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Capitolo 11
Una
missione speciale per l’invincibile coppia
Eve PoV by RtM
Ore
3:00, Ufficio del Direttore Lazard
Ben
quattro diverse creature si trovavano nell’ufficio del direttore, quella notte:
un umano, un SOLDIER, uno zombie e un fantasma. Il primo, il Direttore Lazard,
era seduto davanti al suo terminale personale. Il secondo, Sephiroth, era in
piedi davanti alla finestra, con una mano posata sull’elsa della Masamune, che
guardava la sterminata città immersa nel buio. Il terzo, Madison Square, era
ridotto in uno stato di non-morte dal fatto di essere stato svegliato da una
furia di piccolo formato ma grande incazzatura alle 2:45 di notte, che, dopo
aver sfondato la sua porta a calci, l’aveva afferrato e sbattuto qua e là per
tutta la stanza, continuando a ripetere “E’ tutta colpa tua, bastardo” e altre
frasi del genere. Poi era stato trascinato ancora in pigiama nell’ufficio del
direttore, e ora stava disperatamente cercando di capire cosa diavolo stesse
succedendo, e perché fosse davanti a due dei più importanti membri dei SOLDIERs
con indosso solo una maglietta con su scritto “Sono un paperottolo tenerone” e
un paio di boxer a cuoricini gialli e fucsia. Infine l’ultima, Evelina Enix,
poteva tranquillamente essere definita un fantasma poiché dopo l’ultima,
strepitosa figura di merda con Sephiroth al telefono cercava in tutti i modi di
non entrare nel suo campo visivo, nascondendosi dietro a scrivanie, vasi, muri,
persino allo stesso Mad.
Lazard
non sembrò nemmeno accorgersi della condizione dei due: era visibilmente
preoccupato. Non appena furono entrati, si alzò, si mise davanti a loro e andò
subito al punto.
-
SOLDIERS, abbiamo intercettato un’ora fa una comunicazione mandata da un gruppo
di terroristi, che si fanno chiamare VALANCHE. Sembra che stiano preparando un
attentato: vogliono distruggere uno dei ponti di collegamento principali della
rete ferroviaria. Il problema è che non conosciamo quale sia, ma sappiamo per
certo che tenteranno di farlo esplodere stanotte! Purtroppo non siamo riusciti a
risalire alla fonte del messaggio, ma sto aspettando notizie dai nostri
informatori negli Slums, che entro breve dovrebbero darmi dettagli più precisi
su cosa intendono fare quei pazzoidi. Nel frattempo voglio che voi due vi
prepariate e rimaniate in stato di massima allerta. Non appena sapremo il luogo
esatto dell’attacco, il vostro compito sarà di recarvi là nel minor tempo
possibile e fermarli. – Poi fece una breve pausa, e guardò negli occhi Mad. - A
tutti i costi. Sono stato chiaro?
Alle
sue parole rispose solo il silenzio.
-
Ho detto: sono stato chiaro?
-
Si, si! Assolutam..AHI!! – rispose una vocina proveniente da dietro una delle
piante grasse dell’ufficio. Era Eve che si era appena sporta, e aveva urtato
contro le affilate spine del cactus davanti a lei. Ma si ritrasse immediatamente
dietro di essa quando vide che Sephiroth si era girato per spostarsi verso una
delle scrivanie. Mad non parlò, ma fece solo un cenno col
capo.
-
Bene. Ora andate e attendete i nuovi ordini. L’armeria è a vostra
disposizione.
Eve
sgusciò fuori dal nascondiglio e, vedendo che Mad non si muoveva, lo prese per
un braccio e lo trascinò con sé a forza, richiudendosi la porta
dietro.
Quando
furono usciti, Lazard si rivolse a Sephiroth, che per tutto il colloquio non
aveva aperto bocca.
-
Che ne pensi? Secondo te è davvero lui l’infiltrato?
Sephiroth
lo guardò, girando lentamente la testa verso di lui.
-
Non posso ancora dirlo con certezza.
