INSEGUENDOSI
LUNGO I SENTIERI DEL DESTINO
PROLOGO
“Ci sono delle
amicizie, dei sogni e degli amori che non si possono fermare.
Nemmeno
il destino ce la può fare..”
Così la
pensavo quando ero solo un ragazzino immaturo e irruento di diciassette
anni che solcava i mari con un sogno da realizzare e una ciurma
eccezionale. Non mi curavo di nulla, non esistevano rischi o pericoli.
Avrei fatto qualsiasi cosa per i miei compagni, quei ragazzi che nel
corso del nostro incredibile viaggio ero arrivato a considerare
fratelli. Semplicemente volevo diventare re dei pirati e tutto il resto
aveva poca importanza.
Mi fa un effetto
strano ripensarci ora,a distanza di sette anni mentre cammino solo per
le strade di quest'isola buia e silenziosa. È abitata da
pescatori, gente semplice da cui non devo guardarmi. Nessuno sa chi
sono o gli importa saperlo, tranne ad un bambino che ho incontrato al
porto.
I suoi occhi si sono
illuminati quando ha intravisto il mio volto sotto il cappello di
paglia che porto da così tanto.
“Sei
davvero tu? È incredibile.. Io sono Rei, piacere”
“Piacere a
te piccolo, sai indicarmi un buon posto dove mangiare?”
Sorrisi, quel piccolo mi ricordava me molti anni prima quando ero solo
un bambino che non aspettava altro che diventare abbastanza grande per
inseguire i propri sogni.
“Mia mamma
ha una locanda, oltre quel grosso edificio viola.. Non è un
posto elegante ma si mangia bene, te lo assicuro!”
“Andrà
benissimo”
“Dici
davvero? Mangerai da noi.. ancora non ci credo! Sai, il mio sogno
è diventare come te..”
Poco dopo
è corso via paonazzo in viso, sparendo tra le vie secondarie
che si intersecano tra loro.
“Diventare come
me..”
In molti hanno
espresso questo desiderio, senza sapere esattamente di cosa stavano
parlando. Per loro è semplice, non sanno quello che provo e
quanto è difficile a volte.
In molti non riescono
davvero a capirmi, si fermano alle apparenze come se questo bastasse a
giudicare un uomo.
Un uomo..
È quello che sono ora, sono passati sette anni. In questo
tempo sono diventato grande, ho visto il mondo, combattuto per
difendere i miei sogni, perso e vinto. Ora ho ventiquattro anni e le
idee decisamente più chiare anche se ci sono molte persone
pronte a giurare che non sono cambiato poi così tanto.
Ho passato molto
tempo a domandarmi se io stesso fossi contento o meno di essere me, in
vari momenti della mia vita.
Me lo sono chiesto da
piccolo, quando per la prima volta realizzai che mia madre era morta e
che mio padre aveva abbandonato me e mio fratello con un nonno fissato
con la marina. Non riuscivo a capire che mio nonno lo faceva per me,
voleva che diventassi forte e che imparassi a non arrendermi mai. Ma in
fondo che cosa potevo aspettarmi dal futuro se la vita in pochi anni mi
aveva già tolto le cose più preziose? Ero solo,
avevo solo mio fratello Ace che un bel giorno partì per
inseguire il suo sogno. Era quello che desiderava ed ero felice per lui
ma il mio cuore sanguinava per il nuovo abbandono.
Me lo sono chiesto di
nuovo quando ho incontrato ognuno di quelli che sono diventati i membri
della mia ciurma e poi quando le nostre strade si sono divise, prima
che i nostri sogni si fossero realizzati. È stata davvero
dura in quel momento. Qualcosa dentro di me si era come spezzato,
lasciandomi solo in preda ai miei demoni e ai ricordi che alle volte
riescono ad essere terribili. Ci avevo messo molto tempo a capire, a
dare una spiegazione a tutto quello che era successo. Alla fine quando
avevo realizzato il mio sogno non era come me lo immaginato. Nami,
Usup, Sanji.. Loro non c'erano.
Me lo domandai ancora
una volta mentre camminavo per le strade di quel villaggio di
pescatori. Era davvero così speciale essere me? Ci pensai un
po' su e poi sorrisi.
Si, nonostante tutto
ne valeva davvero la pena.
ANGOLO DELL'AUTRICE
benvenuti nella mia
nuova e misteriosa storia.
al momento si capisce
davvero poco, lo so, ma vi assicuro che i misteri verranno svelati nel
corso della storia.
spero vi piaccia e
che la commentiate!
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