Tu sei la mia cura

di SkyMe
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"Più giù ti sento
Più su ti prendo
Dentro ad un brivido che bussa sotto al letto"

Nigiotti.


 
Ho sempre pensato di aver avuto poco tempo per vivere e fare esperienze, che non potevo così aiutare il prossimo. Chi se ne dovrebbe fregare dei miei consigli quando io stessa non li seguo e faccio esattamente l’opposto. Nella mia breve vita, dopo la morte di mia sorella, non ho avuto occasione di andare al cimitero per portarle una camelia, il fiore che adorava. Lei era così non me. Così l’opposto. Così viva. Io più che viva sono una che sopravvive. Ricordo ancora quando scoprimmo che la camelia era il suo fiore preferito. Eravamo a scuola, ed era il giorno di san valentino. Nick, uno degli ultimi superstiti del filtro bellezza di mia sorella le chiese di uscire. Se dovessi descrivervi la sua faccia, non troverei le parole giuste. Dopo la pausa pranzo, nell’aula di storia una camelia primeggiava sul suo banco, come a dire “forza son qui prendimi che ti porto al ballo e sarà la serata più bella della tua vita” o almeno è il riassunto che ne fece lei. Fatto sta nessuno, me compresa, sapeva che la camelia era il suo fiore, tranne Thomas. Thomas era il suo migliore amico. Quello timido, introverso e piagnucolone verso i belli. Si conoscevano dall’asilo e lui ormai era di famiglia quanto Bob il cane di mia mamma. Io dall’alto della mia ignoranza mi domandai come abbia fatto Nick a sapere dei sui gusti, ma d’altronde il giro di parole è più forte di un manifesto(cit). Per non tirarla a lungo, Nick dopo l’allenamento era negli spogliatoi femminili e Rebecca gli faceva una visita alla prostata. In un solo giorno mia sorella ha capito 4 cose: Nick era un fottuto pezzo di niente, Thomas era perdutamente innamorato di lei, la camelia era il suo fiore preferito e in fine San valentino faceva schifo. In compenso coronò la sua unione con Thomas, che d’un tratto si trasformò nell’unione tra Brad Pitt e Leonardo di Caprio ed io devo ancora capire come. Esattamente dopo aver letto la mail di Ian ho deciso di scambiare due chiacchere con mia sorella. La vista del cimitero mi ha sempre destato un po' di pesantezza, ho sempre pensato che li ci fosse solo il suo corpo, nulla di più. La sua tomba, scelta rigorosamente da mia mamma, è sempre addobbata a festa, segno che i miei passano molto tempo qui. In una delle ultime sedute il dottorino mi spiegò che parlare con le persone che non ci sono più in qualche modo ci alleggerisce dal pensiero che non possano mai sapere quello che noi pensiamo e che quindi restino allo scuro dei nostri sentimenti. Quindi sorella, come butta li? C’è lo Chanel n 5? Fate a gara a chi ha le ali più lunghe?
Io amo Ian. Lo so che l’hai visto da lassù quindi non far finta di cadere da una nuvola. Allo stesso tempo lo odio. Il problema è che ha lui più problemi di me e invece di curare i miei devo assorbire i suoi. Mi ha raccontato tante cose e non nego che la mia forza di repulsione nei suoi confronti è un po' diminuita ma è diversamente proporzionale alle cazzate che fa.  La sua vita giro intorno alla moglie e al pargolo perduto, la mia gira intorno a te. Che stupida che sono a parlare con una fotografia su una lastra di marmo. Devo prendere una decisione, e questa decisione deve essere giustificata dai fatti. Mi ha fatto del male, mi ha reso inerme di fronte al provare dei sentimenti per lui ed io come al solito mando a puttane i rapporti con chiunque quando voglio solo un'unica persona. Se ripenso a Rob, mi mangerei le mani per quello che gli ho fatto. Ma come posso io competere con un sentimento così forte. E’ come se tutta la parte del cervello buono fosse bombardato con armi nucleari dal cuore che vuole solo ed esclusivamente Ian. Certo ha i suoi perché. Bacia da dio. Fa sesso da dio. Ho bisogno di capire che lui non ha un effetto positivo su di me e tu devi essermi d’aiuto. Quindi muovi il culo da quella nuvola e vola qui. Quando finalmente sono andata via  un po' più leggera mi sentivo. Non so se fosse stata lei a infondermi la fiducia di cui avevo bisogno ma tornata a casa ho preso il pc, ho riletto la sua e-mail, notando che era ormai passata una settimana e mi sono messa a scrivere.
 
