Lettere ad un amore

di ShadeOfCool
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Mi sento in trappola. Senza via d’uscita.
Da anni navigo al centro di qualche mare sperduto, in cerca di Casa.
E tu mi hai mentito, sembravi faro, sembravi terra ferma. E invece sei solo un altro marinaio perso. Con una grande ciurma felice, ma sei perso.
Ogni volta mi viene da iniziare le frasi con “vorrei”, perché in effetti sono davvero tante le cose che vorrei.
Ad esempio vorrei che tu non mi manipolassi. Non è una richiesta nei tuoi confronti, ma nei miei: vorrei non essere remissiva.
Oggi ho cercato remissivo nella Treccani.
Remissivo: che accondiscende alla volontà altrui. SINONIMO: sottomesso, docile.
Neanche tu hai un gran carattere, amore mio. Ma devo ringraziarti per questo, perché attraverso questo malato amore per te, ho capito l’imperfezione della natura umana. Quello che mi chiedo adesso è perché io mi ostini ad amarla.
Non faccio che rilegge queste lettere. Qual è il limite fra l’amore più folle e appassionato e l’incapacità di confessarlo? Forse non amiamo abbastanza? Io credo che chi abbia dovuto medicare così tante volte le ferite degli amori, si prepari a parare il colpo anche quando la minaccia è al minimo o insistente.
La gente crede modestia o ancor peggio egoismo il mio radicato senso di inutilità. Più di tutto odio del genere umano il suo malsano bisogno di sputare sentenze in continuazione.
Se sono così gradevole, accettabile, eventualmente conforme a chissà quali standard, allora perché non c’è nessuno a tenermi la mano? Dov’è l’amore per me? Devo sempre respirare l’amore degli altri? E questo altissimo Dio, se proprio non può darmi un amore, perché non mi dà la forza per aspettarlo?
Dato che non sono nemmeno mia,
nemmeno una volta,
nemmeno mai,
non posso essere,
sempre tua,
S.
19/10/18




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