Uno solo sopravvive

di jarmione
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“Questa storia partecipa alla Soulmate Challenge indetta sul gruppo facebook Il Giardino di Efp”;
 
Viene utilizzato il prompt numero 8: Destinati a uccidersi
 
 
 
Era scesa ormai la sera artificiale dell’arena, voluta dal primo stratega. Ormai i tributi rimasti in vita avevano perso la cognizione del tempo; le ore avevano un valore differente da quelle esterne.
Di giorno sembravano non concludersi mai mentre di notte, quando i tributi chiudevano gli occhi, volavano anche troppo.
Katniss, seduta sul tronco dell’albero e ben legata dalla corda, osservava il gruppo di ragazzi sopravvissuti che si erano accampati sotto di lei.
Parlavano di strategie e di come avevano ucciso coloro che al via si erano precipitati a recuperare le armi.
Chiacchieravano come se si trovassero a tavola con le loro famiglie, ridendo e scherzando, facendo persino battute.
Ma gli Hunger Games non erano un gioco per ridere, o uccidevi o venivi ucciso, non c’era scampo.
Guardava il gruppo e non provava nient’altro che pena.
Perché uno solo sarebbe arrivato fino alla fine, gli altri erano tutti destinati a uccidersi.




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