsenberg.”
Una
volta che il prof ebbe detto quelle parole e uscì dalla
stanza,
tutti gli studenti presero i loro zaini e si diressero verso casa,
preparandosi a passare una pessima giornata sul libro di
matematica...
Anche
la giovane ragazza di origini orientali si sarebbe diretta a casa se
uno strillo, di cui conosceva bene la proprietaria, non la
bloccò:
“CICCIOLI! NON C'E' PIU'! SONO FINITA!”
“Cosa succede, Irma?”
domandò la ragazza, avvicinandosi alla ragazza coi codini
castani,
che stava cercando, nervosamente, tra le pagine del quaderno di
matematica.
“Ho
perso il mio quadrifoglio portafortuna, Hay Lin... e domani
Horsenberg interroga!” spiegò Irma e l'amica
ammise: “Urca, è
davvero molto grave.” “Eppure sono sicura...
l'avevo messo
proprio qui, dentro al mio quaderno... magari l'hanno
rubato.”
“Rubato? Chi vuoi che si metta a rubare un
quadrifoglio?”
“Sei
sicuro, Uriah, che per domani non ti occorre studiare
niente?”
domandò un ragazzo grande, grosso e biondo e il suo
compagno, un
ragazzo alto, magro, pieno di foruncoli e con i capelli rossi tutti
tirati su col gel, lo tranquillizzò, mentre sventolava un
quadrifoglio: “Rilassati, Laurent... ho la fortuna dalla mia
parte.”
“Cielo...
senza il mio quadrifoglio portafortuna sono fritta!” si
disperò
Irma “Non so proprio come farò domani quando
Horsenberg
interrogherà... è matematica e non posso pilotare
l'interrogazione
perché non so e non capisco una mazza di niente!”
“Perché non
studi semplicemente?” propose Hay Lin.
Il
semplice ma parecchio significativo sguardo dell'amica fu la
risposta.
Dopo
lo sguardo, Irma si mise a meditare, parecchio assorta:
“Forse
potrei recitare qualche formula magica che allontani la
sfortuna...”
“Andiamo,
Irma, non vorrai passare tutta la giornata così? A cercare
un altro
quadrifoglio?”
Hay
Lin guardava, sconsolata, l'amica mentre cercava, come una matta, nel
campo di trifogli dietro al ristorante dei suoi genitori.
Sembrava
di vedere un bambino...
“Certo
che sì, Hay Lin. Solo quando avrò un nuovo
quadrifoglio
portafortuna starò tranquilla!” fu la risposta
della ragazza e
l'amica commentò, prima di rientrare nel ristorante:
“Come
vuoi...”
Irma
continuò a cercare senza sosta finché
esultò: “Ce l'ho fatta!!!
Ho trovato un quadrifoglio!!! Sono salva!!!”
Proprio
in quel momento, Hay Lin uscì e, guardando con molta
attenzione un
blocco di carta, disse: “Ehi, Irma. Ma domani è
vacanza. E'
scritto nel calendario.”
Irma
stava per fare i salti di gioia quando si accorse di una cosa...
“Ma
non è un quadrifoglio! E' solo un trifoglio con una foglia
divisa in
due!” dichiarò, demoralizzata, la ragazzina e Hay
Lin esclamò,
mortificata: “Ma questo è il calendario dell'anno
scorso.”
Irma,
per qualche secondo, guardò il trifoglio in completo
silenzio e poi
commentò: “I falsi portafortuna portano solo
vacanze scadute.”
“Sei
pronta per domani, Irma?” “Altroché,
mamma!”
Irma
era al settimo cielo.
Ci
aveva impiegato tutto il pomeriggio ma alla fine ce l'aveva fatta.
Era
riuscita a trovare un nuovo quadrifoglio.
“Ho
la fortuna dalla mia parte.” aggiunse, tutta contenta, la
ragazza.
“38
e mezzo... ti sei beccata proprio una bella influenza...”
Irma
era tutta raggomitolata nel suo letto, con sua madre col termometro
in mano.
“Per
oggi è meglio se non vai a scuola... vado a prepararti una
camomilla. Tu cerca di dormire.” “Certo,
mamma.”
Tuttavia,
non appena la donna fu uscita dalla stanza, Irma prese il cellulare e
chiamò Hay Lin: “Ehi, Hay Hey.
Indovina.” “Cosa?” “Sono
malata. Quindi oggi non vado a scuola.” “Caspita
sei stata
proprio fortunata...” “Visto? Il mio quadrifoglio
portafortuna
mi ha portato davvero fortuna...”
“Ci
siamo, ragazzi. Spero per voi che abbiate studiato perché
oggi
iniziano le interrogazioni. Dunque... da chi comincio?”
Tutti
gli studenti si misero a tremare e a guardare in fretta e furia il
libro per ricordarsi le ultime cose di mate... tutti, tranne uno.
Uriah,
tranquillo come non mai in vita sua, sogghignò, accarezzando
i
petali del suo quadrifoglio.
“Mmh...
bene, Dunn, comincerò con lei.” disse, con un bel
sorriso sadico,
Horsenberg.
Uriah,
sgranò gli occhi, e, incredulo, balbettò:
“Io? Cioè...
proprio... io?” “A meno che non ci sia un altro
Uriah Dunn in
questa classe, direi proprio di sì.”
“Ma...” “Dunn, venga
alla lavagna o le darò 3 subito.”
Mentre
Uriah si alzava, Kurt gli disse: “Coraggio e buona fortuna,
Uriah.”
Per
tutta risposta, Uriah guardò adirato il quadrifoglio.
Una
volta che fu alla lavagna, Horsenberg si accorse che il ragazzo stava
masticando con rabbia qualcosa e domandò, seccato:
“Dunn, sta
forse masticando una cicca? Perché in quel caso, le
consiglierei
vivamente di sputarla subito nel cestino.” “No,
professore, non
sto masticando una cicca. E' solo un inutile quadrifoglio.”
fu la
risposta del ragazzo. |