Da:Sky strcolour.Sky@gmail.com
A:Ian P. Ian.P@psicologydott.com

Oggetto: Dimentica tutto
 
Quando finalmente ho tirato giu almeno l’oggetto della mail, e quando il mio cervello stava partorendo una quantità enorme di brutte parole, bussano alla porta.
-Un attimo!
E i pugni sulla porta sono così forti che per 5 secondi ho pensato che mi stessero demolendo casa.
-Ho detto un attimo!
Metto la vestaglia e faccio un nodo alla vita. Sbatto la porta della stanza infuriata e pronta a scagliarmi sulla feccia disumana che alle 22 di sera sta buttando giù la mia porta. E apro.
-Sky
-Ian, cosa diavolo ci fai qui a quest’ora?

E non faccio in tempo a chiudere la porta che si scaglia contro di me in modo famelico, come se stesse bramando di mangiarmi a partire dalle labbra. In quel bacio ho sentito tutto il dolore che si porta dietro. Tutta la sofferenza che gli ha provocato lo starmi lontano. Come se mi stesse portando a provarlo anche io, così doloroso, così inaspettato.
-Sky, tu non mi hai risposto, ed io sono andato in confusione. Scusami.
-Ian io non so sinceramente cosa dirti. Stavo per risponderti. Ero li seduta pronta a buttare giù due righe per dirti di lasciarmi andare, che facendo così entrambi avremmo vissuto meglio.
-Hai ragione sky, hai del tutto ragione. Tutto questo è insano. Io sono insano per te. Io.. Io..

E lo bacio. Lo bacio per lenire quella sofferenza negli occhi. Lo bacio per lenire il dolore che provo al cuore. Lo porto in camera da letto. Lo spoglio dei vestiti e della sua sofferenza. Io chi sono per dare la colpa a lui di tutto quello che mi sta succedendo? Chi sono per arrocarmi il diritto di stare male quando lui ha perso un figlio che dio non ti ridarà mai? Chi sono per dirgli di andar via se il mio cuore lo seguirebbe in capo al mondo? Sono Sky, e ti sto servendo il mio cuore in un piatto d’argento. Ti sto servendo me stessa in questa vasca, mentre lavo il tuo corpo e lavo le nostre paure. Vorrei prometterti che supereremo tutto insieme, ma non ne sono certa. Sono solo certa che questa notte ci apparterrà.
-Sky, io lunedì ritorno al mio lavoro. Ho saputo che ti sei presa cura dei bambini e te ne sono enormemente grato. Io non volevo Sky. Mi sei caduta addosso e non so saputo lasciarti andare. La verità è che tra mille dolori, la tua lontananza non l’ho saputa sopportare. Il mio angelo sa quanto sono stato male per lui, ma sono sicuro che non vuole vedermi così.
-Come farai con tua moglie?
-E’ sotto controllo. Sono corso via perché pensavo che era tutta colpa mia e che quindi in questo dolore dovevo starle accanto. Poi sono rinsavito e tu mi mancavi come l’aria. Raccontami tutto, anche quanto sono stato stronzo.

Quante cose avrei da dirti. Ma adesso voglio che questa vasca si ricordi l’amore che abbiamo provato.
 




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