Story of ice and
fire
Natsu e Happy stavano
preparando i
bagagli per partire per il continente occidentale, quando il Dragon
Slayer sospirò profondamente, rassegnato, e poi il rimbombo
di
qualcuno che bussava alla loro porta riverberò per la
piccola casa.
Il viso di Natsu si distorse in una smorfia di angoscia ma
andò ad
aprire, Happy al seguito. Sulla soglia c’era Gray, ancora con
il
pugno sollevato nell’atto di bussare. – Natsu...
– e il mago di
fuoco si scostò per farlo entrare. Il gatto, avvertendo
l’aria
tesa, informò il suo partner che sarebbe andato a trovare
Charle e
volò via, lasciandoli soli.
Natsu non lo guardava negli
occhi, ma
Gray lo seguì fino al piccolo tavolo e gli si sedette di
fianco.
Visto che Natsu non accennava fiatare, Gray decise che doveva
trovare il coraggio di parlare per primo. – Come sei stato in
questo anno? Sei diventato molto più forte e… -
ma fu fermato da
Natsu, che sussurrò senza neanche guardarlo -
Perché? – e
quell’unica parola ricolma di dolore fu abbastanza per far
decidere
a Gray di gettare al vento tutte le ciance inutili e con tono
disperato si affrettò a dire – Natsu, non
è successo nulla con
lei, non l’ho sfiorata ti giuro. Non so che cosa ti abbia
raccontato Lluvia, ma non è successo davvero nulla. Per
me… - ma
ancora una volta fu interrotto – Ma hai vissuto con lei. Ha
condiviso spazi, cibo, giornate. Ti sei allenato con lei. Lei ti ha
visto nell’intimità delle mura domestiche. Lo so
che io me ne sono
andato, senza dire nulla, ma ero con Happy. Non ho mai tradito la tua
memoria. Tu invece hai cercato di rimpiazzarmi con lei.
Perché Gray,
perché? – e ora gli occhi di Natsu erano pieni di
lacrime e la
sola vista fece stringere il cuore del mago di ghiaccio che si
slanciò a prendere le mani di Natsu tra le sue, ma questo le
ritrasse.
- Natsu, ti giuro, non
è successo
nulla. Lei mi ha seguito e detto che non aveva un posto dove stare.
La prima cosa che ho messo in chiaro è stata che non sarebbe
successo nulla tra di noi, che non provavo nulla per lei e che non
lo avrei mai fatto. Ma lo sai com’è Lluvia, non mi
ha ascoltato e
si è fatta mille film mentali. Ma il mio cuore batte solo
per te. Ha
sempre battuto solo per te. Mi sei mancato così tanto ma
sapevo che
era quello di cui avevi bisogno e ti ho lasciato il tuo spazio. Ma ti
giuro che non è passato un solo giorno in cui non abbia
desiderato
raggiungerti. Ti prego, devi credermi. – anche Gray,
disperato nel
cercare di convincere il suo amore, aveva le lacrime agli occhi.
–
Natsu, ti scongiuro, non voglio perderti per qualcosa che non
è
successo. So che non è stato giusto nei tuoi confronti ma ho
solo
aiutato una compagna di gilda. Se avessi avuto altra scelta non
l’avrei fatta stare con me. Mi ha seguito fino al mio
villaggio di
origine quando sono andato a porgere un saluto alla tomba dei miei,
dopo la battaglia con Tartaros e mi ha detto che è stata lei
ad
eliminare il negromante che teneva soggiogato mio padre e quindi
quando mi ha detto che non aveva dove andare, dopo che aveva salvato
mio padre, non potevo abbandonarla a se stessa.Però ti
giuro, nei
miei pensieri ci sei stato tu, ogni giorno. Ti prego, Natsu, io ti
amo. –
- Non hai idea di cosa ho
provato
quando ho avvertito il tuo odore ma invece di te ho trovato lei.
