Esercizi di scrittura creativa

di Jay_Myler
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Scrivi la storia di un omicidio in 21 frasi. Ciascuna frase comincia con una lettera dell'alfabeto diversa, in ordine dalla A alla Z.

 

Arianna era una ragazza vivace e curiosa, si stancava sempre di tutto e di tutto così in fretta che tutti la conoscevano ma nessuno sapeva com'era davvero.

Bastava un niente per fare allontanare la ragazza, bastava un nuovo interessa, un programma televisivo interessante, un libro intrigante.

Così come lo perdeva, il suoi interesse si accendeva molto spesso, per cose sempre diverse, nuove, bastava che stuzzicassero la sua mente.

Deciso a fare breccia nel suo cuore, un ragazzo attirò la sua attenzione.

Edgar era il suo nome, era un tipo misterioso ed affascinante, amante del bello e dello sfarzo, si innamorò di lei dal primo istante.

Girarono tutta l'isola greca, mangiando, danzando, esplorando e facendo l'amore.

Hotel ed alloggi lussuosi non mancavano mai, Edgar non le faceva mai pagare nulla, quello che desiderava, otteneva, quella vacanza scialba che si era prenotata stava diventando un viaggio di tutto rispetto all'insegna della bella vita.

I mesi estivi trascorsero in un baleno, Arianna stava iniziando a stancarsi, non solo della situazione che stava diventando ripetitiva, ma anche fisicamente, si sentiva più fiacca, sempre più spenta.

L'ultimo giorno di vacanza arrivò, la ragazza decise che sarebbe rimasta tutto il giorno a letto.

Ma anche nel proprio letto si possono correre dei rischi, a volte mortali.

Non c'era più niente da fare per evitare il disastro; poteva essere il caldo, la vacanza sfrenata in quei mesi, follia dopo follia dovevano averla sfiancata, sicuramente.

Osservando bene la situazione, da osservatore esterno, molte cose non quadravano ed erano palesi, cose che ad Arianna erano sfuggite, ma che ora stava ricollegando.

Prima di uscire, erano soliti fare colazione in camera, non mangiavano mai niente ma non mancavano mai di bere un bicchiere di spumante.

Quando gli chiedeva il nome di quella bottiglia, lui si vantava della sua creatività, che lo aveva portato a produrre questo alcolico a base floreale.

Ricordava solo adesso, di non averlo mai visto davvero bere con lei; si riempiva il bicchiere, ma nemmeno una volta lo aveva visto davvero bere quel liquido con lei.

Senza avere la forza di alzarsi, l'uomo che la stava lentamente avvelenando, le si avvicinò, sedendosi vicino a lei, sul letto.

"Tutto bene? Speravo che questa fosse la volta buona, che fosse l'ultima, ma ti posso giurare che non sarà servito a nulla il tuo sacrificio."

"Ultima volta? Quante altre volte l'hai fatto e cosa mi stai facendo?"

"Vedi di non sprecare le tue ultime forze; sei stato il mio settimo esperimento, ed ancora non mi sento soddisfatto; sei stata la mia preda più longeva, grazie a te mi sento più vicino alla fine; la prossima sarà quella giusta".

Zante fu l'ultima cosa che vide Arianna, mentre gli occhi le si chiudevano, la paralisi che incedeva, la salivazione che aumentava, il battito accelerato, l'unica cosa che la fece stare meglio era il fatto che ormai, comunque, di quella situazione, si era scocciata.

 

(Ho usato un contatore di frasi per sicurezza, è stato difficile, ma ce l'abbiamo fatta)
 

C.Jay Myler
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