Un pezzo alla volta
Alla mia
Socia, che dice sempre di sì.
Quindi
questo è colpa sua.
"Devo andare, Chloé mi sta aspettando."
Delphine osserva la sedia vuota, dove solo qualche istante fa stava
seduto suo marito.
Chloé.
Il nome le graffia la gola, lo sputa come se fosse veleno.
La donna che le sta portando via suo marito. Un pezzo alla volta, una
perdita lenta ma costante. Ed è stupido, lo sa, essere
gelosa di
qualcosa che probabilmente nemmeno esiste, soprattutto dato che
è stata lei a rovinare il loro matrimonio; ma non
può
fare a meno di notare i dettagli, tutte quelle piccole cose che prima
erano caratteristiche del loro rapporto, solo di Matthieu e Delphine, e
constatare quanto delle loro vite si stia prendendo Chloé.
Lui la odiava, all'inizio. Arrivava a casa da lavoro e le raccontava di
quella mezza pazza dai capelli rossi e i vestiti strani e le idee
contorte. Delphine lo ascoltava, in silenzio, cercando di immaginare
come potesse essere una donna capace di colpire così tanto
suo
marito. Lo aveva visto trasformarsi davanti ai suoi occhi, imparare a
convivere con la nuova collega, prendere decisioni importanti seguendo
il suo giudizio. Essere felice, anche se non lo avrebbe mai ammesso,
quando, dopo i sei mesi di prova, Chloé si era guadagnata il
suo
posto fisso in squadra. I suoi discorsi erano diventati elogi
all'intelligenza della psicologa. Ancora matta, sia chiaro, ma molto
utile nelle indagini.
Chloé ha passato ore in ospedale insieme a Matthieu mentre
aspettavano notizie sulla salute di Emma, e Delphine la odia anche per
questo. Lei non c'era, è colpa sua, ma il pensiero di quella
donna vicino a suo marito in un momento come quello la fa diventare
pazza.
E ora Matthieu non ha più tempo per lei, per parlare, per
chiarire. Per cercare di salvare il loro matrimonio. Non ha intenzione
di lasciarle provare a porre rimedio all'errore che ha fatto portandosi
a letto un altro uomo.
Perché ha un appuntamento con Chloé, e di certo lei non
può aspettare.
Delphine chiude gli occhi, respinge lacrime e rabbia, tiene a bada la
voglia di versarsi un altro bicchiere di vino. Emma ha bisogno di lei,
di una madre.
Di qualcuno che le spieghi perché il suo papà con
loro non ci vuole più stare.
La bara viene calata nella terra con lentezza esasperante. Delphine
stringe un po' più forte la mano di Emma e solleva lo
sguardo,
passandolo su tutti i presenti al funerale. Fred, Hyppolite, Gregoire.
I fratelli di Matthieu e la maggior parte del resto dei parenti. Gli
amici.
E c'è anche lei.
In disparte, come se fosse pronta a scappare se necessario, lontano da
un gruppo di cui non sembra più sicura di far parte. Stretta
in
un cappotto nero, gli occhi segnati dal pianto, il viso stanco e
solcato da una sofferenza che Delphine conosce bene. E lei vorrebbe
raggiungerla, urlarle in faccia tutto il suo dolore. Dirle che non ha
nessun diritto di stare lì, in mezzo a tutte le persone che
a
suo marito ci tenevano sul serio, dato che è stata lei ad
ucciderlo. Lei ha portato Louise nelle loro vite. È per
salvare
lei che Matthieu è morto.
Non servirebbe a niente, non lo riporterebbe in vita, quindi Delphine
serra la bocca con forza, fino a sentir scricchiolare i denti.
Chloé non si merita niente, nemmeno la sua rabbia.
Le lancia un ultimo sguardo vuoto, privo di qualsiasi emozione. Non
può pensare a lei, adesso. Matthieu se n'è andato
lasciandola sola con la loro bambina. Non è Chloé
ad aver
bisogno di lei.
La mano trema appena mentre getta la prima manciata di terra sulla bara
dell'uomo che ha amato e continuerà ad amare per tutta la
vita.
Quando alza nuovamente gli occhi, Chloé non c'è
più. Delphine non sentirà la mancanza di quella
donna. Le
ha portato via troppo perché possa perdonarla.
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