Quando ci ha detto che vivevate insieme mi è crollato il
mondo
addosso e quando le ho promesso che ti avrei riportato da lei mi sono
sentito morire. Poi ti ho trovato in quella chiesa e hai detto quelle
cose. Lo so che erano finte, una messa in scena, ma il solo
sentirtele pronunciare mi ha spezzato il cuore. Nel giro di un paio
di giorni sei riuscito a spezzarmi il cuore quattro volte. Gray,
anche io ho dei limiti di sopportazione e non ho la sicurezza che non
continuerai a spezzarmelo. –
Poi guardando Gray negli
occhi, che lo
guardavano terrorizzati e imploranti di non finire quella frase che
sembrava dover porre fine a quell’ amore che Gray era sicuro
fosse
quello vero, fece un profondo respiro – Quindi ti prego,
dammi la
sicurezza di cui ho bisogno perché se non sarò
tra le tue braccia
nei prossimi trenta secondi potrei davvero andare in pezzi. –
e
quelle parole, che Gray voleva disperatamente sentire ma che nelle
quali non aveva sperato, furono tutto quello che servì al
mago del
ghiaccio. In un secondo si era lanciato giù dalla sedia e
aveva
stretto Natsu a sè.
- Natsu, oh dio Natsu.
Scusa, scusa e
scusa ma giuro che questa sarà l’ultima volta che
qualcosa ci
terrà lontani amore mio, te lo prometto. – e Natsu
si lasciò
andare al rassicurante abbraccio di quell’uomo che gli era
mancato
come l’aria in quel suo anno di allenamento. Quante notti ad
immaginare che fossero quelle stesse braccia ad avvolgerlo e non la
misera coperta che si era portato dietro. Quante volte aveva avuto la
tentazione di tornare a casa, da Gray. Ma l’immagine di
Igneel che
cadeva al suolo, sconfitto da quel maledetto drago nero, era troppo
vivida nella sua mente per poter desistere. Nei suoi sogni poi
quell’immagine tornava a tormentarlo ma al posto del corpo
gigantesco di suo padre c’erano i suoi compagni di gilda,
Gray il
più ricorrente e questo gli dava la motivazione necessaria
per
tenere duro e imporsi quell’esilio forzato che lo stava
tenendo
lontano dalla sua famiglia e dall’uomo con cui aveva deciso
che
avrebbe trascorso il resto della sua vita. Il suo drago interiore
riconosceva Gray come essenza stessa del suo stesso animo e quindi
Natsu non poteva che ascoltare la sua parte più ferina e
accettare
che la sua vita e il suo cuore fossero indissolubilmente legati a
quelli del ghiacciolo spogliarellista. Quindi quando aveva saputo che
aveva vissuto con Lluvia una parte di lui si era strappata e il mago
di fuoco non poteva che lasciare che Gray stesso ricucisse quello
squarcio, dandogli fiducia e credendo nel legame che gli univa da
ormai diversi anni. Quindi lasciò che l’armonico
battito del cuore
del sua innamorato lo tranquillizzasse.
-
Gray, va bene,
smettila di scusarti. Ti amo anche io, da morire e forse dovrei
scusarmi altrettanto per essermene andato. Anche tu stavi
attraversando un momento doloroso e forse non sono riuscito a starti
accanto al meglio ma il mio pensiero non è mai stato rivolto
ad
altri che te ed è anche per questo che sono dovuto andare.
Come il
tuo compito finale è distruggere E.N.D. il mio è
vendicare Igneel e
sconfiggere Acnologia e col poter che avevo non sarei mi stato in
grado di farlo e di proteggervi. Io sono un Dragon Slayer e quindi
l’unico che può affrontare quel mostro. Ma dovevo
diventare più
forte così da essere in grado di proteggervi, come non sono
riuscito
a fare con mio padre. Ma questo non cambia il fatto che e ne sia
andato, lasciandoti solo e per questo mi dispiace da morire Gray.
