Nella giungla

di Marlena_Libby
(/viewuser.php?uid=1003617)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Dopo che ebbero legato i quattro delinquenti, Tantor se li mise sulla schiena e tutti insieme tornarono all'accampamento. Quando arrivarono il professor Porter corse loro incontro e disse: - Venite, devo presentarvi qualcuno.
Quando entrarono trovarono Jane sdraiata sul letto, sfinita ma raggiante, che teneva in braccio due fagotti.
- Tarzan! Per fortuna stai bene! - gli disse la moglie abbracciandolo quando lui le si avvicinò. - Questi sono i tuoi figli.
Tarzan prese in braccio i fagotti e vide al loro interno due bambini bellissimi con gli occhi azzurri e i capelli castani. Erano un maschio e una femmina.
- Sono due gemelli! - esclamò felice Anna.
- Congratulazioni! - aggiunse Elsa.
Il neo papà guardava i due bambini con gli occhi pieni di meraviglia e di gioia, cullandoli dolcemente.
- Ora che ci penso, come volete chiamarli? - chiese il padre di Jane.
- Il maschio voglio chiamarlo Kerchak, in onore del più grande re che questa giungla abbia mai avuto - disse Tarzan.
- È un'idea magnifica! - commentò Kala.
- Per la bambina avrei io un'idea: chiamiamola Iduna - si intromise Anna. - Era il nome di nostra madre, Tarzan.
- Iduna... Sì, mi piace - rispose Tarzan.
- Anche a me - aggiunse Jane.

Ormai era passata una settimana da quell'avventura. La caviglia di Elsa era completamente guarita, la nave era riparata ed era arrivato il momento per Anna, Elsa, Kristoff e Olaf di tornare ad Arendelle.
Tarzan e gli altri erano andati alla spiaggia per salutarli.
- E così dovete partire - disse Tarzan.
- Sì, è arrivato il momento - disse Elsa.
- Che cosa succederà ad Aaron e ai suoi? - le chiese Jane.
- Verranno processati e finiranno in prigione - rispose la regina.
Tarzan in quel momento si accorse che Anna aveva le lacrime agli occhi e le chiese: - Anna, che cos'hai?
- Io non voglio andarmene se tu rimani qui! - disse lei con la voce incrinata. - Ti abbiamo appena ritrovato, non voglio lasciarti! Perché non vieni con noi?
Lui le prese le mani e disse: - Sai bene che non posso. La giungla è il mio regno, qui ho i miei amici e la mia famiglia. E anche voi avete il vostro regno in cui tornare.
Elsa e Anna lo guardarono tristi, poi lo abbracciarono fortemente.
- Mi mancherete, sorelle mie! - disse lui ricambiando la stretta con le lacrime agli occhi.
- Anche tu ci mancherai! - disse Anna.
- Ma ti promettiamo che questo non sarà un addio, torneremo a trovarti ogni volta che potremo! - aggiunse Elsa.
- E io vi aspetterò - disse Tarzan staccandosi dall'abbraccio.
Anna guardò i gemelli che stavano in braccio a Jane, si avvicinò a loro e disse accarezzandoli: - Kerchak, Iduna, avete davvero un bravo papà. Mi raccomando, diventate buoni come lui quando sarete grandi.
I gemelli risposero con dei teneri versetti.
- Elsa, mi mancherai tantissimo! - piagnucolò Tantor abbracciandola con la sua proboscide.
- Oh Tantor, anche tu mi mancherai! - disse la bionda accarezzandogli la testa.
Poi le due sorelle, seguite da Olaf e Kristoff, salirono sulla nave. Quando questa partì loro rimasero a fissare Tarzan e gli altri diventare sempre più piccoli, fino a scomparire.




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3829953