Stranito

di Hiroshi84
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Filippo, si svegliò di soprassalto, quasi cadendo dalla poltrona.
«Che ci faccio qui?» si chiese osservando la stanza con un'aria stranita. 
«Devo andare a scuola, i miei alunni mi aspettano» pensò, corrugando la fronte e mettendo la mani sui braccioli per alzarsi. 
«Tesoro, rimani lì!» esclamò all'improvviso una rassicurante voce femminile. 
La mano sinistra di Filippo andò istintivamente alla tasca destra della camicia per prendere un paio di occhiali. Una volta indossati, fissò con attenzione una donna dai corti capelli bianchi che, nel frattempo, appoggiava la colazione su un vassoio, sopra il tavolino davanti alla poltrona sulla quale stava seduto. 
«Mi piace così, caldo» sospirò Filippo, sorseggiando una tazza di latte.
«Lo so!»
«Ci conosciamo?» 
«Certo che sì, sono Ada, tua moglie.»
«Tu non sei mia moglie!» 
«Invece sì, siamo sposati da cinquant'anni» continuò ad insistere la consorte, mantenendo un approccio dolce. 
«Tu non sei mia moglie, però sei brava e gentile come a lei» le disse quell'uomo canuto accennando un sorriso e accarezzandole un polso. 
Filippo riprese a bere il suo latte fumante mentre le lacrime di Ada scorrevano lungo le guance, lacrime d'amore e di dolore. 




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