–
Gray gli rivolse uno
sguardo così
adorante che Natsu si sentì arrossire ma sorrise al suo
ghiacciolo
ugualmente. – Io andrei anche a letto, se ti va di farmi
compagnia…
- disse con fare languido, staccandosi dal corpo solido
dell’altro,
che nel frattempo aveva perso la maglietta, e dirigendosi verso la
sua camera da letto -… ma se preferisci andare da
Lluvia… - ma non
fu in grado di finire quella maliziosa presa in giro che Gray aveva
caricato su di lui afferrandolo per la vita e caricandoselo in spalla
si avviò verso il letto dove depositò Natsu con
ben poca grazia. Il
Dragon Slayer rise gioiosamente e strinse le braccia intorno al collo
del suo amante.
Gray, cogliendo al volo
l'intenzione
del ragazzo con capelli rosa, assaltò la sua bocca
strappandogli i
primi gemiti dalle labbra. - Non hai neache idea di quanto mi sei
mancato. Quanto sia stato difficile masturbarmi pensando a te, con
Lluvia li vicino sempre nascosta per spiarmi. Non sai quante notti
sono dovuto sgattaiolare nel bosco. Ho sognato di riaverti tra le mie
braccia ogni notte. Ti posso assicurare che non ho nessuna intenzione
di farti alzare da questo letto per i prossimi tre giorni. Ti
scoperò
così a fondo e con così tanta dovizia, fino quasi
a farti
impazzire, che quando ti lascerò andare mi implorerai di
continuare
a prenderti, ancora e ancora. - e Natsu, a quele parole, perse ogni
restrizione che poteva ancora trattenere le sue urla e si
lasciò
andare completamente alle attenzioni del suo compagno.
Lasciò le
grida sfuggire libere, strusciando il bacino, ancora completamente
vestito, contro quello coperto dai soli boxer del compagno.
- Gray, ti prego. Ho
sognato di essere
di nuovo tra le tue braccia, ogni notte per un anno. Non farmi
aspettare, ti scongiuro. - e Gray non ebbe bisogno di farselo
ripetere e finalmente i due amanti colmarono la distanza di un anno.
Tutte le parole non dette si soffocarono nei loro baci e le notti
solitarie e fredde che li avevano afflitti furono cancellate dal
calore dei loro abbracci. Si strinsero e si giurarono che nulla li
avrebbe più divisi. La notte passò
così, i corpi caldi che
sembravano fondersi insieme. E così anche la gran parte del
giorno
successivo e poi rimasero comunque stretti, nudi ed ansanti,
rincuorati dalla sola presenza dell'altro.
[Time skip]
Non passò molto
che la gilda fu
coinvolta in una nuova guerra, quella che sembrava una guerra
impossibile da vincere, contro un intero impero, contro Zeref e i
suoi generali più potente. Natsu sapeva bene che Gray,
sebbene
stesse combattendo come un leone, aveva il solo obiettivo di trovare
e sconfiggere E.N.D.
Quando Natsu, dopo aver
attaccato Zeref
aveva scoperto la verità sui suoi natali e la vera
identità del
demone più potente dei libri di Zeref, non aveva avuto il
coraggio
di dirlo a Gray e aveva continuato a fare come se nulla fosse
successo. Poi lui e Gray si trovarono faccia a faccia con Zeref e
Gray venne a conoscenza della verità su Natsu. Quando
realizzò che
Natsu era la forma umana dello stesso demone che aveva giurato a suo
padre di uccidere, il suo mondo gli crollò addosso e una
rabbia
cieca lo pervase, verso il mondo, verso se stesso e Zeref. E quella
rabbia la riversò sulla persona che aveva giurato di
proteggere.
Attaccò Natsu
con tutto quello che
aveva, con tutta la sua magia di Demon Slayer, come se davvero lo
volesse uccidere. Natsu ovviamente rispose, si difese ma a Gray fu
chiaro come il sole che lo aveva ferito, forse irrimediabilmente.
