Naru ficcy
Pure Maidenhead
Konoha, giornata tranquilla, rilassante, assolutamente tediosa.
Il vento spirava di tanto in tanto, gli uccelletti allegri
canticchiavano volteggiando in aria e facendo acrobazie degne di veri
ninja, arrecando vermi per cena alla loro piccola, agosa tana
sull’albero di turno, opportunamente sbocciato in splendidi fiori.
-Sas’ke- kun! Sas’ke kuuuuuuuuuuuuuuun!-
Un grido isterico fendette l’aria, tranciandola di netto e
arrivando come l’ascia del boia sul collo di un giustiziato alla
gogna a collidere dolorosamente contro le orecchie del povero,
sfortunato Uchiha.
Il suo nobile e perfetto viso si contorse in una smorfia di puro disappunto.
-Sakura, cosa vuoi?-
Un esemplare di femmina umana dai capelli orrendamente rosa cicca fece
la sua comparsa, fissando l’oggetto del desiderio (davvero poco)
segreto come si guarda una bistecca succulenta.
Le sue mani si unirono con un “clap” relativamente sonoro,
e la voce si fece ancora più stridula del solito, ancora
più esaltata e micidiale per le povere orecchie del suo
interlocutore, mentre le spalle cominciarono a dondolare avanti e
indietro assieme a tutto il corpo.
-Dato che abbiamo un pomeriggio libero, che ne diresti di allenarci assieme, Sas’ke kun?-
Il moro la squadrò manco fosse un verme appena calpestato e con
un tono secco e inquisitorio pronunciò la dura sentenza.
-Ho di meglio da fare che stare a badare a te!-
Il viso, la pelle, l’intera persona della rosa divenne di pietra
dura, lo shock fu davvero troppo forte per la malaugurata (e davvero
seccante) ragazza, che dopo qualche secondo di silenzio assoluto, si
riprese e corse via in lacrime.
-Cattivo SAS’UKEEEEEEEEEE!-
La fuga sollevò una notevole quantità di polvere, che si
sparse nell’aria dopo solo alcuni secondi di attesa.
Sasuke schioccò le labbra, notevolmente irritato.
-Che seccatura…-
Ma subito la sua espressione si rilassò, e le sue labbra
pallide, magnifiche, perfette, divine, si poterono piegare in un
sorriso malizioso e a dir poco soddisfatto. Con passo celere
continuò la sua passeggiata, ben diretto in un solo e preciso
punto.
La gelateria si faceva sempre più vicina, così come il
sorriso malizioso sulle labbra di Sas’ke si faceva sempre
più largo su quel viso perfettamente perfetto.
-Teme, sei in ritardo!-
E con la gelateria, l’Uchiha si avvicinava sempre di più alla sua preda.
Naruto Uzumaki, futuro Hokage del Villaggio di Konoha, il biondo per
eccellenza, il dobe che nessuno potrà superare. Un angelo puro e
intoccabile sceso su questa terra.
Seduto sulla sedia di un tavolino della piccola gelateria, aveva
aspettato con crescente impazienza l’arrivo del suo adorato teme.
Ogni secondo che passava era un’agonia per il biondo, che aveva
fissato senza scollare gli occhi di azzurro cielo nemmeno per un
secondo la via da dove sarebbe dovuto arrivare il moro.
Ed ecco lì, festante come un cagnolino in calore, ma il cui
orgoglio gli aveva fatto assumere un’espressione imbronciata e un
poco seccata, Ora il suo broncio faceva bella vista sul visino
perfetto, dalla pelle di ambra luminosa, e le braccia erano incrociate
davanti al petto.
-Scusa si ti ho fatto aspettare, non era mi intenzione…-
Un bacetto fu posato su quella pelle profumata, scatenando una reazione che definire rossa è dire poco.
-Teme! Ma che fai? In pubblico, poi!-
Il biondo si agitò tutto, quel rossore così insistente non voleva proprio abbandonare il suo viso.
Sasuke teme sorrise appena, guardando il suo dobe così carino che si agitava per quella sciocchezzuola da nulla.
La cameriera arrivò, interrompendo così la situazione idilliaca, prendendo le ordinazioni.
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-Kakashi chan, smettila…-
Altro tavolino, altra coppia, medesima gelateria.
Un cucchiaino di plastica si alzò dalla coppa, pieno di gelato
bianco, facendo spavaldo il suo tragitto fino a posizionarsi davanti a
delle labbra rigorosamente chiuse e a dir poco tremanti.
-Su, Iruka kun… apri le labbra…-
La voce uscì sensuale dalle labbra nascoste, come a voler
accarezzare il viso e quindi la coscienza del giovane che era seduto
composto davanti all’uomo.
Kakashi, in mano il cucchiaino del suo compagno di vita Iruka, stava
imboccando quest’ultimo. Non aveva resistito alla tentazione,
specie dopo che, al primo tentativo, il viso del maestro s’era
tinto di un rossore virginale a dir poco stupendo. E lui, da vero uomo
della coppia, non aveva potuto fare altro che approfittare della
situazione.
