Io ho il mio nastro, tu hai la tua chiave

di Sophie_moore
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Questa storia appartiene alla serie “Writober – RWBY’s Alternative Universe”

Prompt: Chiave
Personaggi: Sun Wukong/Blake Belladonna

Io ho il mio nastro, tu hai la tua chiave

Sun aveva deciso di diventare un militare quando sua madre era stata mangiata da un gigante.
Non ne aveva mai fatto un mistero, e Blake di conseguenza.
Erano sempre stati come fratelli, sempre insieme, da quando i genitori di Sun avevano adottato l’orfanella dai capelli neri e gli occhi chiari.
E poi, suo padre se n’era andato, lasciandogli una chiave tra le mani.
Non gli aveva mai detto di che cosa fosse, cosa significasse, cosa aprisse, ma non gli interessava.
Poi, poco dopo, era successo quello.
Sua madre era morta.
Era stata mangiata dai giganti.
Le era stata morsa via la testa, staccata di netto, e il corpo era esploso.
Sun aveva visto tutto, era poco più che un bambino, e in quel momento specifico aveva capito che si sarebbe arruolato, mentre guardava il cadavere di di sua madre dalla spalla di un soldato che lo stava portando via.
E Blake aveva deciso di seguirlo, per non lasciarlo solo. Lui non aveva lasciato lei nel suo momento più buio, doveva ricambiare con tutto quello che aveva.
Per quel motivo, poco prima di arruolarsi, aveva recuperato la chiave che Sun aveva abbandonato nella propria casa.

«Sun, sei pronto?»
La voce di Blake lo sfiorò come una carezza, arrivando dalle sue spalle e arrivando fino alle orecchie, insinuandosi nel suo cervello come un serpente.
Gli sembrò di sentire fresco, nonostante fosse il tramonto di una giornata assolata e stancante.
Erano di fronte alla porta di casa propria, dove non andava da anni ormai.
Avevano deciso che dovevano capire cosa fosse quella chiave, cosa significasse e cosa aprisse. Avrebbero iniziato dalla casa, da tutto quello che aveva una serratura.
«Sì, adesso entriamo.»
«Possiamo aspettare la sera, se vuoi.»
Sun sorrise e si voltò a guardare la sua compagna d’armi e di vita. Le porse la mano e lei la strinse, piano. Ogni tocco di Blake era dolce oltre ogni limite, come una tazza di thè in una giornata fredda.
«Possiamo aspettare sera, Blake?»
«Te l’ho appena detto.»
«Sì, scusami. Sei sempre così seria…» scosse la testa e virò con lo sguardo sul fiocco che la ragazza portava sulla testa. Anche ora che era una soldatessa esperta. «Non te lo togli mai quel fiocco?»
«Me l’hai regalato tu, te lo ricordi? Non me ne separo mai. Io ho il mio fiocco, tu hai la tua chiave.» rispose lei in un sussurro pacato.
Sun ridacchiò, la tirò in avanti e le diede un bacio sulla guancia, facendola arrossire violentemente.
«Grazie di essere qui, Blake.»
«Ti seguirò anche in capo al mondo, lo sai benissimo. Non fare queste scenate da ragazzino innamorato.» lo rimbeccò.
Sun sorrise. Forse non era proprio la persona più socievole del mondo, ma era l’unica che non l’aveva mai abbandonato e l’unica che aveva sempre capito quello di cui aveva bisogno ancora prima che lo chiedesse.
Blake era la sua ancora, il suo passato, il suo presente e il suo futuro… e adorava vederla imbronciata dopo averla infastidita.




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