Aveva visto la sua espressione spezzata e tradita ma la rabbia in
corpo era troppo grande e non riuscì a fermarsi. Continuava,
ancora
e ancora a colpirlo quando il suo cuore gli gridava a piena voce di
smetterla, di stringerlo tra le braccia come aveva fatto tanto volte
e dirgli che serebbe andato tutto bene. Ma invece di ascoltare la sua
voce decise di ignorarla e continuò ad infierire colpi su
colpi,
fino a che Erza non si mise in mezzo e li fermò. Li
rimproverò come
faceva sempre ma stavolta il tono era diverso, più affranto
e
spaventato e questo lo scosse.
Finalmente capì
cosa avese realmente
fatto e rivolse uno sguardo sgomento all'amore dela sua vita che
neanche riusciva a guardarlo negli occhi. Tutto quello che aveva
fatto gli si ritorsse contro e il peso delle sue azioni lo
schiacciò
a terra. Aveva attaccato la persona che amava più di tutte,
gli si
era scagliato contro come se lo volesse davvero uccidere e se Erza
non lo avesse fermato probabilmente ci sarebbe anche riuscito. Ora
vedeva con chiarezza che Natsu, durante il loro scontro, si era per
lo più difeso e aveva scagliato pochi colpi e senza reale
intenzione
di ferirlo. Natsu aveva cercato di proteggerlo anche quando lui stava
cercando di fargli del male. Natsu lo aveva amato anche quando lui
aveva perso ogni diritto di ricevere quel sentimento soverchiante.
Con gli occhi spalancati aveva cercato di afferrare la mano di Natsu
ma lui si scostò prima che Gray potesse raggiungerlo. Si
scusò con
voce sommessa e disse che avrebbe sconfitto Zeref e se ne
andò. Gray lo guardò allontanarsi con espressione
persa, teneva gli occhi
fissi su quella cara schiena che ad ogni passo si allontanava da lui,
in tutti sensi, sempre di più.
Si girò verso
Erza che lo guardava con
sguardo deluso e dispiaciuto e si sentì soffocare dal dolore
–
Erza...io non volevo, cioè... non ero in me, non avrei mai
attaccato
Natsu, io lo amo. Erza ti prego devi credermi. Puoi parlarci tu,
digli che non volevo... anzi devo dirglielo subito. Erza non voglio
perderlo. Io,io... - e si alzò velocemente, correndo dietro
a Natsu.
Aveva fato di nuovo un macello, di nuovo. Come dopo l'anno di
separazione, dopo neanche pochi mesi era riuscito di nuovo a ferire
Natsu. Era intenzionato a chiedere scusa ma questa volta era
più che
sicuro che non avrebbe ottenuto il perdono. Non poteva neanche
pensare a vivere la sua vita, sempre se gli sarebbe rimasto qualcosa
da vivere dopo questa guerra, senza Natsu al suo fianco e il sapere
di essere l'unico da incolpare gli faceva salire un senso di nausea
che quasi lo soffocava.
Ma non fece che pochi passi
che la mano
forte di Erza lo fermò – Ora non abbiamo tempo,
implorerai il suo
perdono dopo che avremo vinto questa guerra. Non possiamo permetterci
di aver fuori combattimento uno dei nostri maghi più forti.
Hai
giurato che avresti distrutto E.N.D.? L'unica cosa che puoi fare
è
fermare Zeref, quindi ritorna in te e combatti, anche per il bene di
Natsu. - e quelle parole, pronunciate con tono severo e perentorio,
scossero profondamente il mago di ghiaccio che fece un profondo
respiro e, con rinnovata determinazione, si affrettò a
ricongiungersi ai ranghi.
[time skip]
La guerra era finalmente
finita e
avevano vinto. Zeref era stato sconfitto e lui e Mavis avevano
trovato la pace da tanto cercata. Gray e Lucy erano anche riusciti a
salvare la vita a Natsu, cambiando le regole nel libro del mago
oscuro.
La gilda stava festeggiando
la vittoria
con fiumi di alcol e divertimento ma due maghi non riuscivano a
godersi l'atmosfera gioiosa.
