Damage
Damage
Kara era appena entrata in casa
Arias, dove Lena si era rifugiata dopo l’attentato alla sua persona, durante la
conferenza stampa, per smentire le accuse di Edge, di aver avvelenato con il
piombo i bambini di National City. La bionda percosse il corridoio sentendo il
rumore di qualcosa di vetro infrangersi, e vide Lena con un bicchiere pieno di
vino, mentre uno era rotto sul bancone in marmo, sulla quale la bruna era
malamente poggiata. Indossava una felpa grigia con uno stemma blu stampato,
Lena sentì i suoi passi e si voltò a guardarla e le chiese se avesse notizie,
mentre Kara recuperava una paletta e scopettino per togliere i vetri, prima che
l’amica si facesse male.
Allora notizie dal fronte? –
chiese ancora incalzante la mora.
Ancora nulla – le rispose Kara
avvicinandosi al bancone.
Lo sai che non sei capace di
nascondermi le cose –disse guardando Kara in modo languido, tanto che la bionda
si girò.
Io non ne sarei così sicura! –
disse Kara alludendo al fatto che Lena non sapesse ancora che lei fosse
Supergirl.
Vedi che ti ho sentita- disse
Lena giocarellando ancora con il bicchiere pieno di vino, e voltandosi sullo
sgabello attirò Kara a sé – Perchè non me lo dici? – chiese la mora, mentre la
bionda iniziava a sentire una strana sensazione e ansia.
Non so di cosa tu stia parlando
Lena – disse guardandola, tentando di non fissarle le labbra.
Ti prego smettila Kara- disse
esasperata – Che ti piaccio! – disse circondando le gambe intorno alla sua
vita, intraprendente – Mi piaci anche tu Danvers! – si spinse a baciarla e Kara
la fermò.
Lena sei brilla – disse tenendola
per le spalle e socchiudendo gli occhi – Non posso!
Ammetti allora che ti piaccio? –
sorrise e prese a sfilarle il maglioncino dal pantalone e accarezzò i suoi
addominali – Però ti alleni – disse guardandola con uno sguardo malizioso.
Si mi alleno e Lena non possiamo!
–disse ancora Kara fermandole le mani.
Oh si che possiamo- slacciò le
gambe dai suoi fianchi e si mise in piedi barcollante – Portami sul divano! –
le chiese a mo di comando.
Non sei lucida e consensiente –
disse cercando di farla rinsavire.
Oh sono molto consensiente se mi
fai tua, Kara Danvers – disse sdraiandosi sul divano – Prendimi!
Kara osservò Lena in una maniera
in cui non aveva mai fatto, era vero le piaceva, ma non pensava la cosa fosse
ricambiata dall’altra a tal punto. Lena in attesa che l’altra si decidesse a
fare qualcosa si sfilò il pantalone e Kara avvampò alla vista delle gambe sode
della mora.
Cosa stai aspettando? – disse passandosi
la lingua sulle labbra, penetrando lo sguardo di Kara con il suo. La bionda si
chinò lentamente su di lei e iniziò a baciarla, Lena non se lo fece ripetere
due volte e infilò la lingua nella bocca dell’altra che si sostenne ai lati del
corpo della mora per non caderle addosso – Ho bisogno di te lì sotto – disse senza
veli e Kara come ipnotizzata da tutto quello, sfilandole le mutandine si dedicò
a lei. Lena sussultava ad ogni colpo di lingua che la bionda le dedicava,
passava le dita tra i suoi capelli, gemendo e ansimando senza ritegno, ubriaca
o meno, Lena stava letteramente impazzendo sotto le attenzioni di Kara. Dopo l’orgasmo,
pian piano Lena si era rilassata ed addormentata. Proprio in quel momento la
bionda con il suo super udito sentì la macchina di Sam parcheggiarsi nel
vialetto, ed immediatamente coprì Lena, e sistemandosi al volo i capelli, si
mise al pc per la sua ricerca.
Scoprirono che i bambini erano
stati tutti ad un chioschetto di gelati e decisero di recarsi lì, lasciando
Lena riposare sul divano. Quando nella piscina, trovarono un composto
pericoloso, chiamarono immediatamente l’amica a spiegarle che lei non c’entrava
nulla.
Lena durante la chiamata si
accorse di non avere le mutandine e al solo sentire la voce di Kara, si ricordò
che quello di poco prima non era stato un sogno ad occhi aperti ma una cosa
reale, Kara Danvers l’aveva fatta sua. Sentito poi dall’altra il nome della
società decise di fare visita all’autore di tutto.
Unico problema, che non serviva
solo recarsi da Edge armata di una pistola, ma bisognava guardarsi le spalle. Cosa
che non fece, venendo colpita. Risvegliandosi su un Cargo, si rese presto conto
che viaggiava con un carico di materiale chimico pericoloso e non c’era nessuno
alla guida del veicolo. Quando il portellone si aprì per sganciare il
materiale, piantonò un bastone per tenere fermo il nastro che teneva assieme i
barili, per fortuna arrivò Supergirl, che ahimè si trovò ben preso a dover
tenere assieme due parti di quel cargo, da una parte Lena e dall’altra il
materiale.
Salva il materiale non me! – le urlò
Lena – Lasciami andare!
Lena no- disse Kara molto
convinta.
Kara mai e poi mai avrebbe permesso a Lena di
lasciarci le penne o che si arrendesse.
Arrampicati Lena, sei la donna
più forte che conosca – parole che Lena aveva già sentito ma da Kara. In quel
momento le fu tutto chiaro, quelle parole di Kara di poco prima erano riferite
al fatto che fosse Supergirl, oltre che si piacessero. Lena si arrampicò e
saltò afferrando il braccio di Kara un attimo prima della fine. Quando atterrarono
su un terreno stabile e controllato dal DEO, respirò affondo e quando si
trovarono da sole Lena le parlò.
Ti piaccio proprio eh? – disse incrociando
le braccia sotto il seno, cosa che a Supergirl non sfuggì. Per Kara ammettere
anche la sua identità tutto in una serata era troppo. Lena probabilmente non
avrebbe ricordato niente di quello che era successo tra loro – Se te lo stai
chiedendo sei davvero brava con la lingua.
Come scusa? – avvampò in maniera
imbarazzante. Lena sapeva tutto sia che le piacesse sia che fosse Supergirl.
Oh andiamo Kara, l’ho capito
finalmente perchè sei sempre sfuggente! Non devi – disse raggiungendola e la
strinse a se dai fianchi – Detesto il fatto che tu non me lo abbia detto, ma
posso capirne il motivo, eri in lotta con te stessa, ma non devi proteggermi
per sempre – si alzò appena sulle punte e la baciò –Lasciami dimostrarti quanto
posso essere super anche io – disse sussurrando al suo orecchio- Portami a casa
e prendimi! – Kara sorrise ormai libera di un peso e la prese in braccio –Potrei
sempre vendicarmi a letto! – disse mordicchiandole il lobo dell’orecchio.
Non vedo l’ora – disse Kara
mordendosi un labbro e volando verso casa di Lena.
Eccomi
qua con una serie di one shot, non l'ho mai fatto prima ma se per la
miseria, mi vengono idee ogni due per tre sullo possibile scenario di
questa grande scoperta, che non posso far altro che scrivere e
condividere con voi. Spero vi sia piaciuta, le altre sono già
appuntate, le scriverò appena possibile! xoxo
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