UN bacio a
mezzanote
La
vigilia di Natale, a Fairy Tail, era sempre un grande affare. La
gilda organizzava una festa così grandiosa che coinvolgeva
anche
tutta la città di Magnolia. Spettacoli di ghiaccio e
pirotecnici,
giochi di luci e tanto cibo da poter sfamare tutta Fiore. Per non
parlare dei fiumi di alcol che scorrevano, la gran parte finendo poi
tra le mani di Cana. I maghi inoltre preparavano dei piccoli presenti
da distribuire, la mattina del ventiquattro, ai bambini della
città:
Elfman vestito da Babbo Natale, su una slitta trainata da Natsu,
Gajeel, Romeo e Gray. Il mago del ghiaccio inoltre creava delle
piccole bufere di neve quando incontravano i bambini. Quella mattina,
al passaggio della sfilata, i piccoli li avevano accolti con il
tripudio che si riserva agli eroi. Era bello vedere i bambini
attendere la venuta di quei maghi, un po' sconclusionati forse, ma
sempre pronti a farsi in quattro per la città, guardarli con
ammirazione e affetto; Natsu era quello che normalmente si esaltava
di più, visto che il suo animo a tratti fanciullesco lo
avvicinava
maggiormente ai più piccoli: con Happy sempre vicino, faceva
giocare
i “cuccioli” a rincorrere il gattino alato.
Quella
mattina però c'era qualcosa che non andava nel dragon
slayer:
sembrava teso e nervoso e neanche la gioia dei bambini era riuscita a
tirarlo su. Happy sapeva cosa passasse per la testa del suo compagno,
sapeva cosa avesse intenzione di fare quel giorno e lo guardava con
apprensione. Anche Gray era un po' sorpreso per la mancanza di
entusiasmo dell'amico, ma comunque continuò senza intoppi il
suo
ufficio, senza accorgersi di tutte le volte in cui lo sguardo del
mago del fuoco si posava su di lui.
Nonostante
ciò la festa con i bambini andò bene e questi
furono felici dei
doni e dello spettacolo di magia e i maghi poterono tornare a casa
soddisfatti, per preparasi per la cena e i festeggiamenti.
Gray
si stava per avviare verso casa sua quando si sentì
afferrare per il
polso. Girandosi, trovò Natsu che lo guardava con
intensità. In un
primo momento pensò anche che il dragon slayer volesse
sfidarlo, ma
qualcosa in quegli occhi verde foglia gli fece capire che si trattava
di tutt'altro e quindi lasciò che Natsu parlasse, a tempo
debito. Il
mago di ghiaccio continuò silenziosamente a osservare il
viso
dell'amico e vide svariate emozioni attraversarlo: ansia, dubbio,
timidezza e paura erano le più ricorrenti. Poi finalmente
Natsu
prese un profondo respiro e puntò gli occhi in quelli del
ragazzo di
fronte a lui – Gray, c'è una cosa che mi tengo
dentro da tanto e
che non ho mai avuto il coraggio di confessare, ma ora è
diventata
troppo grande e non posso più tenermela dentro. Noi ci
conosciamo da
tanti anni e siamo amici fin da piccoli. Tu sei il mio migliore amico
e il mio rivale e non esiste nessuno con cui io ami combattere tanto
quanto con te. Io e te siamo stati sempre la motivazione a migliorare
l'uno per l'altro e se sono il mago che sono oggi è anche
perchè ho
avuto te durante il mio percorso di vita. Però io non posso
più
nascondere che c'è altro: ho provato a negarlo a me stesso
per molto
tempo, anni penso, ma ormai è impossibile ignorare il fatto
che da
qualche parte sulla strada che ci ha portato da bambini ad essere
adulti, io mi sia innamorato di te. - e dette queste parole rimase in
silenzio qualche istante, con le guance rosse ma senza mai
distogliere lo sguardo da Gray, che alla confessione dell'amico aveva
strabuzzato gli occhi e si affannava a trovare qualcosa da dire.
Natsu però non gli concesse molto tempo e riprese subito la
parola –
Non dire nulla Gray, godiamoci la viglia e poi ne riparleremo con
calma. Non te l'ho detto perché mi aspettassi
chissà che
dichiarazione, in realtà nemmeno che tu mi possa ricambiare.
Ti ho
confessato tutto perché non potevo più tenermelo
per me. Spero solo
che non mi odierai per questo. Ora è meglio che ti lasci
andare, ci
vediamo stasera alla gilda. - e con quelle parole veloci
scappò
verso la sua piccola casetta sul limitare del bosco, lasciando un
Gray confuso e sorpreso a guardare la sua schiena farsi sempre
più
lontana.
