Indigestione
Hanno diversi colori
A volte sono più liquide, altre più dense
Ma sono sempre le stesse
Cambiano e non cambiano
Spesso tengo gli occhi aperti
Spesso tengo gli occhi chiusi
Faccio finta che non succede niente
Ripenso a quello che è successo
Mi chiedo perché io
Forse ho mangiato troppo negli anni
Ho divorato le anime di chi mi stava intorno
Ho sbranato le loro buone azioni e le loro parole gentili
Ho masticato tutto ciò che mi hanno donato
È una punizione divina
È il karma
Eppure non mi pento, non mi sento in colpa
Però quelle anime si ribellano
Decidono di uscire ogni notte
Risalgono dalle mie viscere, fino alla mia gola
Fino alla mia bocca
Poi si tuffano
Preferiscono un suicidio a una carneficina
Vengono a tormentarmi
Ma sono più furbo
Alcuni la chiamano auto-distruzione
Io la chiamo volontà di sopravvivere
A qualsiasi costo
Non è poi così male, è anche abbastanza semplice
Basta smettere di mangiare
***
Non posso nemmeno dire con certezza che questa sia una poesia, o possa vagamente avvicinarsi a una degna di questo nome. Probabilmente è solo un ennesimo sfogo, un bisogno impellente di scrivere e di accantonare qualsiasi altro impegno. Niente di più, niente di meno.
Z. |