-
Non ha reagito in nessun modo quando ho detto il nome del gruppo terroristico,
né quando ho sottolineato che volevo la missione completata “a tutti i costi”.
Se fosse davvero in buoni rapporti con loro, avrebbe dovuto mostrare almeno un
po’ di tensione… invece nulla.
Sephiroth
si alzò. La sua espressione rimase immutata, ma si vedeva che era piuttosto
alterato.
-
Eppure quel fax con le indicazioni dell’attacco era indirizzato a lui! Come te
lo spieghi?
-
Non lo so… però devi ammettere che non ha senso il fatto che lui abbia risposto
inviando una copia del documento anche a tutto il resto del palazzo… siccome il
fax era connesso alla rete telefonica, ogni computer della Shin-Ra ha potuto
leggere senza problemi l’intero scambio di dati! Ragiona, Sephiroth, nessuna
spia potrebbe essere così stupida da premere il tasto “Invia a tutti” con un
messaggio di tale importanza!
Lazard
aspettò una risposta, ma l’altro rimase assolutamente
immobile.
-
Secondo me, – continuò - è lui stesso che è entrato in contatto con il gruppo
terroristico e li ha ingannati, facendo in modo che gli svelassero i loro piani.
E adesso è tranquillo perché sa che può occuparsi personalmente dell’incarico.
Ammetto che sia un tipo strano, ma è un ottimo SOLDIER. Magari hai sbagliato a
giudic…
-
Io non sbaglio mai, Lazard. – l’interruppe Sephiroth, glaciale. – E se anche la
missione dovesse confermare la tua ipotesi, continuerò a tenerlo d’occhio. Non
mi convince. Per niente.
Detto
questo, uscì dall’ufficio con passo deciso.
Il
direttore sospirò, tornando a sedere.
-
COSA?? NON DIRMI CHE HAI DORMITO PER TUTTO IL TEMPO! – sbraitò Eve, con la sua
faccia a due centimetri da quella di Mad.
-
Ma…ma… era tardi, sono stanco, e quando mi metto ad accarezzare il paperottolo
del pigiama poi mi viene sempre un po’ di sonn..
-
Ma se avevi gli occhi aperti! E hai anche annuito a
Lazard!
-
Ah si? Mi sarà caduta la testa… Però è incredibile! Non sapevo di poter dormire
con gli occhi aperti! Effettivamente non mi sono mai guardato quando dormo,
dovrei iniziare a farlo!
-
Idiota!! Quindi non hai sentito una parola della missione che ci è stata
assegnata??
-
Ah, perché ci hanno assegnato una missione?
Eve
ululò di disperazione. Le porte dell’ascensore si aprirono al loro piano, e lei
ne approfittò per buttarlo in mezzo al corridoio.
-
Siamo in stato di massima allerta! Vedi di vestirti con qualcosa di decente e di
prendere le tue armi! Tra meno di cinque minuti ti voglio qui davanti pronto e
scattante!! Se anche stavolta mi farai fare brutta figura, giuro che ti
ammazzerò nel modo più sadico che mi verrà in mente!
-
Va bene, va bene…e tu dove vai?
-
In armeria, a scegliere qualcosa con cui farti del male!
La
mente di Eve viaggiava rapidissima. Finora con Sephiroth aveva rimediato solo
figure di merda eclatanti, ma finalmente le veniva offerta l’occasione per
riscattarsi ai suoi occhi! E pensare che lui stesso, in persona, si era
scomodato a chiamarla per assegnarle la missione! Era un chiaro segno del fatto
che in qualche modo l’aveva colpito. Non poteva essere altrimenti. Si segnò come
priorità assoluta di rintracciare in qualche modo il suo numero di cellulare. Se
avesse trovato il coraggio, gli avrebbe chiesto un colloquio per discutere del
felice esito della missione… magari in quel ristorantino così romantico vicino
a…
SBAM!
Eve
sbatté violentemente contro la porta dell’armeria e cadde pesantemente a terra.