Gray
non aveva mai pensato all'amico in quel modo, ma dopo le parole di
Natsu la testa del mago di ghiaccio era un turbinio di sensazioni,
emozioni, ricordi e sentimenti. Lui e Natsu erano sempre stati
inseparabili, nonostante chi non li conoscesse bene potesse aver
creduto si odiassero visto tutto il loro litigare, ma nulla era
più
lontano dalla realtà; Natsu era la persona che Gray cercava
quando
si sentiva giù e il loro azzuffarsi non era altro che un
gioco.
Natsu lo conosceva meglio di chiunque altro, lo capiva meglio di
chiunque altro e se ci pensava bene alcuni sogni non proprio puliti
che avevano come protagonista l'amico gli tornavano alla memoria. Ma
era un uomo giovane e aveva sempre considerato quei sogni come
semplice ormone. Però forse il suo cervello aveva provato a
dirgli
qualcosa che lui si era rifiutato di considerare. Le parole che Natsu
gli aveva appena rivolto però avevano portato a galla dei
sentimenti
che Gray non aveva voluto mai analizzare: il pensiero che qualcosa
potesse succedere all'irruento mago del fuoco lo angosciava oltre
ogni dire, mentre il suo sorriso lo scaldava più delle sue
fiamme.
Ma ancora una volta Gray, completamente nel panico, decise che non
era il momento per pensarci e optò per rimandare. Scuotendo
la testa
vigorosamente, si scosse dai suoi pensieri e tornò a casa.
Quella
sera, con il ricordo della confessione di Natsu ancora vivido nella
sua memoria, Gray si recò alla gilda con ogni intenzione di
evitare
di rimanere solo con il dragon slayer, non perché fosse
arrabbiato o
altro ma non sapeva assolutamente che cosa dirgli. Stava per entrare
quando fu letteralmente placcato da Lluvia che come al solito gli si
spalmò addosso senza che lui avesse alcuna voce in capitolo.
-
Gray-sama, potresti venire un attimo con Lluvia, devo dirti una cosa
molto importante. -e senza neanche aspettare una risposta lo
trascinò
via, in una parte un po' più isolata. Gray era veramente
stufo dei
continui tentativi di Lluvia di sedurlo ma non voleva farla soffrire
spezzandole il cuore. Quindi la lasciava fare e cercava di farle
capire che non era interessato, ma lei sembrava assolutamente sorda
ai suoi tentativi. Anche quella sera, a giudicare dal vestitino rosso
scollato e corto, quasi al limite del consentito, avrebbe sicuramente
provato a farlo cadere ai suoi piedi. - Lluvia senti... - aveva
tentato di dirle, sperando di dissuaderla dal suo intento, ma senza
che neanche riuscisse a finire la frase, la maga aveva sollevato una
mano sopra le loro teste, mano in cui stringeva saldamente un rametto
di vischio, e lo aveva baciato. Gray, colto alla sprovvista, rimase
alla mercé delle labbra della ragazza per alcuni secondi,
fino a che
non sentì un singhiozzo strozzato. Si staccò di
fretta, spingendola
lievemente via da se e con suo sommo orrore i suoi occhi si
incontrarono con quelli infinitamente tristi di Natsu e quelli delusi
di Happy. Si sentì crollare il mondo addosso quando vide gli
occhi
pieni di lacrime del dragon slayer, ma quando si slanciò con
nome
dell'amico sulla punta della lingua, Happy afferrò il suo
padroncino
e volò via.
