Another point of view

di MissRosalie42
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7.3 - Pace
28 novembre
Elia


"...Testa de merda..."
Inghiottì l'ultimo boccone del panino e girò la testa. Sì, era la voce di Gio. Per un istante pensò stesse parlando con Martino, che stava lì accanto a lui sulle scale, invece pareva ce l'avesse con qualcun altro.
Alla sua destra Luchino stava iniziando a raccontare qualcosa su sua madre tra un morso e l'altro, però lui non gli prestò molta importanza, perché Marti e Gio si stavano avvicinando.
Odiava quella situazione, quel silenzio tra lui e Martino che andava avanti da settimane, nonostante fossero in classe insieme e per di più vicini di banco.
Il problema era che il torto e la ragione non stavano da nessuna parte. Si era comportato male con Marti, lo aveva provocato di proposito, lo sapeva, però lo aveva fatto proprio per ottenere una reazione, perché era stufo di vedere uno dei suoi migliori amici comportarsi come stava facendo ultimamente. Non credeva di dovere delle scuse a Martino, e non pensava di meritarle da parte sua. E quindi? Come avrebbero risolto il problema? Non lo aveva neppure salutato.
E adesso Gio voleva andare tutti insieme alla casa al lago. Proprio perfetto.
Guardò negli occhi Martino. Forse, dopotutto, non servivano discorsi e scuse. Erano entrambi dispiaciuti e pentiti, non era abbastanza?
"Dai, regà, mamma mia..." sbuffò Gio, ed entrambi risero. Si abbracciarono e notò che Martino sembrava sollevato, così come doveva apparire lui stesso. Si erano comportati proprio come due cretini.

"No, non è il caso, non ci parliamo più" rispose Martino a Luca. Gli sembrò a disagio.
"Ma perché?" gli chiese allora. Questa cosa non la capiva proprio. Emma era bona, pareva pure simpatica, perché Martino si stava a comportà de merda pure con lei?

"...quello che mi ha ridato le cuffiette, le sue" aggiunse Marti, con una pausa.
"Beh?" fece lui, però poi lanciò uno sguardo a Gio, che annuì piano. Ne avevano parlato, di quella sera in cui Marti aveva mentito. Forse era iniziato tutto da lì. Lui e Gio avevano capito che Martino invece di uscire con loro aveva trascorso la sera con quel ragazzo, e avevano pensato subito che stesse facendo la fine di Gio dell'anno prima, solo che non aveva senso mentire ai suoi amici per un po' d'erba, fumavano già insieme. Avevano avuto paura che fosse finito in un giro peggiore, che il ragazzo delle cuffiette gli spacciasse qualcosa di ben più pericoloso.
"Praticamente... abbiamo avuto una mezza cosa" concluse Martino.
...beh, questa era nuova. Non particolarmente scioccante, doveva ammetterlo, ma nuova. Non aveva mai pensato che Martino potesse essere gay, ma adesso che glielo diceva, gli sembrava... ovvio, quasi. Quindi si dispiacque di vederlo così a disagio, ma lui non sapeva cosa dire. Cosa c'era da dire?
"...cioè, sei frocio?"
Santo e benedetto Luchino. Gli scappò una risata.

Sperò che tutto questo discorso su transessuali e bisessuali finisse presto, anche se gli scappò un sorrisetto. Si sentiva quasi in colpa a stare zitto, dopo il discorso di Martino. Ma cosa doveva dire? Tranquillo zì, può succedere a tutti di prendersi una cotta per un ragazzo, è successo persino a me?!
Come si fa a sapere di essere bisessuali? A lui piacevano le ragazze, eccome se gli piacevano le ragazze. Non è che poteva mettere in dubbio la sua eterosessualità solo perché il giorno che aveva conosciuto Giovanni si era preso una cotta per lui che era passata prima di subito, no?
"Vabbè, anche sticazzi?! Vi ho chiesto se venite al lago con noi..."
"Certo" rispose. Ovvio che sarebbero andati al lago, ma capiva perché Gio lo avesse chiesto di nuovo. Voleva provare a Martino che la risposta, prima e dopo la confessione sul ragazzo delle cuffiette, sarebbe stata la stessa. Si chiese come facesse Giovanni ad avere così tanta fiducia nel genere umano, ma nel momento in cui i suoi occhi incrociarono lo sguardo sorridente e sollevato di Martino, capì che in realtà la fiducia l'aveva riposta nei suoi migliori amici, e non si era sbagliato. Certo che non si era sbagliato.
"Però, Martì, io una cosa te devo chiede che non ho capito..."
Si voltò quasi terrorizzato verso Luchino. Chissà che stronzata avrebbe sparato adesso. Sperava solo che non fosse involontariamente offensiva, non voleva che Martino si chiudesse di nuovo a riccio.
"...ma adesso, ci posso provà co Emma?"
Risero tutti, e lui addirittura fece un piccolo sospiro di sollievo.
"Cioè, tutto quello che t'interessa de sto discorso è se ci puoi provà co Emma?"
"Sì, fondamentalmente sì"
Sì, Martino, non ci frega niente di chi ti vuoi scopare, pensò. Basta che non ci tagli più fuori dalla tua vita.
Non lo disse a voce alta, ma guardò Marti e gli sorrise. Non c'era bisogno di dirglielo, perché adesso Marti lo aveva capito.

Fine





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