Era così presa nei suoi ragionamenti che non si era nemmeno accorta di esserci
arrivata. Due Third Class che stavano passando trattennero a stento una risata,
ma scapparono velocemente quando lei li fulminò con lo sguardo. Si rialzò ed
entrò nell’armeria. Ebbe solo il tempo di prendere qualche materia da montare sulla sua
fedele katana, quando il suo cellulare squillò.
Numero
privato. Era lui. Il suo cuore accelerò i battiti. Lo aprì con le mani che le
tremavano.
-
Soldato Evelina Enix a sua completa disposizione, Generale Sephiroth! – disse,
sottolineando in modo particolare il “completa”.
Dall’altra
parte una voce le rispose:
-
Ah! Mi spiace, ha sbagliato numero. - e chiuse la
comunicazione.
Eve
rimase impietrita. Il cellulare squillò di nuovo. Rispose una seconda volta,
ancora senza capire cosa stava succedendo.
-
Scusa Eve! – era la voce di Madison – credevo che avessi sbagliato numero ma in
realtà ho telefonato io! Ahahah! Comunque, Sephiroth è qui con me e vuole che
partiamo subito! Hanno trovato un certo ponte che…
Alle
parole “Sephiroth è qui con me”, Eve era corsa fuori dall’armeria alla massima
velocità possibile, scaraventando via qualsiasi ostacolo trovasse sul suo
percorso. Due porte, cinque SOLDIERs e un numero imprecisato di robot delle
pulizie vennero travolti dalla frenesia della ragazza. In pochi secondi arrivò
dove aveva lasciato Mad prima, ed effettivamente si trovò davanti il generale in
tutta la sua inebriante perfezione. Mad stava ancora parlando al telefono con
lei, senza capire che in realtà aveva già chiuso la comunicazione da un
pezzo.
Si
mise sull’attenti, e pronunciò il saluto militare.
-
Eeeehm… S…eh..gh…s..eeeh…ack..gh…
Sephiroth
non fece caso al fatto che la poveretta si stava praticamente strozzando da sola
dall’emozione e dalla vergogna, e disse:
-
Non c’è tempo da perdere. Andate sul tetto: troverete un elicottero che vi
porterà sul luogo designato. Avrete tutti i dettagli che vi servono una volta
che sarete a bordo.
Poi
fece una pausa, e aggiunse, con voce più bassa:
-
Non accetterò fallimenti. – e se ne andò.
Il
tono nella sua voce fece rabbrividire Eve. Non poteva assolutamente permettersi
di sbagliare, se voleva avere qualche speranza con lui. Avrebbe dimostrato tutto
il suo valore, e la sua grazia così sexy nel portare a termine le missioni. Poi
le venne in mente una cosa.
-
Signor Sephiroth, parteciperà anche lei alla…
Ma
ormai era già in fondo al corridoio. Eve represse un moto di rabbia. Possibile
che davanti ad un First Class non riuscisse mai a dire una maledetta frase di
senso compiuto?
Al
contrario, Mad sembrava tranquillissimo, e continuava a blaterare discorsi da
frullatore.
Si,
da frullatore. Che c’è di strano?
-
Non si preoccupi, Signor Sephiroth! Glielo riporteremo qui intatto, il suo
ponte! – Madison si girò verso Eve – Chissà poi che se ne fa? Forse li
colleziona?
Avete
mai visto un frullatore fare discorsi intelligenti? Io no. E Mad, allora? Bene,
ora avete capito il paragone.
Quando
il generale sparì dietro l’angolo, Eve sentì il panico scivolarle via dal corpo,
e cercò di riassorbire la quantità esagerata di adrenalina che le stava
scorrendo in ogni vena.
-
Comunque – continuò Mad – è proprio un tipo inquietante! Per tutto il tempo in
cui è stato qui, non ha fatto altro che guardarmi… non sarà mica gay anche
l…
Il
pugno di Eve impedì alla sua lingua di continuare la frase, bloccandola
violentemente tra i denti. Possibile che tutte le fortune capitassero a
quell’inutile sgorbio? Era rimasto col suo Sephseph per ben cinque minuti e
l’aveva persino guardato!! A lei non era mai capitato!
-
Smettila di dire cazzate e andiamo!! – disse, furiosa.