Ora sorrideva, sardonico, muovendo appena il cucchiaino che aveva in mano.
-Su, altrimenti si liquefa tutto…-
Gli occhi a mandorla del castano guardarono un poco esitanti la figura
del grigio, come a voler capire le reali intenzioni dell’altro.
No, non era cattiveria quella che animava il suo amato, non era sadismo.
Egli lo amava, non avrebbe mai fatto una simile meschinità a lui.
Ancora tremante, si sporse appena e accolse quel cucchiaino ricolmo di gelato tra le sue labbra.
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-Sas’ke teme, ma cosa fai?-
Quel viso, quelle labbra, quella pelle così perfetta…
Una goccia di gelato gli era colata dalle labbra, Naruto dobe mangiava
davvero con troppa foga e non se ne era accorto. Solo sasuke lo aveva
fatto e prendendo l’altro per una spalla, avvicinandoselo al
possente corpo, aveva leccato via quell’imperfezione sul viso
perfetto di Naruto.
Sasuke non poteva resistere ad un tale invito vivente, ad un tale
bocconcino erotico semovente. Troppo bello, Naruto era così
innocente e puro da non rendersi conto nemmeno dei sentimenti che
scatenava nel corpo giovane del moro.
Possederlo, oh si.
Possederlo con foga e ardore, baciare
ogni millimetro della sua pelle, succhiarla e coprirla di segni rossi,
ovunque, ovunque. Accarezzare quei fianchi e quel corpo, sotto la
doccia, sul divano, sul letto o persino sotto di una cattedra, ovunque
ci fosse stato lo spazio necessario o una superficie piatta e
orizzontale, ai commensali la scelta. Strappargli di dosso i vestiti,
morderlo fino a fare uscire il sangue dalla carne, renderlo bollente
con un solo sguardo, farlo gridare fino all’esaurimento, farlo
piangere, farlo gemere oscenamente, farlo sospirare, sporcarlo tutto di
seme bianco, graffiarlo, denudarlo, scoparlo fino alla nausea.
Farlo diventare suo e suo soltanto.
Ma il fluire dei pensieri perversi del moro fu interrotto da una vocina preoccupata e quasi gemente, paurosa.
-Sacchan, cos’hai?-
Il moro strabuzzò gli occhi, tornando indi alla realtà.
Il suo Nacchan s’era preoccupato di quel suo silenzio così
tirato, s’era impensierito (qual nobile miracolo) per quella
pausa prolungata del suo teme.
Che gli fosse successo qualcosa di grave?
La mano s’era alzata ad accarezzare la pelle pallida del viso,
perché gli occhi di notte incontrassero gli occhi di giorno.
Come? Come aveva potuto desiderare di sporcare una simile purezza? Come
aveva potuto desiderare di intaccare quel bianco così
abbagliante, così puro e perfetto? No, decisamente, Sasuke non
avrebbe MAI intaccato un simile angelo. Non poteva.
Sorrise al suo teme biondo avvicinandosi appena e posando un altro
bacio, questa volta sulle labbra, con le sue labbra pallide e perfette.
-Nulla, Nacchan teme… nulla…-
Così, l’amore di sasuke e
Naruto continuò in eterno, nei secoli dei secoli, come un puro
diamante indistruttibile, perfetto e intoccabile.
Come l’essenza più pura di questo mondo.
Signori^^
Piaciuta la shot? Vi siete divertiti? ^^
Ne sono oltremodo felice, davvero ^^
…
Ora, se ho inserito negli avvenimenti “parodia” c’è un motivo, e ben chiaro nella mia mente.
Tornando seri, questa cosa FA SCHIFO. Decisamente.
Sul piano
grammaticale/stilistico non dico nulla, non l’ho manco riletta
una sola volta, non ‘ho fatta leggere ad alcuno. Non volevo che
alcuno avesse un’anteprima del mio elaborato.
Parlando di trama. E’ quanto mai banale e scontata, per certi versi illogica, senza alcun senso proprio.
L’ic,
questa bestia strana. Kakashi è orrendo, Iruka vomitevole,
Sasuke terribile e Naruto… ho finito gli aggettivi.
La morale della favola… la verginità è sintomo di purezza.
Oh si, ovviamente. Certo. E io mi chiamo ero sempai per nulla, no?
Per favore,
questa è una FICCYNA DI DENUNCIA, perché l’eros
come anche i poveri personaggi da me utilizzati vengono stuprati
ripetutamente da persone che li usano a mò di marionette col
quale soddisfare le proprie intime voglie squallide.
Un amore che
nasce da uno schiocco di dita è una farsa, un porno che viene
chiamato eros è una cosa scandalosa e offensiva, una
caratterizzazione che viene giostrata su clichè e piattezza
emotiva è davvero, davvero orrida.
Detto questo, vorrei concludere.
Grazie di aver letto ^^
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