1
Obliterate
Àlgere |
{Hogwarts, settembre
1996};
Nel fiele delle crete,
nel sibilo dei rettili,
il forte buio che sale
dalla terra
abitava il tuo cuore.
Salvatore Quasimodo,
“Spiaggia a Sant’Antioco”
Il fischio del treno lo risvegliò dal torpore nel quale era
scivolato durante il viaggio. Si guardò attorno; la stazione
traboccava di studenti che trottavano verso le carrozze e
d’altri
che non erano che ombre negli sbuffi rigonfi di vapore
dell’espresso.
«Buon viaggio.»
Sua madre gli sorrise— lui fece lo stesso e
s’avviò
verso i binari. Quello era l’anno della svolta, si disse.
L’anno in cui tutto sarebbe cambiato.
Quando scese dal treno, Hogwarts si stagliava
nell’oscurità davanti a lui e San Potter martire
era
riverso in un vagone col naso storto e il sangue che gli colava nella
bocca. Un’immagine profetica che si dissipò presto
nel
grigiore settembrino che precedeva la pioggia. Fu dapprima uno
stillicidio, in realtà, poi goccia dopo goccia lo scrosciare
dell’acqua divenne rumore bianco, che sommerse i suoi
pensieri
mentre i giorni si scioglievano l’uno nell’altro in
una
pozzanghera di eventi senza importanza. Uccidere Silente. Contava solo
quello.
«Andiamo o no?»
La faccia di Pansy gli invase il campo visivo, costringendolo a tornare
in orbita— occhi troppo tondi, naso troppo schiacciato,
lineamenti troppo duri. Che l’era successo? O era sempre
stata
così? Draco s’accigliò.
«Cos—»
«Sai, Draco, ultimamente non mi sembri nemmeno abitare sul
nostro stesso pianeta.»
«Per abitare sul tuo stesso pianeta, Zabini, dovrei prima
sviluppare un gusto per i funerali in famiglia.»
Pansy scoppiò a ridere.
«Con tuo padre rinchiuso ad Azkaban, potresti svilupparlo
presto, Malfoy.»
Senza avere neppure la decenza d’apparire divertito dal loro
scambio di battute, Blaise s’alzò in piedi.
Irritato,
Draco preferì continuare ad evitare il suo sguardo
penetrante,
tenendo gli occhi fissi sul camino della Sala Comune.
«Sono solo un po’ stanco. Qualcuno deve pur
mantenere in
piedi la squadra di Quidditch.», mentì, forzando
un
ghigno. Fu sollevato di vedere Pansy annuire vigorosamente.
«Andate, vi raggiungo più tardi.»
«A dopo, Draco!»
… Ma anche no.
Non appena furono spariti, il giovane sospirò, lasciandosi
intrattenere dalle fiamme danzanti per qualche minuto, prima di uscire
dalla Sala Comune a sua volta, diretto all’Arazzo di Barnaba
il
Babbeo. C’era qualcosa, nella Stanza delle Cose Perdute, una
malia nascosta in quel suo silenzio antico, senza risposte, che lo
attraeva e che rendeva la solitudine al suo interno stranamente confortante.
Per qualche ora il suo senso d’inadeguatezza si smarriva tra
gli
scaffali polverosi e rimanevano solo lui e il suo incarico.
L’aria si fece sottile.
Draco rallentò, avvertendo una compressione nelle orecchie
che
ovattò l’eco dei suoi passi nel
corridoio— poi freddo.
Un’innaturale cristallizzazione dell’atmosfera che
gli si
insinuò fin dentro le vene, facendogli tremare i polsi. Cosa
stava succedendo?
Col cuore in gola, fece per svoltare l’angolo quando il
fantasma
di una donna altera, selenitica, gli apparve davanti, facendolo
sussultare.
«Maledizione!»
Ignorando il suo sibilo, la dama lo scrutò da sotto le
ciglia
trasparenti finché un bagliore non le accese le pupille.
«Il sentiero che hai scelto sarà la tua
rovina.»
«… Ma di che parli?»
Silenzio.
«I tuoi occhi, la tua presunzione…»,
rispose lei
infine, e la sua voce gli vibrò nello sterno. «Un
tempo,
mi appartenevano.»
Schioccando la lingua, Draco le passò attraverso,
accogliendo il suo gelo dentro il cuore.
[494 parole]
.:~*~:.
Eccoci qua! (❁´▽`❁)*✲゚* Partecipare a questo concorso è stata una bella
sfida personale e sono davvero contenta d’aver tentato la
sorte,
perché era da un po’ che la mia
creatività aveva
l’elettroencefalogramma tristemente piatto.
Dunque… Ho preferito suddividere tutto in una raccolta di
flash
perché, per collegare tra loro tutti gli elementi del
pacchetto,
avevo bisogno di inserire una serie di salti temporali che avrebbero
reso una semplice oneshot illeggibile.
Detto questo, il primo capitolo è ambientato
all’inizio
del sesto anno. Ci sono già delle prime avvisaglie di
mutamento
nei comportamenti di Malfoy. È ancora pieno di sé
e
pungente ma, la bolla in cui ha vissuto fin a quel momento, sta per
scoppiare e lui comincia pian piano ad alienarsi.
Il titolo della storia è “Obliterate”,
ovvero l’incantesimo che rimuove le tracce del passaggio di
qualcuno, perché mi sembrava adatto al modus operandi di
Draco
(cauto, subdolo, ambiguo) che è parte del conflitto della
raccolta.
Per quanto riguarda i titoli dei capitoli, invece, mi sono appellata a TLIO
(tesoro della lingua italiana delle origini), una raccolta di parole
italiane cadute in disuso. In particolare, per questo capitolo ho
scelto “àlgere”,
ovvero: “sentire
freddo, raggelare”,
poiché Draco sceglie di chiudersi dal punto di vista emotivo
(non per niente è molto portato per l’Occlumanzia)
per
portare a termine la propria missione… E, in più,
una
sensazione di freddo improvviso è ciò che si
prova
all’ingresso in scena di un fantasma secondo la Rowling. Sia
Helena Corvonero che Draco hanno compiuto azioni discutibili per
superbia e vanagloria, salvo poi pentirsene, quindi mi sembrava consono
che fosse lei la prima ad avvertilo dei pericoli che si corrono in
questi sentieri contorti.
Edit: Adesso
che il concorso è finito, posso pubblicare il contenuto del
mio pacchetto. Eccolo qui:
C) Inconsistenza
Protagonista: Draco Malfoy
Coppia: Draco/Hermione OPPURE Draco/Helena
1. “I love the sound of no one coming by
Tomb beneath the trees
The name unsung
The darkness in the cracks
I am not what you have waited for”
2. L’ultima luna di novembre
3. Pergamena vuota
See ya,
Shadow
Eyes
|