-
Ma… she fosshe gay sharebbe meglio per the, o shbagl…
Eve
respirò a fondo e cercò di trattenersi dal colpirlo di nuovo.
Non
ce la fece.
Ore 4:03, Distretto Industriale di
Midgar
-
Eccoli! Li abbiamo trovati! – sussurrò Eve.
I
due SOLDIERS erano nascosti dietro il un muro di un palazzo. Ad un centinaio di
metri da loro, si trovava il ponte che dovevano proteggere; proprio sotto ad
esso, due ombre si muovevano rapide, armeggiando vicino al
pilone.
-
Mad! Controlla col binocolo per vedere cosa stanno facendo! Io cerco di capire
da dove possiamo passare per prenderli di sorpresa!
-
D’accordo!
-
E non starmi così vicino, dannazione! Emani un odore che ucciderebbe una puzzola
a due km di distanza!
-
Che colpa ne ho se quando ci siamo lanciati dall’elicottero sono atterrato nella
raccolta rifiuti dell’unica porcilaia di Midgar?
-
Non so, forse la natura ti sta punendo per il tuo crimine
peggiore…
-
Crimine? Che cosa ho fatto?
-
Sei nato!
Si
sporse per osservare meglio la strada. Non sarebbe stato facile arrivare fino al
ponte. Purtroppo i terroristi avevano scelto una zona molto scoperta, e se
avessero tentato di avvicinarsi, li avrebbero individuati senza difficoltà. Il
ponte sovrastava una zona industriale della città, dove c’erano grandi capannoni
ma anche larghi spazi aperti. Uno di questi, un enorme piazzale, li divideva
dalla loro posizione, e, come se non bastasse, era anche ben illuminato. Non
potevano assolutamente attraversarlo, avrebbero rischiato la vita. Le serviva un
posto di osservazione migliore se voleva sperare di trovare un percorso più
nascosto. Si girò verso il suo compagno.
-
Mad! Riesci a vedere qualcosa?
-
Altroché!
Eve
lo guardò, aspettando. Mad continuò a osservare col
binocolo.
-
Mad? Saresti così gentile da dire anche a me quello che
vedi?
-
Eh? Ah si! Beh… non so come descrivere… è come se…
-
Come se?
-
Ehm… insomma… mi vergogno a dirlo!
Eve
fece un’espressione stravolta.
-
Cosa? Ma sei scemo? Cosa vuol dire che ti vergogni?
-
Ecco.. …mi sembra…cioè… anzi, sono sicuro… che..
-
Che?? – Eve cominciava a perdere la pazienza.
-
Che… che si stiano baciando!
In
quel momento sarebbe stato impossibile distinguere la faccia di Eve da quella di
uno stoccafisso. Poi si girò lentamente verso il ponte e cambiò espressione.
Chiuse gli occhi e si voltò verso l’altro.
-
Mad…
-
Cioè, mi sento in imbarazzo a guardarli! Mi sembra di
essere..
-
Mad…
-
Uno di quei cosi… come si chiamano… “voieurs”!!
-
MAD!! Non devi osservare quei due SUL ponte, ma quelli SOTTO al ponte!! Là in
fondo!!
-
Ah, cavolo! Scusami! Ma non mi avevi indicato dove…
-
TACI!! Ascoltami bene, io ora salgo su questo affare per vedere di trovare un
percorso con cui avvicinarsi al ponte! Se vedi che quei due là – e tirandolo per
un orecchio lo fece guardare nella direzione del suo dito – fanno qualcosa di
strano, avvertimi subito! Capito??
-
Ahiii!! Si, si, si, mollamollamollamollamolla!!
Lasciò
Mad a controllare e si arrampicò su per le scale di sicurezza del capannone.
Arrivata in cima, poté finalmente rendersi conto della zona in cui si trovavano
e studiare un buon tragitto per avvicinarsi di nascosto. L’ideale era passare
attraverso un edificio in disuso, poi tagliare per la strada lì vicino, ed
infine…
-
Eeeeeeve!
Non
ci poteva credere. Quell’idiota aveva urlato per
chiamarla.
