I
militari, con rudezza, ci impongono di avanzare.
Siamo
legati, come bestie prossime al macello.
Il
brillio sinistro delle loro armi spegne qualsiasi velleitā di
resistenza.
I
loro occhi scintillano di ferocia e di brama di vendetta e dominio.
Si
compiacciono della loro posizione di forza.
Non
hanno riguardo per nessuno.
Non
distinguono tra uomini, donne, vecchi, giovani e bambini.
Siamo
colpevoli di essere italiani in questa terra.
La
guerra, appena conclusa, ci ha condannati al ruolo di perdenti.
Non
abbiamo nessun diritto.
Molti
di noi pagano per colpe non commesse.
Ci
fermiamo.
Cosa
succede? Dove siamo?
Ad
un tratto, risuona il crepitio delle mitragliatrici.
I
proiettili trapassano le prime file di questa carovana.
E
precipitiamo verso la morte.
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