Lost Hope

di Zephyra
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Il Dottore correva come non aveva mai fatto lungo la distesa di macerie annerite dalle fiamme. Della città che un tempo sorgeva in quel punto nulla era rimasto. Il fiato gli bruciava nei polmoni e i due cuori gli pulsavano prepotentemente nelle orecchie, ma niente di tutto ciò avrebbe fermato la sua ricerca disperata. Attorno a lui migliaia di corpi riversi sul terreno fissavano il cielo color del carbone con gli occhi sbarrati di chi ha visto uno spettro, ma il Dottore non aveva il tempo ne il modo per capire se fossero vivi o meno. In quel momento nemmeno gli interessava. Lui voleva, no, lui doveva trovare lei. E poi la vide. Bella come la luna piena, la faccia atteggiata in una maschera di orrore e determinazione, un'immobile e terribile visione celestiale. Come faceva quella donna a risplendere di una luce così pura nonostante fosse imbrattata di sangue il Dottore non lo avrebbe mai capito. La donna lo individuò con uno sguardo nello stesso modo in cui lui aveva individuato lei. Quell'espressione tanto decisa andò in pezzi e il dubbio sembrò insinuarsi nei suoi occhi strappandole un'unica lacrima. Per chiunque altro il suo sarebbe stato un sussurro ma al Dottore sembrò che la donna urlasse nella notte perenne di quel pianeta in rovina. "scusa" disse. "No!" Urlò lui disperato. "Non ci pensare nemmeno, non osare!" Il grido si spense nell'oscurità, mentre la donna si asciugava la lacrima con la mano sinistra e gli lanciava un sorriso amaro. Un corto coltello ricurvo sembrò brillare stretto tra le sottili dita della mano destra. "È l'unico modo" disse calma quasi tra se e se. Lo guardò dritto negli occhi attraverso il fumo e sussurrò "Ti amo." Il coltello si mosse veloce come una scheggia e dal petto della donna scaturì un fiotto rosso e denso. Il Dottore la guardò cadere impotente mentre il mondo diventava meno oscuro e i demoni e le ombre venivano risucchiati davanti al corpo senza vita della sua Pandora. ~ Lontano da lì, in un altra galassia, su un altro pianeta urla di dolore facevano tremare i muri di un piccolo ospedale nei pressi di Londra. Un vagito interruppe i suoni precedenti: una nuova vita iniziava. Le ombre sembrarono allungarsi a dismisura nella sala parto, quasi a sfiorare il neonato. Il piccolo Alec aprì gli occhi, lanciò una prima curiosa occhiata al mondo ignaro di tutto ciò che lo attendeva e sorrise.




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