-
Sshhht! – lo zittì, poi cercò di guardare verso i due uomini vicino al ponte.
Sembrava che non si fossero accorti di niente, per
fortuna.
Scese
le scale in fretta e furia. Arrivata giù, si piazzò davanti a Mad, trattenendo
la rabbia.
-
Cosa. Cazzo. Urli.
-
Eve, è terribile!! – il tono della voce di Mad era
preoccupatissimo.
-
Cosa c’è? Che hai visto?
-
Quei due, ho visto chiaramente cosa stavano facendo!
-
E cosa stavano facendo?
-
Eve, stanno preparando una bomba!! Vogliono fare saltare il
ponte!
I
due uomini vicino al pilone si fermarono per un attimo quando sentirono un forte
rumore metallico provenire dal capannone in fondo al piazzale. Poi si
tranquillizzarono al suono del miagolio spaventato di un gatto a poca distanza e
ripresero il loro lavoro.
-
…e se oserai farmi un’altra volta uno scherzo del genere, la prossima volta
mirerò alle tue parti basse!! – disse Eve sottovoce, con una spranga di ferro in
mano. – Ora seguimi e vediamo di raggiungerli prima che facciano saltare
tutto!
Mad
le andò dietro, tenendo fra le mani la testa dolorante, e continuando a mugolare
di dolore. Sembrava proprio un gatto quando lo faceva, notò Eve. Avrebbe dovuto
farlo più spesso. Le piacevano, i gatti.
Ore
4:08, Distretto Industriale di Midgar
Erano
finalmente riusciti ad arrivare ad una ventina di metri dai loro obiettivi.
Purtroppo a quanto pare era troppo tardi: i due avevano finito di posizionare
l’esplosivo e si stavano già allontanando dal pilone.
-
Mad, non possiamo fare altro che provare il tutto per tutto… dobbiamo uscire e
colpirli senza farci notare!
-
D’accordo! Io prendo quello a destra, tu quello a
sinistra!
-
Va bene! Prepariamoci!
Indossarono
i caschi e sfoderarono le armi: l’una la katana, l’altro il
gunblade.
-
Pronto? – Madison annuì. - Al mio via… tre…due…uno…via!
Partirono
entrambi verso sinistra.
-
Mad!! Tu dovevi prendere quello di destra!! – disse Eve,
correndo.
-
E io che sto facendo? Sei tu che hai sbagliato strada! – rispose
l’altro.
-
Ah, lascia perdere! Ci penso io a quello! – e scartò bruscamente verso
destra.
Purtroppo
la loro conversazione non passò inosservata agli uomini, che si girarono verso
di loro e li videro. Avevano entrambi un casco che copriva completamente il
volto, e uno di loro aveva in mano quello che sembrava un piccolo
detonatore.
-
Cazzo! Ci hanno scoperto! – esclamò il primo.
-
Fermi! – Urlò Eve, sempre correndo - Gettate le armi e nessuno si farà male!
(almeno credo!)
-
Non avvicinatevi! Se no faccio saltare tutto! – urlò il secondo, alzando il
detonatore.
Eve
e Mad si fermarono, ansimando. Il maledetto aveva il coltello dalla parte del
manico.
-
Abbiamo riempito il pilone di esplosivo C-47, e basta che io sfiori questo
pulsante perché il ponte crolli, portandosi dietro il treno che sta per
passare!
I
due SOLDIERs alzarono lo sguardo: effettivamente si sentiva in lontananza un
treno che stava arrivando a forte velocità.
-
Maledetti copioni! – disse sottovoce Mad – Come possono rubare le nostre idee
così spudoratamente?
Eve
non lo sentì nemmeno. Si limitò ad abbassare la katana e a
dire:
-
Aspettate, voi non potete…
Ma
fu interrotta dall’uomo, che urlò:
-
No, siete voi che non potete fare nulla per fermarci! Noi distruggeremo i vostri
folli piani di dominio e fermeremo tutto il male che state facendo al nostro
pianeta!