Gray
guardò i due allontanarsi, impotente, e non ebbe bisogno
dell'udito
dei dragon slayer per sentire i singhiozzi di Natsu. Stava ancora
fissando il puntino che erano diventati i due, immobile, quando la
voce di Lluvia, che non gli era mai parsa così fastidiosa
come in
quel momento, lo richiamò. La ragazza stava cercando
indefessamente
di riportare l'attenzione del suo amato su di lei, imperturbata dagli
eventi che si erano appena svolti dinnanzi ai suoi occhi, ma questa
volta Gray era troppo sconvolto e arrabbiato per stare attento ai
modi. Si girò verso la compagna di gilda, che in un primo
momento
gli sorrise tutta zucchero, credendo di essere riuscita nel suo
intento, ma le bastò osservare il ragazzo un attimo per
capire che
non era come lei credeva. Quando incontrò il suo sguardo
furibondo
le venne istintivo fare un passo indietro, la magia le si
andò a
concentrare nelle mani, pronta a difendersi. Ma l'attacco che Gray le
rivolse non era uno da cui si sarebbe potuta proteggere con la sua
magia: la furia di Gray sia per essere stato baciato contro la sua
volontà sia per il fatto che Natsu avesse assistito alla
scena, si
tramutò in un fiume in piena di parole dure e gelide
– Come ti sei
permessa? Come hai osato costringermi a fare qualcosa contro la mia
volontà? - iniziò con tono tagliente e
apparentemente calmo. Poi
iniziarono le urla – Tu sei fuori di testa. In quanti modi
gentili
devo ancora farti capire che non mi interessi? Non mi piaci nel modo
in cui tu sei sicura di piacermi e per questa tua insistenza continua
non riesco a farmiti piacere fino in fondo neanche come amica. Lo so
che sei una brava persona, che non volevi fare del male a nessuno ma
le azioni hanno delle conseguenze. Tu non conosci la mia vita, non
sai che ripercussioni quel gesto avrebbe potuto avere. Mi hai ferito
e hai tradito la mia fiducia. E Natsu, dio! Natsu ha visto tutto e
deve essersi fatto un'idea sbagliata e se c'è una cosa che
non posso
assolutamente perdonare è chi ferisce Natsu. - e quando
Lluvia
provò a chiedere, con voce tremolante, cosa c'entrasse Natsu
tra
loro due Gray le urlò addosso qualcosa che non aveva ancora
nemmeno
ammesso a se stesso – C'entra perché oggi
pomeriggio mi ha
confessato di essere innamorato di me e io sono innamorato di lui. -
e quando si rese contò di cosa aveva detto, ed ebbe la
conferma di
non esserselo immaginato dall'espressione pietrificata di Lluvia, si
lasciò andare al panico perché, cazzo, lui era
innamorato di Natsu
e Natsu di lui ma adesso il dragon slayer credeva che Gray avesse
scelto Lluvia.
Senza
neanche degnarla di un secondo sguardo, il mago di ghiaccio
cominciò
a correre verso la direzione dove Happy era volato, riconoscendola
come la via per la casa dei due. Arrivò alla piccola bicocca
più
velocemente di quando non avesse mai fatto e non si fermò a
pensare
neanche un attimo. Cominciò a bussare insistentemente alla
porta,
con tanta forza da farla cigolare sui cardini. Da dentro poteva
sentire dei singhiozzi soffocati e seppe che i due erano in casa ma
non sembravano molto disposti ad aprirgli. Continuò a
bussare ma la
porta rimase chiusa. Allora decise che, anche se Natsu non voleva
vederlo, lui si sarebbe fatto ascoltare – Natsu, lo so che
sei lì
dentro, ma capisco che non vuoi vedermi. So cosa stai pensando ma
davvero, hai frainteso. È stata Lluvia a baciarmi, controlla
mia
volontà. Mi ha chiesto di seguirla perchè doveva
dirmi qualcosa e
pensavo che avrebbe provato a farmi l'ennesima confessione e io
l'avei respinta. Invece ha tirato fuori un rametto di vischio e mi ha
baciato senza preavviso. Non l'ho scacciata subito solo
perché ero
esterrefatto, non credevo che si sarebbe spinta tanto oltre. Ma ti
giuro che non amo Lluvia in quel modo, non sono sicuro neanche di
considerarla un amica per quello che mi ha fatto. Non solo
perché mi
ha costretto contro la mia volontà ma anche
perché tu hai visto
tutto e so che ti ha spezzato il cuore. E spezzarti il cuore, ferirti
è l'ultima cosa che voglio. Perché, e sono stato
un coglione a non
essermene accorto prima, tu vieni prima di ogni cosa e di chiunque,
Natsu. Quando ho pensato di averti perso mi sono sentito morire e ho
finalmente capito perché ogni mia certezza nella vita gira
intorno a
te. Perché ti amo Natsu, credo da molto tempo. Non te lo sto
dicendo
per pietà o qualsiasi altra cosa tu possa star pensando, ma
perché
è la verità: ti amo e non voglio perderti. Ti
prego, parla... - ma
non riuscì neanche a finire la frase che la porta si
aprì e si
ritrovò le braccia piene del dragon slayer, singhiozzante. -
Giurami
che è vero e che non ti stai prendendo gioco di me. - e a
quelle
parole sussurrate timorosamente Gray sorrise e tra i capelli rosa
dell'altro mormorò – Non lo farei mai. - e
finalmente poté
baciare quelle labbra. Quando si sfiorarono il cielo fu illuminato di
fuochi d'artificio.
-
Buon Natale, Natsu. -
-
Buon Natale, Gray. -
Questa
storia, come
scritto nell'intro, partecipa ad un challenge del “ Il
giardino di
EFP “. spero che i sia piaciuta, anche se non è il
vostro paring.
Un ringraziamento infinito alla “professoressa”
Afaneia per
essere sempre pronta a correggere gli infiniti errori di battitura.
Baci, Fiulopis.
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