Io ho il mio nastro, tu hai la tua chiave di Sophie_moore (/viewuser.php?uid=117125)
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- Questa
storia appartiene alla serie “Writober –
RWBY’s Alternative
Universe”
- Prompt:
Chiave
- Personaggi:
Sun
Wukong/Blake Belladonna
- Io
ho il mio nastro, tu hai la tua chiave
- Sun
aveva deciso di diventare un militare quando sua madre era stata
mangiata da un gigante.
- Non
ne aveva mai fatto un mistero, e Blake di conseguenza.
- Erano
sempre stati come fratelli, sempre insieme, da quando i genitori di
Sun avevano adottato l’orfanella dai capelli neri e gli occhi
chiari.
- E
poi, suo padre se n’era andato, lasciandogli una chiave tra
le
mani.
- Non
gli aveva mai detto di che cosa fosse, cosa significasse, cosa
aprisse,
ma non gli interessava.
- Poi,
poco dopo, era successo quello.
- Sua
madre era morta.
- Era
stata mangiata
dai giganti.
- Le
era stata morsa via la testa,
staccata di netto, e il corpo era esploso.
- Sun
aveva visto tutto, era poco più che un bambino, e in quel
momento
specifico aveva capito che si sarebbe arruolato, mentre guardava il
cadavere di di sua madre dalla spalla di un soldato che lo stava
portando via.
- E
Blake aveva deciso di seguirlo,
per non lasciarlo solo. Lui non aveva lasciato lei nel suo momento
più buio, doveva ricambiare con tutto quello che aveva.
- Per
quel motivo, poco prima di
arruolarsi, aveva recuperato la chiave che Sun aveva abbandonato
nella propria casa.
- «Sun,
sei pronto?»
- La
voce di Blake lo sfiorò come una carezza, arrivando dalle
sue spalle
e arrivando fino alle orecchie, insinuandosi nel suo cervello come un
serpente.
- Gli
sembrò di sentire fresco, nonostante fosse il tramonto di
una
giornata assolata e stancante.
- Erano
di fronte alla porta di casa propria, dove non andava da anni ormai.
- Avevano
deciso che dovevano capire cosa fosse quella chiave, cosa
significasse e cosa aprisse. Avrebbero iniziato dalla casa, da tutto
quello che aveva una serratura.
- «Sì,
adesso entriamo.»
- «Possiamo
aspettare la sera, se vuoi.»
- Sun
sorrise e si voltò a guardare la sua compagna
d’armi e di vita. Le
porse la mano e lei la strinse, piano. Ogni tocco di Blake era dolce
oltre ogni limite, come una tazza di thè in una giornata
fredda.
- «Possiamo
aspettare sera, Blake?»
- «Te
l’ho appena detto.»
- «Sì,
scusami. Sei sempre così seria…» scosse
la testa e virò con lo
sguardo sul fiocco che la ragazza portava sulla testa. Anche ora che
era una soldatessa esperta. «Non te lo togli mai quel
fiocco?»
- «Me
l’hai regalato tu, te lo ricordi? Non me ne separo mai. Io ho
il
mio fiocco, tu hai la tua chiave.» rispose lei in un sussurro
pacato.
- Sun
ridacchiò, la tirò in avanti e le diede un bacio
sulla guancia,
facendola arrossire violentemente.
- «Grazie
di essere qui, Blake.»
- «Ti
seguirò anche in capo al mondo, lo sai benissimo. Non fare
queste
scenate da ragazzino innamorato.» lo rimbeccò.
- Sun
sorrise. Forse non era proprio la persona più socievole del
mondo,
ma era l’unica che non l’aveva mai abbandonato e
l’unica che
aveva sempre capito quello di cui aveva bisogno ancora prima che lo
chiedesse.
- Blake
era la sua ancora, il suo passato, il suo presente e il suo
futuro…
e adorava vederla imbronciata dopo averla infastidita.
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