Ovunque sei

di ary92_
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Grazie La pioggia batte inesorabilmente contro alle vetrate di una casa che ormai è spoglia, ha perso colore.

 

Sfioro il vetro con la punta delle dita e chiudo gli occhi, è come se lo sentissi ancora ridere, come se la sua presenza affollasse ancora queste stanze.

 

Lo sento camminare nel corridoio mentre si lamenta ridendo del mio disordine, il fumo della sigaretta che colpisce le tende, le urla giocose che lo invitano a smettere mentre il mare si infrange a riva...  lo sento... mi cinge con le braccia afferrandomi da dietro, la sua presa salda, le braccia forti, le labbra lungo al collo, i capelli che gli solleticano il volto... la mano scorre sul mio corpo fino a farmi capire, fino a scatenare quella voglia assoluta di lui che mi ha spinta a fare l'amore su quel divano per tante volte.

 

Tutto finito.

 

Le stanze sono tornate vuote, non ci sono più i suoni delle sue parole, di quell'accento unica nel suo genere, il suono della sua voce, il suo canticchiare ripetuto di canzoni troppo vecchie che lo hanno sempre fatto sembrare più maturo rispetto alla sua età.

 

"Mio padre mi ha insegnato la buona musica" mi ripeteva ogni volta quando, ridendo, mi gettavo su di lui sul letto e lo prendevo in giro menzionando la sua voglia di vivere nel passato, i bei tempi andati perduti per lasciare spazio a questo turbinio di suoni non cantabili.

 

Sposto la tenda.... questa strada non è mai stata tanto vuota benché sia affollata.

 

Settembre è arrivato e nessuno ha più voglia di andare in spiaggia... nessuno... eccetto che me.

 

Scendo.

 

Sono una delle poche fortunate che si può permettere un appartamento al mare, ho viaggiato l'intera Italia per giungere in questo posto ed alla fine l'ho trovato per avere la mia quiete, per avere il mio angolo di paradiso prima che arrivasse lui.

 

Piove.

 

Attraverso la strada, percorro qualche metro sul lungo mare dove oramai i locali sono chiusi, i bar hanno poche persone ed io attraverso il porticato in legno ed eccomi.... la spiaggia.

 

Qui l'ho conosciuto, qui ho perso la testa per lui, qui ho capito che la mia vita avrebbe proseguito in meglio se non fosse che....... che....

 

Vuoto.

 

Le onde si infrangono a riva rimpolpate dalla pioggia, afferro un sasso dalla nostra spiaggia ghiaiosa e lo lancio in mare.

 

Mi manchi.

 

Vorrei correre, prendere un treno e raggiungerti ma la vita ci impone la lontananza, noi per lo più... tu.

 

Mi manchi perché mi hai cambiato la vita, mi manchi perché ho bisogno di te, mi manchi perché i nostri cuori sono complementari e non possono stare separati, mi manchi perché senza di te non faccio un mezzo di me... tu mi manchi... 

 

Come un'onda che muore a riva, così il nostro sentimento si è schiantato sugli scogli e non possiamo più tornare indietro.

 

Mi manchi come l'aria perché non ti respiro più e questo mi fa male come una coltellata nello stomaco.

 

Voglio solo ricordare e stare male, perché ormai non sei più nella mia esistenza.

 

Mi manchi.





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