Sinestasiato

di NIKELMANN
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Cosa può fare il verbo? Quali sono i suoi poteri?
Una parola, in fondo, è solo un suono, non nasconde tanti misteri, 
Ma, se posso dire la mia, forse un fatto strano esiste.
Perché parole che cambiassero l'universo, non le ho mai sentite.

Però le ho viste.

Ho visto gente che aspettava ore intere all'ospedale,
Anche una parola sola: com'è andata, bene o male?
Ho visto gente che lottava perché la parola non venisse loro tolta
E genitori commossi dal figlio, che parla per la prima volta

Ho visto parole secche e asciutte, come il deserto del Nevada
E le menti di elementi intenti a farne una sciarada
Ho visto parole latrate nel vuoto, in sopruso e tirannia
O accordate in danza assieme, fino a far innamorare, come una stregoneria

Ho parole irrilevanti, saltellar di palo in frasca
E parole gigantesche, di granito, arrotolate nella tasca
Di un fiume di persone che si muoveva tutt’assieme
A inseguire una promessa, un ideale, una speme
E non l'hanno raggiunta in tempo, prima che fosse mantenuta,
Ma non importa, perché quella gente è morta,

Ma la parola è sopravvissuta.

Questo nostro mondo è avvolto dalle tenebre infinite
E siamo noi a renderlo magico, con bacchette, o con matite
(Poiché ferma la parola, la matita è sì importante
Che chiamiamo “anima” il suo scheletro in grafite, manco fosse di diamante!)

Ma per salvare l'universo, la vita e tutto quello che c'è
Una parola sola non basta.

A me ne son servite tre.

 
 
 
 




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