Natsu aveva scelto di
ritirarsi a casa,
lasciando Happy a festeggiare con gli altri: i suoi compagni capivano
che quella guerra era stata, per lui, particolarment vessante. Aveva
scoperto molte cose su di se e sul suo passato. Aveva dovuto
affrontare suo fratello, sconfiggerlo e vederlo morire e nonostante
il fratello fosse il mago oscuro più potente della storia,
gli amici
sapevano bene il valore che il dragon slayer desse alla famiglia.
Sapevano che aveva sempre sofferto per il fatto di non aver mai
saputo nulla della sua famiglia di nascita e nello stesso giorno
aveva scoperto così tante cose, e così tanto
drammatiche , da
averlo profondamente segnato. E poi, anche se lo sapevano in pochi,
c'era la faccenda con Gray: quando il mago di ghiaccio lo aveva
attaccato con l'espressione più ferina e crudele che gli
avesse mai
visto in volto, gridando che lo avrebbe ucciso e si sarebbe
sbarazzato di END trattandolo come se fosse un mostro, come se avesse
dimenticato tutto il loro passato, il suo cuore si era polverizzato e
la sua fiducia nel compagno crollata come un castello d carte.
In quella placida notte
calda il mago
di fuoco guardava le stelle che tempestavano il cielo sereno, mentre
una lieve brezza gli muoveva impercettibilmente le ciocche rosa.
Contemplava quel mondo che finalmente avrebbe conosciuto la vera pace
e che sembrava esserne ben conscio. Non si curavano dei suoi crucci
le stelle brillanti. Il venticello non soffriva per il suo cuore
aggravato. I grilli frinivano incuranti dei suoi pensieri e Natsu
avrebbe tanto voluto poter far parte di quel quadro di placida
serenità. Ma l'illusione non durò che un battito
sdiali di fata
che Natsu percepì distintamente la presenza di Gray che
cautamente
si faceva strada verso di lui.
Non lo voleva vedere,
Natsu, perché
avrebbe portato altra sofferenza nel suo cuore rattoppato. Ma sapeva
che dovevano parlarsi, anche se il dragon slayer non era
assolutamente certo di cosa dirgli. Una parte di lui lo odiava, o
quantomeno provava rabbia. Il suo però drago gli urlava a
gran voce
di farsi avvolgere da quelle braccia e di vivere finalmente in pace.
Si rese conto poi che non c'erano spazi per i dubbi perché
Gray era
appena sbucato dal boschetto e lo stava guardando.
Molti non riuscirebbero a
capire che
genere di espressione avesse il mago di ghiaccio, ma Natsu, con i
suoi sensi da drago riuscì chiaramente a distinguere la
supplica e
la paura che si riflettevano negli occhi di Gray.
Erano in stallo e nessuno
dei due
sembrava sapere cosa dire. Poi Gray, con voce tremante ma sicura
squarciò il silenzio con una sola parola – END! -
ma il tono con
cui la disse non era il tono gelido che Natsu si aspettava ma al
contrario aveva un certo calore. Poi continuò –
Etherios Natsu
Dragoneel – e dopo una piccola pausa riprese –
Fiammifero. Sono
tutte parole che indicano una sola cosa, ed è la cosa
più
dannatamente perfetta di questo mondo: tu. Lo so che non ho alcun
diritto di parlarti, so che probabilmente mi detesti. Io mi odio ogni
momento da quando Erza ci ha fermati e ho capito cosa stessi
realmente per fare. Quando ho scoperto la verità ero
furioso.
Furioso con me stesso per aver fatto una promessa senza riflettere.
Furioso con mio padre perché mi aveva fatto giurare di
ucciderti. E
furioso con Zeref e il mondo perché le cose non sono mai
semplici
per noi e sembra che tutto si frapponga tra noi e la
serenità. Ero
anche un po' arrabbiato con te per non avermi detto nulla ma lo
potevo capire. Ero furioso con molte cose e me la sono rifatta con te
perché sono un coglione e sembrava più facile.
