Prima ero arrabbiato

di Vagans
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Ero arrabbiato con tutti: professori, compagni.
Quelli che credevo amici si erano oggettivamente rilevati oltre ogni possibile dubbio persone piene di sè con cui io non sarei potuto andare d'accordo nemmeno in cento vite, non che mi importasse, ma la verità era che mi sentivo solo, mi sentivo escluso da tutti e tutti e quel bagaglio di incertezze pesava come un macigno sulla mia coscienza.
Ripetermi che nessuno mi voleva certo non aiutava il mio io a cambiare, ad uscire da quello stato di vergognosa e pesante prostrazione, sapete, è  anche notte.
Sono le tredi notte, e prima la volevo veramente fare finita, e nella precedente versione del racconto volevo scrivere qualcosa di molto cruento e romanzato su come infilarmi collegare un tubo allo scappamento della macchina e farla finita. Ma ho deciso di essere più diretto e meno romanzesco, che forse funziona anche meglio.
Il fatto è che non mi sarei mai ammazzato, ma capisco chi prova smarrimento e vorrei stringere tutti quelli che si sentivano come me e abbracciarli e dire loro che farcela è sempre possibili.
 Prima di far pace con me stesso, prima che la speranza tornasse a splendere come un sole radioso nella mia vita.
Vaffanculo al sangue al lacrime ed all’orrore, io voglio vivere perché ho imparato a piacermi, volermi bene con i miei difetti, accettarmi.
Ero arrabbiato ma non serve a nulla la rabbia, non servono a niente le frustrazioni. Non puoi stare arrabbiato una vita perche la vita sarà arrabbiata con te, te lo farà come dispetto, sarà sempre più ostile e ti si piazzerà davanti in tutta la sua potenza come a dire: "e allora, che cazzo dobbiamo combinare, come ti vuoi comportare?" Ma se invece tu sei il primo a mostrare un sorriso davanti alle delusioni? Forse non potrebbero sembrarti benevole? non potresti usarle per crescere?
Si deve fare una zattera con gli insulti che riceviamo per imparare a non affondare in questo sporco e miserabile mondo che ci spinge a mare con tutte le sue offese, si deve essere come dei marinai che anche col cervello cotto dal sole scelgono di non impazzire e di tirare fuori quanto si può tirare fuori anche dal letame, alla fine che cosa riceviamo?
Calci nel culo?
Cazzotti in faccia?

Bene, ogni calcio nel culo ed ogni cazzotto in faccia sono delle medaglie che indosseremo domani come soldati tornati salvi dal fronte di una battaglia persa, dove quelli che hanno perso sono quelli che ci hanno puntato le loro armi addosso perchè la nostra unica colpa era quella di volere inseguire i nostri sogni, di essere semplicemente un pò più liberi di essere come ci sentivamo, io mi sentivo e mi sento anticonformista fino all'osso, ora non mi sento più sbagliato.




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