-
Ascoltami! – ritentò Eve – Non puoi…
-
Il treno che sta arrivando contiene almeno cento SOLDIERs e funzionari Shin-Ra!
Pagheranno per quello che hanno fatto con la morte!
-
Ma sei pazzo? Stammi a sentire…
In
quel momento il rumore del treno si fece assordante. Stava per passare sul
ponte.
-
Così finiscono i nemici del pianeta!! – Urlò l’uomo, e premette il pulsante del
detonatore.
Ci
fu una forte esplosione alla base del pilone, seguita da altre piccole
esplosioni in rapida successione. Tutto fu coperto da una fitta coltre di
fumo.
Quando
questa si diradò, i quattro si girarono e videro che il ponte era assolutamente
illeso, ed il treno vi stava passando tranquillamente sopra, come se niente
fosse successo.
-
Ma …ma come… - balbettò l’uomo.
-
Se mi avessi ascoltato – cominciò Eve, che era rimasta assolutamente immobile
nonostante l’esplosione – ti avrei spiegato che solo un cretino può pensare di
distruggere un ponte rinforzato con il C-47! E’ l’esplosivo che usano per fare i
fuochi artificiali delle sagre di paese!
-
Cosa? Ma com’è possibile? – l’uomo si girò verso il suo
compagno.
-
Te l’avevo detto di non comprarlo al discount degli Slums! Costava troppo poco
per non essere una fregatura! – ribatté l’altro.
-
Ma che diavolo potevo saperne io? Mi avevano detto che “era una
cannonata”!
-
Sei il solito coglione! Ti fai abbindolare dalle pubblicità, come quell’altro
idiota di…
-
Scusate se vi interrompo… - si intromise Eve - adesso che avete fatto il vostro
bello spettacolino, che ne direste di venire con noi? Siete in arresto per
tentato omicidio plurimo ai danni della Shin-Ra!
-
Mai! – urlarono i due all’unisono, e fuggirono al di là del
ponte.
-
Presto! Non dobbiamo lasciarceli scappare! – urlò Eve a Mad, che la seguì a
ruota.
I
due SOLDIERs sparirono nel buio, dietro ai fuggiaschi.
Poco
dopo, un’ombra atterrò silenziosa nel luogo dove si trovavano pochi minuti
prima. Si rialzò, aggiustò i lunghi capelli argentei con un cenno del capo e
continuò a seguirli, senza dire una parola.
La stalla degli autori! Rob @
Roy4ever: eccoti accontentata! Questa è la missione di cui parlavamo...
ora, tutto verrà alla luce. Rob @ White Shadow: a me
commuove vedere le tue recensioni! ç_ç Così entusiaste... allietano la giornata,
più di un Pandistelle... L'ovomaltina è una bevanda con latte, cacao, orzo
ecc ecc che di solito si usa per dare tantissima energia! xD Rob @
Lirith: meno male, dolcezza (xD), che riusciamo a
mettere un po' d'allegria! Se questa ff facesse piangere ci
dispereremmo... Rob @ Eris_96: ohmmioddio, che caos la tua
recensione! Giuro, ci siamo dovuti prendere 5 minuti e decifrarla... però è
stato divertentissimo! Sembrano la sceneggiatura di un anime! Ahahah! Adesso hai
visto che voleva Sephy? Rob @ Lady Snape: più lunghini? Beh,
facciamo quello che possiamo, in modo direttamente proporzionale al nostro tempo
libero... (io che parlo di matematica?!) Però vedremo di fare qualcosa anche per
questo! Rob @ KuRoNeKoChAn: certo che avrebbe potuto contattarlo di
persona (sempre che non fosse svenuta alla prima sillaba)! Però non sapeva dove
si trovasse, il nostro bel Generale, a quell'ora tarda della notte e in più
avrebbe dovuto confermare nell'immediato il tutto dopo averne parlato con Mad. E
lei, nel panico, non ha chiesto il numero. Poco importa, nello studio di Lazard
c'erano tutti! E a proposito di numeri di cellulare... vedrete cosa accadrà nei
capitoli seguenti!
Grazie come sempre a tutti!
:D
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