È più facile
affrontare i demoni di altri anziché i propri e in quel
momento tu
sei diventato un catalizzatore. Ma questo non mi giustifica, anzi. Se
ti dico questo non è perché ti stia chiedendo di
perdonarmi, non è
più tempo per me di chiederti nulla, non lo merito
più. Cosa farne
di queste parole sta solamente a te. Volevo solo che sapessi che non
ti ho attaccato perché ti vedevo come un mostro ma
perché era più
facile sul momento. Quando poi mi sono riscosso dal torpore della
furia e ho capito che cosa avessi tentato di fare avrei dato tutto
per tornare indietro nel tempo. Io ti amo Natsu e questo non
potrà
mai cambiare, ma so che stavolta ho fatto un casino più
grande di
ogni scusa e rimetto tutto nelle tue mani. Acceterò
qualunque cosa
tu decida e non voglio neanche che tu decida subito. Ora ti ho
disturbato abbastanza, è meglio che me ne vada. Buonanotte
Natsu. - e con quelle parole si girò e cominciò
ad allontanarsi.
Natsu lo guardava
allontanarsi e una
morsa di acciaio gli strinse lo stomaco. Le parole di Gray lo avevano
mandato in confusione, non sapeva bene che fare. Gray non aveva
chiesto scusa, si era spinto oltre e aveva abbandonato ogni orgoglio
e aveva lasciato tutto nelle mano dell'altro, senza pretendere nulla.
Aveva detto delle cose dure e un po' scioccanti ma anche le cose
più
belle che l ragazzo con i capelli rosa gli avesse mai sentito dire.
Lo aveva accettato, aveva accettato tutto di lui, ogni suo aspetto e
gli aveva nuovamente ribadito che lo amasse. Natsu voleva
disperatamente odiarlo ma quando aveva sentito quelle parole,
pronunciate con la più totale sincerità, il suo
cuore aveva
iniziato a battere forte e sembrava volergli uscirgli dal petto per
gettarsi tra le braccia di Gray. E Natsu, che aveva sofferto
abbastanza ed era assolutamente stufo di continuare a farlo
chiamò gran voce il nome del'altro ragazzo che si
girò appena in tempo per
afferrare il compagno che gli era corso incontro e gli si era gettato
addosso. - Sei un idiota e non posso negare che mi ha ferito ma
sembra che il mio cuore e il mo drago abbiano deciso che, nonostante
qualche sporadico scivolone, ne vali la pena e dal momento che siamo
finalmente in pace e ho tutta l'intenzione di godermela, ho deciso di
ascoltarli quindi anche se tu non me lo hai chiesto io ti perdono.
Ti amo Gray, più di quanto dovrebbe essere lecito. E ora
vieni con
me che ho intenzione di farmi coccolare tuttala notte, stuzzicandoti
tutta la notte senza farti arrivare alla fine. Te la meriti un
piccola punizone. - e ridendo trascinò il fidanzato verso
casa sua e
Gray, completamente stordito e stupefatto da fatto che Natsu avesse
deciso di perdonarlo, si lasciò trascinare pensando che se
quelle
erano le punizioni di Natsu, si sarebbe fatto punire più
spesso.
Tanto ora avevano tutta la vita, il tempo non gli sarebbe
più
mancato.
Buon anno a tutti.
Questa è la
prima storia che scrivo su questo paring e devo ammettere che, per
quanto adori Lucy e Lluvia come personaggi femminili e all'interno
della storia, il mio curicino da shipper è totalmente debole
di
fronte alle coppie yaoi, soprattutto quando sono composte da
amici/partner con un'accesa rivalità tra di loro. Quindi,
premesso
questo piccolo fatto su di me, potete capire subito che Gray e Natsu
avessero il mio nome scritto sopra. Spero quindi di non aver
infastidito o offeso chi non shippa la mia stessa OTP. Per
concludere, un grandissimo grazie alla mia beta, Afaneia, che
stavolta ha avuto un lavoro abbastanza tosto perché, per
colpa della
mia insonnia, più o meno le ultime due pagine sono state
scritte in
piena notte ed erano piene di errori di battitura. Grazie mille cons
<3.
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